Commento alle letture di domenica 25 ottobre 2015 โ€“ Card. Silvano Piovanelli

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Il commento alle letture di domenica 25 ottobre 2015 a cura del Cardinal Silvano Piovanelli.

XXX Domenica del Tempo Ordinario โ€“ Anno B

Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, mentre Gesรน partiva da Gรจrico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timรจo, Bartimรจo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesรน Nazareno, cominciรฒ a gridare e a dire: ยซFiglio di Davide, Gesรน, abbi pietร  di me!ยป.
Molti lo rimproveravano perchรฉ tacesse, ma egli gridava ancora piรน forte: ยซFiglio di Davide, abbi pietร  di me!ยป.
Gesรน si fermรฒ e disse: ยซChiamatelo!ยป. Chiamarono il cieco, dicendogli: ยซCoraggio! ร€lzati, ti chiama!ยป. Egli, gettato via il suo mantello, balzรฒ in piedi e venne da Gesรน.
Allora Gesรน gli disse: ยซChe cosa vuoi che io faccia per te?ยป. E il cieco gli rispose: ยซRabbunรฌ, che io veda di nuovo!ยป. E Gesรน gli disse: ยซVaโ€™, la tua fede ti ha salvatoยป. E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 25 โ€“ 31 ottobre 2015
  • Tempo Ordinario XXX, Colore verde
  • Lezionario: Ciclo B | Anno I, Salterio: sett. 2

Fonte: LaSacraBibbia.net

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Geremia 31, 7-9     /     Ebrei 5, 1-6     /     Marco 10, 46-52

GEREMIA

Cosรฌ dice il Signore: โ€œInnalzate canti di gioia per Giacobbe, esultate per la prima delle nazioni, fate udire la vostra lode e dite: โ€œIl Signore ha salvato il suo popolo, il resto dโ€™Israeleโ€.
Ecco, li riconduco dalla terra del settentrione e li raduno dallโ€™estremitร  della terra; fra loro sono il cieco e la zoppo, la donna incinta e la partoriente: ritorneranno qui in gran folla. Erano partiti nel pianto, io li riporterรฒ fra le consolazioni; li ricondurrรฒ a fiumi ricchi di acqua per una strada dritta in cui non inciamperanno, perchรฉ io sono un padre per Israele, รˆfraim รจ il mio primogenito.

PAROLA DI DIO

Nel VII secolo a.C. il regno di Giuda corre verso la catastrofe. Il profeta Geremia condanna la decadenza e minaccia sventure [Cosรฌ dice il Signore: โ€œ se non mi ascolterete e non ascolterete le parole dei profeti, miei servi, io ridurrรฒ questo tempio come quello di Silo e farรฒ di questa cittร  una maledizione per tutti i popoli della terraโ€ : Ger 26,4-6]. Eppure ci fu un momento della sua vita in cui si sciolse in previsioni incoraggianti e pronunciรฒ oracoli lieti (cc. 30-33, detti dai biblisti Libro della consolazione). Fu quando, nel 622, il re Giosia intraprese una riforma religiosa e morale e tentรฒ la riconquista della Samaria. Geremia vede in questo sussulto di fedeltร  a Dio โ€“ che per altro sarร  solo momentaneo โ€“ lโ€™annuncio della salvezza che Dio porterร  un giorno al suo popolo intero.

In quel giorno anche i membri del regno dโ€™Israele, da tempo spazzati via dal turbine dellโ€™Assiria, ritroveranno il loro posto in seno al popolo di Dio. Sarร , questo, un tempo di gioia, perchรฉ Israele si sentirร  dinanzi a Dio la prima della nazioni. Il Signore ricondurrร  tutti nella terra promessa ai padri: anche il cieco e lo zoppo, la donna incinta e la partoriente: ritorneranno qui in gran folla.

Impossibile dubitare per colui che ha riconosciuto Dio come un padre amoroso per il suo figlio.

โ€œIo sono un padre per Israele, รˆfraim รจ il mio primogenitoโ€. Israele (colui che lotta con Dio: Gen 32, 23-33) รจ il nome dato a Giacobbe durante il suo ritorno dalla Mesopotamia e qui la parola Israele significa tutti i discendenti di Giacobbe-Israele. รˆfraim รจ il secondo figlio di Giuseppe e quindi รจ nipote; in piรน la tribรน di รˆfraim รจ la piรน piccola di tutte le tribรน. Ma lโ€™amore di Dio abbraccia anche lui: anzi, lo abbraccia con predilezione: รˆfraim รจ il mio primogenito!

Le parole consolanti del profeta vengono riproposte oggi per ricordare che la storia di questi esiliati รจ la nostra storia. Chi si allontana dal Signore fa lโ€™esperienza del pianto, ma il cammino del ritorno, pur impegnativo e disseminato di difficoltร , รจ ricco di soddisfazioni  che Dio promette di farci incontrare, come tante sorgenti di acqua nel deserto, e la strada sarร  dritta e senza inciampi.

