Questo brano della terza settimana di Quaresima è differente dagli altri due perché si concentra sulla conversione e sulla misericordia di Dio.Il brano inizia con alcuni seguaci di Gesù che gli riferiscono un accaduto drammatico: c’era stata una strage, voluta da Pilato, che coinvolse un gruppo di ebrei intenti a offrire sacrifici a Dio.
Gesù allora disse a coloro che ascoltavano che certamente quelle persone non avrebbero meritato la morte, esattamente come le diciotto persone morte sotto il crollo della torre di Siloe. Si aveva allora la convinzione che la morte fosse legata al peccato, come a dire: quelle diciotto persone erano peccatrici, quindi Dio le ha punite. Se ci pensiamo bene abbiamo questa concezione ancora oggi.
Quanti di noi quando vivono un dolore dicono: perché proprio a me? Cosa avrò fatto di male? Ecco Gesù vuole aiutarci a superare questa visione di un Dio che punisce. Ed è qui che il maestro ci invita alla conversione con la parabola del fico sterile. Questa racconta di un padrone di una vigna che aveva piantato un fico. Non portando frutto dopo tre anni aveva deciso di sradicarlo. Il vignaiolo gli consigliò di tenerlo un altro anno aspettando che portasse frutto.
Noi potremmo essere quel fico sterile e il vignaiolo potrebbe essere Gesù, venuto per aiutarci a seguire gli insegnamenti di Dio. Siamo pronti a seguirlo?
Vanessa Neglia e Marco Prete Diocesi di Brindisi