Oggi è un giorno speciale, riservato a Zaccheo un personaggio curioso. Dall’alto le cose si vedono meglio e con una certa precisione, così Zaccheo, uomo dalla statura bassa, ha questa bella idea: correre avanti più veloce di tutti e salire sul Sicomoro per riuscire a vedere Gesù, che, stupito dal suo forte desiderio di vederlo, gli dice di prepararsi perché andrà a trovarlo a casa sua.
Questo vangelo ci insegna ad accogliere, mostrandoci un uomo che accoglie Gesù in casa propria. Ma accogliere, accettare Gesù, significa fare attenzione a chi è scartato o dimenticato. Nessuna condizione umana è incompatibile per la salvezza, e Gesù oggi né da una dimostrazione pratica, andando a mangiare a casa di un esattore delle tasse, un uomo considerato un ladro e untraditore del popolo. Per i farisei, era una cosa gravissima!Ma per Gesù non lo è: Zaccheo, che è era una persona molto egoista, che pensava solo a se stesso, gli mostra lo stato del suo cuore, desiderando ardentemente di vederlo, perché aveva intuito che in Lui c’era qualcosa di diverso.
Così Gesù, che ha uno SGUARDO profondo, intuisce e va a trovarlo: Zaccheo accoglie fisicamente Gesù in casa sua, ma in realtà è Gesù che ha accolto per primo quest’uomo criticato da molti; non lo rifiuta anzi spontaneamente si reca a casa sua! Chi andrebbe a casa di uno considerato un ladro e un traditore? Gesù ci ha chiamati amici, a Lui interessa per prima cosa il cuore e in Zaccheo c’era un grande desiderio di salvezza. Nel momento conviviale del pranzo, Zaccheo capisce tutto questo e il cuore gli si apre, si allarga verso nuovi orizzonti, restituisce quanto rubato e comincia lui stesso ad accogliere gli altri, quelli che sono stati messi da parte, anche da lui.
Cosa ci dice questo vangelo oggi? Così come Gesù è andato a casa di Zaccheo e lo ha salvato dalla vita brutta e chiusa in se stesso che faceva, la Salvezza oggi anche per te entra nella tua vita, nella tua semplice dimora, perché Gesù ti viene a visitare, passa: basta semplicemente aprire la porta della tua vita,il tuo cuore, e lasciarti salvare da Lui, permettendogli di fermarsi nella tua dimora. Gesù cambia così tanto la vita di Zaccheo, che lui fa delle cose che non ha mai fatto, impara ad amare.
E come si fa ad aprire la porta a Lui? Cercalo, diventa suo amico, che vuol dire… parla con Lui! Quando scoprirai quanto amore ha per te, così come sei, allora non potrai fare altro che raccontare questo agli altri, non potrai fare altro che amare gli altri come Lui ha fatto con te, che non ti ha escluso o condannato per un tuo errore, per un tuo egoismo, ma ti ha accolto, e anche tu puoi farlo con chi si sente escluso, messo da parte, non voluto bene, anche con quelli che hai escluso tu stesso, perché li hai considerati poco importanti o li hai disprezzati perché diversi da te. Ecco cosa vuol dire imparare l’accoglienza: accogliere gli altri come Gesù ha accolto te, venendo da te oggi.
“[…] scendi, oggi devo fermarmi a casa tua”. Vai anche Tu, in cerca di Gesù, corri anche Tu!
Commento a cura di Don Daniele Picariello (CMD,vicedirettore) diocesi di Avellino
Letture della
XXXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO C
Prima Lettura
Hai compassione di tutti, perché ami tutte le cose che esistono.
Dal libro della Sapienza
Sap 11,22 – 12,2
Signore, tutto il mondo, infatti, davanti a te è come polvere sulla bilancia,
come una stilla di rugiada mattutina caduta sulla terra.
Hai compassione di tutti, perché tutto puoi,
chiudi gli occhi sui peccati degli uomini,
aspettando il loro pentimento.
Tu infatti ami tutte le cose che esistono
e non provi disgusto per nessuna delle cose che hai creato;
se avessi odiato qualcosa, non l’avresti neppure formata.
Come potrebbe sussistere una cosa, se tu non l’avessi voluta?
Potrebbe conservarsi ciò che da te non fu chiamato all’esistenza?
Tu sei indulgente con tutte le cose, perché sono tue,
Signore, amante della vita.
Poiché il tuo spirito incorruttibile è in tutte le cose.
Per questo tu correggi a poco a poco quelli che sbagliano
e li ammonisci ricordando loro in che cosa hanno peccato,
perché, messa da parte ogni malizia, credano in te, Signore.
Parola di Dio
Salmo Responsoriale
Dal Sal 144 (145)
R. Benedirò il tuo nome per sempre, Signore.
O Dio, mio re, voglio esaltarti
e benedire il tuo nome in eterno e per sempre.
Ti voglio benedire ogni giorno,
lodare il tuo nome in eterno e per sempre. R.
Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Buono è il Signore verso tutti,
la sua tenerezza si espande su tutte le creature. R.
Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
e ti benedicano i tuoi fedeli.
Dicano la gloria del tuo regno
e parlino della tua potenza. R.
Fedele è il Signore in tutte le sue parole
e buono in tutte le sue opere.
Il Signore sostiene quelli che vacillano
e rialza chiunque è caduto. R.
Seconda Lettura
Sia glorificato il nome di Cristo in voi, e voi in lui.
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési
2 Ts 1,11 – 2,2
Fratelli, preghiamo continuamente per voi, perché il nostro Dio vi renda degni della sua chiamata e, con la sua potenza, porti a compimento ogni proposito di bene e l’opera della vostra fede, perché sia glorificato il nome del Signore nostro Gesù in voi, e voi in lui, secondo la grazia del nostro Dio e del Signore Gesù Cristo.
Riguardo alla venuta del Signore nostro Gesù Cristo e al nostro radunarci con lui, vi preghiamo, fratelli, di non lasciarvi troppo presto confondere la mente e allarmare né da ispirazioni né da discorsi, né da qualche lettera fatta passare come nostra, quasi che il giorno del Signore sia già presente.
Parola di Dio
Vangelo
Il Figlio dell’uomo era venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 19,1-10
In quel tempo, Gesù entrò nella città di Gèrico e la stava attraversando, quand’ecco un uomo, di nome Zacchèo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là.
Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!».
Ma Zacchèo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto».
Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».
Parola del Signore
FONTE: Missio Italia