Ora ti vogliamo pregare, Signore,
per tutti i deportati della terra,
per tutti gli esiliati dai loro paesi,
per la gente di ogni colore,
per i poveri figli della Notte
sradicati dalla loro Africa,
cosรฌ soli e smarriti in queste cittร  di bianchi โ€ฆ
e poi per il โ€œpiccolo restoโ€ di fedeli:
che continuino a credere, Signore!
Amen.

(P. David M. Turoldo)

EBREI

Ogni sommo sacerdote รจ scelto fra gli uomini e per gli uomini viene costituito tale nelle cose che riguardano Dio, per offrire doni e sacrifici per i peccati. Egli รจ in grado di sentire giusta compassione per quelli che sono nellโ€™ignoranza e nellโ€™errore, essendo anche lui rivestito di debolezza. A causa di questa egli deve offrire sacrifici per i peccati anche per se stesso, come fa per il popolo.
Nessuno attribuisce a se stesso questo onore, se non chi รจ chiamato da Dio come Aronne. Nello stesso modo Cristo non attribuรฌ a se stesso la gloria di sommo sacerdote, ma colui che gli disse: โ€œTu sei mio figlio, oggi ti ho generatoโ€, gliela conferรฌ come รจ detto in un altro passo: โ€œTu sei sacerdote per sempre, secondo lโ€™ordine di Melchisedekโ€.

PAROLA DI DIO

Ogni sommo sacerdote โ€“ ci dice la seconda lettura, continuando la proposta antologica della lettera agli Ebrei โ€“ scelto fra gli uomini, รจ costituito per il bene degli uomini nelle cose che riguardano Dio. Egli non รจ al di sopra della comune situazione: peccatore fra i peccatori, rivestito di debolezza โ€“ per cui รจ in grado di sentire giusta compassione per quelli che sono nellโ€™ignoranza e nellโ€™errore โ€“ deve offrire anche per se stesso sacrifici per i peccati, come lo fa per il popolo.

Cโ€™รจ un solo vero sacerdote che riunisce nella sua persona la debolezza dellโ€™uomo e la potenza rinnovatrice dellโ€™Altissimo: Gesรน Cristo. Egli non si รจ preso da se stesso la dignitร  di sommo sacerdote dellโ€™umanitร , ma lโ€™ha ricevuta dal Padre. Infatti Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito (Gv 3,16). Egli รจ Colui che Dio ha mandato. Il Padre ama il Figlio (Gv 3,34-35) e continuamente gli dice: Mio figlio sei tu, oggi ti ho generato. Ma insieme gli dice: Tu sei sacerdote per sempre, alla maniera di Melchisedek. Egli, misterioso nella sua origine e nel tipo di sacrificio come Melchisedek (Gen 14,17-24), non ha peccato ed offre se stesso in sacrificio per i peccati di molti. Perciรฒ โ€“ come abbiamo ascoltato Domenica โ€“ โ€œnon abbiamo un sommo sacerdote che non sappia prendere parte alle nostre debolezze, dal momento che รจ stato messo alla prova in ogni cosa come noi, escluso il peccato. Accostiamoci dunque con fiducia al trono della grazia per ricevere misericordia e trovare grazia, cosรฌ da essere aiutati al momento opportunoโ€ (Ebr 4,15-16).

Accostiamoci con fiducia, perchรฉ sono per noi le parole di Dio, scritte dal profeta Isaia: Io sono un padre per il mio popolo e tu โ€“ tu che ascolti, tu che soffri, tu che ami, tu che preghi โ€“ tu, sei mio figlio prediletto !

MARCO

In quel tempo, mentre Gesรน partiva da Gerico insieme ai suoi discepoli e molto folla, il figlio di Timรจo, Bartimรจo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesรน Nazareno, cominciรฒ a gridare e a dire: โ€œFiglio di Davide, Gesรน, abbi pietร  di me!โ€.
Molti lo rimproveravano perchรฉ tacesse, ma egli gridava ancora piรน forte: โ€œFiglio di Davide, abbi pietร  di me!โ€. Gesรน si fermรฒ e disse: โ€œChiamatelo!โ€. Chiamarono il cieco dicendogli: โ€œCoraggio! ร€lzati, ti chiama!โ€. Egli, gettato via il suo mantello, balzรฒ in piedi e venne da Gesรน. Allora Gesรน gli disse: โ€œChe cosa vuoi che io faccia per te?โ€. E il cieco gli rispose: โ€œRabbunรฌ, che io veda di nuovo!โ€. E Gesรน gli disse: โ€œVaโ€™, la tua fede ti ha salvatoโ€, E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.

