Il commento alle letture di domenica 26 novembre 2017 a cura di Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace (CZ).
Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria
La riduzione della molteplicità evangelica a singolarità monolitica è vera eresia ed è morte della vera fede. Il Vangelo secondo Matteo si compone di ben ventotto capitoli. Ridurlo a questo solo racconto del giudizio finale, escludendo tutto il resto, è un vero crimine contro la verità complessa che è fatta di circa duemila anni di rivelazione. Anche nello stesso capitolo venticinque vi sono tre diversi giudizi. Il primo giudizio è in ordine all’obbedienza alla fede. Ti è stata data la Parola, non l’hai trasformata in opera, in vita, in storia. Sei responsabile della mancata trasformazione per l’eternità. La tua lampada è priva di olio. Non puoi entrare nella sala delle nozze eterne.
Un altro potrebbe dire: “Io vivo la Parola, necessariamente mi salvo”. Anche questo è falso. Anche se vivi l’obbedienza alla Parola, ad essa devi aggiungere l’obbedienza alla grazia, al ministero, al carisma. La Parola va incarnata nel ministero, nel carisma, nella missione. L’Apostolo non è il Presbitero. Il Presbitero non è il diacono. Il Diacono non è il fedele laico. Lo sposato non è il singolo. Il Cresimato non è il battezzato. Il religioso non è il non religioso e il consacrato non è il non consacrato. Il Papa non è solo un Vescovo, anche se Vescovo di Roma. Lui è il fondamento visibile dell’unità di tutta la Chiesa. Lui mai potrà salvarsi se non obbedisce alla grazia che gli è stata donata.
Uno potrebbe dire: “Io non ho mai conosciuto la Parola. Mai ho saputo che si deve obbedire alla grazia”. Resta il terzo giudizio: quello sui beni di questo mondo. Hai diviso i tuoi beni con i poveri, sia beni spirituali che materiali? Entrerai nel regno dei cieli. Hai vissuto solo per te stesso, andrai nel luogo degli egoisti e di quanti hanno pensato solo a se stessi. Il Paradiso è il luogo della comunione eterna e non può essere contaminato da persone che pensano solo a se stesse, chiuse nel loro egoismo.
Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”. Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”. Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”. Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”. Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me”. E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».
Pensare per un cristiano che se ne va in paradiso perché ha condiviso un pezzo di pane con i fratelli, senza condividere il Paradiso eterno, Cristo Gesù, il Padre Celeste, lo Spirito Santo, la Vergine Maria, la Chiesa, i Sacramenti, la grazia, la Parola, il Vangelo, è deleterio. È distruzione della sua verità. È morte della sua fede. È rinunzia alla sua missione. È vera apostasia del Vangelo. Dobbiamo essere fermi e chiari nell’annunzio del Vangelo. Il cristiano ogni bene lo deve fare per obbedienza alla Parola e alla grazia. A Lui questo è stato comandato e questa è la via della sua salvezza eterna. Mai lui dovrà ridurre la rivelazione alla sola opera di carità materiale.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, dateci la nostra verità cristiana.
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Mt 25, 31-46
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria. E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri, e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra.
Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi.
Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti?
Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me.
Poi dirà a quelli posti alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli. Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere; ero forestiero e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato.
Anch’essi allora risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato o assetato o forestiero o nudo o malato o in carcere e non ti abbiamo assistito? Ma egli risponderà: In verità vi dico: ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l’avete fatto a me. E se ne andranno, questi al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna”.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.