Commento alle letture di domenica 25 Agosto 2019 – Missionari della Via

Il commento alle letture di domenica 25 Agosto 2019 a cura dei Missionari della Via.

Meditiamo la Parola

Un tale chiede a Gesù se sono tanti coloro che si salvano. Pone dunque la salvezza in termini “quantitativi”. È da notare che ne parla come qualcosa di estraneo a lui, come se lui fosse già incluso tra i salvati. Al tempo di Gesù vi erano coloro che pensavano che tutti gli Ebrei avrebbero partecipato al regno futuro; per altri invece solo alcuni eletti osservanti.

Gesù non risponde a questa domanda, e coinvolge anche il suo interlocutore, invitando a darsi da fare per entrare nella porta stretta finché se ne ha l’occasione, senza dar per scontato di passarci sicuramente. Il verbo usato da Luca indica una lotta, che coinvolge tutta la persona: «Credere è un atteggiamento serio e radicale, non riducibile ad uno striminzito segno di croce, a una devozione, a una candela accesa… Non è rilevante essere iscritti ad una comunità religiosa, allegare le proprie tradizioni e la pratica scrupolosa di un certo comportamento esteriore, ricorrere alla partecipazione ad un movimento religioso. L’importante è l’aver attraversato la porta stretta, cioè l’impegno serio e personale per la ricerca del Regno di Dio» (G. Ravasi).

Per appartenere al Regno di Dio ed entrarvi in pienezza alla fine della vita, non basta un’appartenenza ecclesiale esteriore, tipica di quelli che si sentono a posto solo per il fatto di appartenere ad una “congrega”, ad un movimento, o per il fatto di essere presenti a messa tutte le domeniche, ma senza un reale coinvolgimento della vita e del cuore.

Né “si vive di rendita”, come quelli che giustificano il rifiuto di seguire Gesù in forza della passata frequentazione, avendo fatto magari i chierichetti da piccoli! «Gesù illustra questa tesi con una parabola folgorante: la porta che conduce alla sala del pranzo del Regno di Dio è stretta e molta folla vi si accalca, convinta che sia facile varcarla. Si fanno avanti soprattutto quelli che sono convinti di essere “cristiani” e amici di Cristo più degli altri perché hanno gridato e segnalato continuamente questa loro identità ai quattro venti. Ma ecco la risposta glaciale del Cristo: “Non vi conosco, non so di dove siete”. Non basta aver “mangiato e bevuto” l’eucaristia, o ascoltato e fatto sermoni e propaganda religiosa; è la scelta di un’intera vita di fede e di amore che fa spalancare le porte della festa. Là entreranno quindi gli “ultimi”, persino i “lontani” giusti, i veri operatori di pace e di giustizia, i veri fedeli» (ibidem).

Partecipare all’eucaristia, pregare è fondamentale, certo; ma non basta. L’incontro con Dio deve portarci a vivere come Dio comanda, da figli di Dio. Il Signore stesso per bocca di Isaia dice: «Io non posso sopportare delitto e solennità» (1,13).

«Al rito si deve unire la vita, la religione deve innervarsi nell’esistenza, la preghiera deve sposarsi all’impegno di carità, la liturgia deve aprirsi alla giustizia e al bene. Altrimenti… il culto resta ipocrita e incapace di salvarci» (ibidem). Chiediamo al Signore che possiamo vivere una fede autentica e gioiosa, perché tanti, anche attraverso noi, siano attirati a lui.

Preghiamo la Parola

Signore, fa’ che la nostra preghiera sia un tutt’uno con la nostra vita; che il nostro rapporto di fede con te si traduca nel vivere come te, nell’amare come te, perché un giorno possiamo passare la porta stretta e vivere eternamente con te!

VERITA’: Vita interiore e sacramenti

Ogni tanto mi interrogo su come sto vivendo? E, meglio ancora: ogni giorno mi soffermo ad esaminare un po’ la mia coscienza davanti a Dio?

CARITA’: Testimonianza di vita

Le mie azioni si ispirano al Vangelo? Cerco di fare tutto ciò che è gradito al Signore, e di agire come se fosse lui ad agire al mio posto?

Il cammino di fede mi sta portando a rivedere errate convinzioni e modi abituali di fare che ho ritenuto sbagliati? In una parola, mi sta aiutando a vivere – e a far vivere gli altri – meglio?

Letture della
XXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO C

Prima Lettura

Ricondurranno tutti i vostri fratelli da tutte le genti.

Dal libro del profeta Isaìa
Is 66,18b-21

 
Così dice il Signore:
 
«Io verrò a radunare tutte le genti e tutte le lingue; essi verranno e vedranno la mia gloria.
 
Io porrò in essi un segno e manderò i loro superstiti alle popolazioni di Tarsis, Put, Lud, Mesec, Ros, Tubal e Iavan, alle isole lontane che non hanno udito parlare di me e non hanno visto la mia gloria; essi annunceranno la mia gloria alle genti.
 
Ricondurranno tutti i vostri fratelli da tutte le genti come offerta al Signore, su cavalli, su carri, su portantine, su muli, su dromedari, al mio santo monte di Gerusalemme – dice il Signore –, come i figli d’Israele portano l’offerta in vasi puri nel tempio del Signore.
 
Anche tra loro mi prenderò sacerdoti levìti, dice il Signore».

Parola di Dio

Salmo Responsoriale

Salmo 116 (117)

R. Tutti i popoli vedranno la gloria del Signore.Genti tutte, lodate il Signore,
popoli tutti, cantate la sua lode. R.
 
Perché forte è il suo amore per noi
e la fedeltà del Signore dura per sempre. R.

Seconda Lettura

Il Signore corregge colui che egli ama.

Dalla lettera agli Ebrei
Eb 12,5-7.11-13

 
Fratelli, avete già dimenticato l’esortazione a voi rivolta come a figli:
«Figlio mio, non disprezzare la correzione del Signore
e non ti perdere d’animo quando sei ripreso da lui;
perché il Signore corregge colui che egli ama
e percuote chiunque riconosce come figlio».
 
È per la vostra correzione che voi soffrite! Dio vi tratta come figli; e qual è il figlio che non viene corretto dal padre? Certo, sul momento, ogni correzione non sembra causa di gioia, ma di tristezza; dopo, però, arreca un frutto di pace e di giustizia a quelli che per suo mezzo sono stati addestrati.
Perciò, rinfrancate le mani inerti e le ginocchia fiacche e camminate diritti con i vostri piedi, perché il piede che zoppica non abbia a storpiarsi, ma piuttosto a guarire.

Parola di Dio

Vangelo

Verranno da oriente e da occidente e siederanno a mensa nel regno di Dio.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 13, 22-30

In quel tempo, Gesù passava insegnando per città e villaggi, mentre era in cammino verso Gerusalemme.
Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?».
Disse loro: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno.
Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, voi, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: “Signore, aprici!”. Ma egli vi risponderà: “Non so di dove siete”. Allora comincerete a dire: “Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze”. Ma egli vi dichiarerà: “Voi, non so di dove siete. Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia!”.
Là ci sarà pianto e stridore di denti, quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, voi invece cacciati fuori.
Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. Ed ecco, vi sono ultimi che saranno primi, e vi sono primi che saranno ultimi».

Parola del Signore

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