PAROLA DEL SIGNORE

Lโ€™episodio del mendicante cieco allโ€™uscita da Gerico, cosรฌ vivacemente descritto da Marco, รจ come percorso da un bisogno e un desiderio unico: poter vedere. Ma cosโ€™รจ piรน importante vedere o udire? Istintivamente sentiamo piรน compassione davanti ai ciechi che ai sordi. Tanto gli occhi ci sembrano essenziali per la vita.

Dโ€™altra parte, la parolaโ€vedereโ€ รจ spesso usata nel doppio senso, fisico e morale, in conseguenza della โ€œluceโ€ che puรฒ essere esteriore e interiore. Dunque, il racconto ci riguarda. Il racconto puรฒ essere una metafora della vita. Di tanti di noi.

Cโ€™era molta folla. Bartimeo sente pronunciare il nome di Gesรน o anche domanda alla gente chi cโ€™รจ con tutte quelle persone, e, udito che cโ€™era Gesรน Nazareno, comincia a gridare: โ€œFiglio di David, Gesรน, abbia pietร  di me!โ€. Con quel titolo, figlio di David (in tutti i tre sinottici: Mt 20,30; Lc 18,38), il cieco certamente intende un profeta o un taumaturgo, con in piรน questo: che Gesรน, per via del padre putativo Giuseppe, era realmente della tribรน di Giuda e della stirpe di David re (Mt 1,1-16).  

Evidentemente, chi ha scritto il Vangelo e chi lo ascolta, arricchisce il titolo del valore messianico.

La gente chiacchiera di Gesรน, Bartimeo lo chiama. Molti sgridano questo mendicante per farlo tacere e lui grida ancora piรน forte. Esce allo scoperto e col suo grido richiama lโ€™attenzione di Gesรน.

Qualche volta cโ€™รจ bisogno di tirarsi fuori dalla folla e superare parole o atteggiamenti che scoraggiano la fede. Qualche volta cโ€™รจ bisogno di gridare la nostra fiducia nonostante tutto, perchรฉ Gesรน si fermi dinanzi al nostro bisogno. Il grido รจ unโ€™invocazione di tutto il nostro essere verso Colui che puรฒ farci vedere e camminare.

E Gesรน si ferma e dice: โ€œChiamatelo!โ€. Noi, uomini di Chiesa, dovremmo essere portatori e interpreti del comando di Gesรน [ Chiamatelo! Chiamateli tutti! ]. Invece, siamo pronti e preparati, sรฌ, ad accogliere chi viene, ma di fronte a molti, piรน che di trasmettere lโ€™invito, sembriamo preoccupati di creare barriere protettive, controllare i documenti, fissare le modalitร  dellโ€™incontro, stabilire i momenti e le precedenze. Il grido travolge le domande โ€œritualiโ€, per le quali siamo sufficientemente preparati ,  e fa saltare le risposte prefabbricate. Aiutaci, Signore, a comprendere il grido, anche il grido silenzioso, che sale dal cuore di tante creature provate dalla vita.

โ€œCoraggio! ร€lzati, ti chiama!โ€. Egli, gettato via il mantello, balzรฒ in piedi e venne da Gesรน. Quel mantello che copre e nasconde e che Bartimeo getta via, non puรฒ essere il simbolo di quanto avvolge la nostra vita, coprendo tante realtร  che impediscono la fedeltร  al Vangelo? retaggi familiari, abitudini inveterate, ignoranza, disattenzione, superficialitร , paure, eccetera. Dunque, come Bartimeo, gettare via il mantello delle protezioni umane, delle sottomissioni allโ€™ambiente e delle ricerche egoistiche, per stare in piedi e liberi come discepoli di Gesรน e figli del Padre che รจ nei cieli. Nella liturgia, oggi, risuona per ognuno di noi la parola della Chiesa: Coraggio! ร€lzati, ti chiama!

La domanda di Gesรน, quasi scontata per il cieco Bartimeo, รจ importantissima per noi: โ€œCosa vuoi che io ti faccia? โ€œ. Puรฒ darsi spesso che noi assomigliamo a Giacomo e Giovanni โ€“ ricordi Domenica scorsa? โ€“ che chiedono a Gesรน un posto di gloria: โ€œsedere uno alla destra e uno alla sinistraโ€ del Messia vittorioso e trionfatore. Corriamo tutti il rischio di guardare la nostra vita e la storia con il paraocchi e quindi accorgerci solo delle cose immediate, di quelle che ci riguardano personalmente, e forse solo dei bisogni e necessitร  materiali.

