Il commento alle letture di domenica 25 Novembre 2018 a cura di don Enzo Pacini cappellano del carcere ยซLa Dogaiaยป di Prato.
La signoria di Cristo Re, seme gettato nel mondo

La liturgia di questa domenica, ultima dellโanno liturgico e festa di Cristo Re, ci presenta la figura del Messia con i tratti piรน classici del linguaggio biblico, il figlio dโuomo che viene con le nubi del cielo (Dn 7, 13-14; 1ยช lettura) o che ritorna dopo la passione sofferta (Ap 1,5-8; 2ยช lettura).
Questโultimo brano non si limita a ripetere lโannuncio di Daniele ma vi inserisce anche la vicenda della morte in croce, sempre, perรฒ, con questโaura gloriosa e tremenda come sfondo, a prima vista anche con una venatura vendicativa nei confronti di quelli che lo trafissero e ora sono costretti a battersi il petto. Ricorda una scena che si ripete in molti film di azione: il protagonista, offeso e umiliato in un primo tempo, che torna a far piazza pulita dei suoi nemici, rigorosamente da solo (quando non ostacolato dai suoi che lo vorrebbero piรน moderato) in un tripudio di esplosioni e fuochi dโartificio. Ebbene, questa non puรฒ essere la chiave di lettura della festa di oggi e del mistero che essa propone alla nostra attenzione: la signoria di Cristo sul cosmo, il compimento dellโopera creatrice di Dio e della ricapitolazione di tutto nel Figlio, non puรฒ essere soltanto il ribaltamento della discesa del Cristo fino al punto piรน infimo, nel lancio verso lโempireo celeste. ร vero, cโรจ e ci deve essere la consapevolezza della propria follia, del proprio aver voltato le spalle alla fonte di acqua viva per scavarsi cisterne screpolate, come dice Geremia (cf. Ger 2,13), ma non come frutto del timore per colui che รจ tornato.
Giร allโinizio della predicazione di Pietro, gli astanti si sentono trafiggere il cuore per lโenormitร dellโerrore in cui erano incorsi rifiutando Gesรน Cristo (cf. At 2,37), ma รจ un movimento che apre al Battesimo, alla sequela, รจ lo Spirito che muove il cuore e rende il pentimento un volgersi verso la salvezza, affrontando il proprio male con la fiducia di chi, come il popolo nel deserto con il serpente, alza gli occhi allโinnalzato sulla Croce (cf. Gv 3,14). In questโottica รจ anche maggiormente comprensibile il brano evangelico di oggi (Gv 18,33-37): il regno di Cristo non รจ di questo mondo, secondo lโevangelista.
Allora chi sarebbe Gesรน? Un re in visita, un dignitario straniero? In questo senso รจ vero, avrebbe dovuto essere accolto con gli onori del caso, ma questo avrebbe sancito la sua estraneitร alla nostra storia. Ogni dignitario straniero in visita, infatti, dopo gli incontri di rito se ne torna al suo paese. E se invece avesse avuto qualche altra pretesa non sarebbe forse giustificata la reazione dellโimpero, di Erode, che teme per lโavvento di un altro re, anche se, come diciamo spesso nella predicazione, e come recita lโinno dei vespri dellโEpifania: ยซNon toglie il regno umano chi dร il regno dei cieliยป? Eโ anche vero, di nuovo, che non si tratta semplicemente di realtร mutuamente estranee. Il regno di Cristo non รจ di questo mondo, ma รจ in questo mondo e per questo mondo, come del resto lo sono i discepoli (cf. Gv 17, 11-14), il regno รจ come il seme gettato e nascosto (cf. Mc 4,26), intessuto di relazioni non sempre manifeste e visibili. Sono gli ascoltatori, i cercatori della voce di veritร la materia prima del regno, forse neppure sempre e totalmente consapevoli, come lo sono da sempre i pellegrini di ogni sentiero. Ecco perchรฉ contemporaneamente la signoria di Cristo รจ cosรฌ nascosta e quotidiana e cosรฌ pericolosa per i dittatori di ogni tempo.
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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
XXXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ ANNO B
NOSTRO SIGNORE GESร CRISTO RE DELL’UNIVERSO โ Solennitร
Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 25 Novembre 2018 anche qui.
- Colore liturgico: Verde
- Dn 7, 13-14; Sal.92; Ap 1, 5-8; Gv 18, 33-37
Tu lo dici: io sono re.
Gv 18, 33-37
Dal Vangelo secondoย Giovanni
In quel tempo, Pilato disse a Gesรน: ยซSei tu il re dei Giudei?ยป. Gesรน rispose: ยซDici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?ยป. Pilato disse: ยซSono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?ยป.
Rispose Gesรน: ยซIl mio regno non รจ di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perchรฉ non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non รจ di quaggiรนยป.
Allora Pilato gli disse: ยซDunque tu sei re?ยป. Rispose Gesรน: ยซTu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla veritร . Chiunque รจ dalla veritร , ascolta la mia voceยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 25 Novembre – 01 Dicembre 2018
- Tempo Ordinario XXXIV
- Colore Bianco
- Lezionario: Ciclo B
- Anno: II
- Salterio: sett. 2
Fonte: LaSacraBibbia.net
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