La risposta del cieco รจ immediata: โ€œRabbuni, che io riabbia la vista! โ€œ. E Bartimeo non solo riacquista la vista fisica, ma anche la vista interiore e spirituale e โ€œritrovare la fede รจ piรน che ritrovare la vistaโ€ โ€“ come รจ scritto nel monumento che raffigura un cieco a Lourdes, vicino alla basilica. Bartimeo diventรฒ discepolo, se Gesรน gli disse: โ€œ Vaโ€™, la tua fede ti ha salvatoโ€ e lui, subito, riacquistata la vista, prese a seguirlo per la strada.

Anche noi abbiamo bisogno di questo incontro con Gesรน, perchรฉ il processo di liberazione non รจ mai finito: i mantelli non finiremo mai di buttarli via! . Senza la fede non balzi in piedi e non vai da Gesรน.

Con la fede ti liberi, lasciando che il passato sia passato, consegnando a Cristo i tuoi limiti e le tue debolezze, e ti metti a seguirlo per la strada: non chissร  mai quale strada, ma la strada concreta e attuale della tua vita, guidando i tuoi passi sulle orme che Gesรน ha lasciato per tutti.

Dio onnipotente ed eterno, accresci in noi la fede, la speranza e la caritร ,
e perchรฉ possiamo ottenere ciรฒ che prometti, faโ€™ che amiamo ciรฒ che comandi.
O Dio, luce ai ciechi e gioia ai tribolati,
che nel tuo Figlio unigenito ci hai dato il sacerdote giusto a compassionevole
verso coloro che gemono nellโ€™afflizione e nel pianto, ascolta il grido della nostra preghiera:
faโ€™ che tutti gli uomini riconoscano in Lui la tenerezza del tuo amore di Padre
e si mettano in cammino verso di Te.

La storia degli Ebrei esiliati รจ la nostra storia. Non รจ forse vero che tutte le volte che ci siamo allontanati dal Signore, siamo rimasti delusi e abbiamo fatto lโ€™esperienza della insoddisfazione e della mancanza di pace interiore?

Ritornare sulla strada buona, che รจ quella della fedeltร  alla Parola di Dio e dellโ€™amicizia con Gesรน, ci permetterร  di fare una esperienza meravigliosa: il Signore cambia la valle del pianto in un cammino che, pur faticoso, trabocca di gioia.

Accostiamoci dunque con fiducia al trono della grazia per ricevere misericordia e trovare grazia, cosรฌ da essere aiutati al momento opportunoโ€ (Ebr 4,15-16).

Accostiamoci con fiducia, perchรฉ sono per noi le parole di Dio, scritte dal profeta Isaia: Io sono un padre per il mio popolo e tu โ€“ tu che ascolti, tu che soffri, tu che ami, tu che preghi โ€“ tu, sei mio figlio prediletto !

Ma questa certezza non ti dร  le vertigini?

Il mendicante cieco allโ€™uscita da Gerico ci rappresenta tutti. Tutti siamo un poโ€™ ciechi, non riusciamo a veder bene le cose dello spirito. Oh, se potessimo vedere quanto riguarda la nostra vita e le vicende della storia con gli occhi della fede! Col cieco di Gerico ripeto e grido: โ€œRabbunรฌ, che io veda di nuovoโ€.

Quella parola โ€œdi nuovoโ€ ci fa capire che quellโ€™uomo non era cieco dalla nascita, era diventato cieco.

Puรฒ darsi che anche qualcuno di noi abbia perduto la fede o il fervore o lโ€™impegno nelle opere di bene e ci sia perciรฒ bisogno di ritornare alla condizione o al fervore di prima.

รˆ questa, la tua situazione?    

Non puรฒ darsi che il Signore Gesรน dica anche a te come ai discepoli che gli erano vicini: โ€œChiamatelo!โ€ ?

In certi casi prendere lโ€™iniziativa รจ un atto squisito di caritร : prevenire, creare lโ€™occasione, provocare lโ€™incontro, muoversi per primi sottolinea la gratuitร  dellโ€™amore.

[ads2] รˆ forte il gesto di Bartimeo che gettato via il suo mantello balza in piedi. Puรฒ darsi che, per alzarti in piedi e seguire Gesรน come discepolo, anche tu abbia bisogno di gettare via il mantello di protezioni umane, di sottomissione allโ€™ambiente, di rassegnazione a certe situazioni. Cโ€™รจ qualcosa di cui ti devi liberare per essere veramente libero?

Il cieco di Gerico, riacquistata la vista, subito prese a seguirlo per la strada. I doni di luce e di gioia che il Signore concede alla tua vita ti spingono a diventare discepolo con maggiore prontezza e fedeltร  ?

E perchรฉ non sottolineare che la strada sulla quale devi muoverti con fede รจ, nel primo momento, proprio quella dove tu hai i piedi ! รˆ lรฌ che il Signore ti aspetta, magari per farti scoprire una strada che lui ha giร  preparato per te. Nota bene il subito : non rimandare a domani quello che puoi fare oggi!

Card. Silvano Piovanelli

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