Commento alle letture di domenica 23 Agosto 2020 โ€“ Carlo Miglietta

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Il commento alle letture di domenica 23 Agosto 2020 a cura di Carlo Miglietta, biblista; il suo sito รจ โ€œBuona Bibbia a tuttiโ€œ.

Da: C. MIGLIETTA, EDIFICHEROโ€™ LA MIA CHIESA. Perchรฉ (e come) essere Chiesa secondo la Bibbia, Gribaudi, Milano, 2010, con presentazione di S. E. Mons. Guido Fiandino

โ€œEdificherรฒ la mia Chiesaโ€ (Mt 16,18)

Il capitolo 16 del Vangelo di Matteo รจ una grande lezione ecclesiologica:

โ€œI farisei e i sadducei si avvicinarono per metterlo alla prova e gli chiesero che mostrasse loro un segno dal cielo. Ma egli risposeโ€ฆ: <<Una generazione perversa e adultera cerca un segno, ma nessun segno le sarร  dato se non il segno di Giona>>. E lasciatili, se ne andรฒ. Nel passare perรฒ allโ€™altra riva, i discepoli avevano dimenticato di prendere il paneโ€ฆ Essi parlavano tra loro e dicevano: <<Non abbiamo preso il pane!>>. Accortosene, Gesรน chiese: <<Perchรฉ, uomini di poca fede, andate dicendo che non avete il pane? Non capite ancora e non ricordate i cinque pani per i cinquemila e quante ceste avete portato via? E neppure i sette pani per i quattromila e quante sporte avete raccoltoโ€ฆ? Essendo giunto Gesรน nella regione di Cesarรจa di Filippo, chiese ai suoi discepoli: <<La gente chi dice che sia il Figlio dellโ€™uomo?>>. Risposero: <<Alcuni Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti>>. Disse loro: <<Voi chi dite che io sia?>>. Rispose Simon Pietro: <<Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente>>. E Gesรน: <<Beato te, Simone figlio di Giona, perchรฉ nรฉ la carne nรฉ il sangue te lโ€™hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli. E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherรฒ la mia Chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. A te darรฒ le chiavi del Regno dei cieli, e tutto ciรฒ che legherai sulla terra sarร  legato nei cieli, e tutto ciรฒ che scioglierai sulla terra sarร  sciolto nei cieli>>. Allora ordinรฒ ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristoโ€ (Mt 16,1-20).

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Il racconto della confessione messianica di Pietro รจ comune a tutti i Sinottici[1]. โ€œMatteo rielabora ampiamente il testo tradizionale e vi aggiunge particolari nuovi. Soprattutto รจ esclusivo del primo evangelista il discorso che Gesรน rivolge a Pietro con le solenni parole di promessa e di investitura[2]โ€ (C. Doglio[3]).

Il discorso piรน propriamente sulla fondazione della Chiesa di Cristo[4] รจ incastonato in una serie di rivelazioni costitutive per la Chiesa stessa. Meditiamo su alcuni ammonimenti che Gesรน in questo brano regala alla Chiesa di tutti i tempi.

  1. Gesรน Risorto unica salvezza

Il primo messaggio รจ che la Chiesa si fonderร  sulla resurrezione del Signore: di fronte alla pretesa di avere miracoli come segni della sua divinitร , Gesรน risponde che lโ€™unico segno sarร  il โ€œsegno di Gionaโ€. La vicenda del profeta Giona, inghiottito da un grosso pesce nelle cui viscere restรฒ tre giorni e tre notti, e dal cui ventre, โ€œnel profondo degli inferiโ€, invocรฒ la salvezza, venendo alfine rigettato sullโ€™asciutto[5], fu sempre letta dalla Chiesa come tipo della resurrezione di Gesรน, โ€œil terzo giornoโ€[6], โ€œsecondo le Scrittureโ€[7].

Il secondo messaggio forte del capitolo 16 รจ il discorso sul โ€œpaneโ€. Nel capitolo precedente cโ€™era stato lโ€™episodio della Cananea che aveva implorato almeno le โ€œbricioleโ€ del โ€œpane dei figliโ€, ed era stata esaudita per la sua โ€œgrande fedeโ€[8]: aveva capito che Gesรน รจ il โ€œpaneโ€ di salvezza per tutte le genti. Poi cโ€™era stata la prodigiosa moltiplicazione dei sette pani e dei pochi pesci, con cui Gesรน aveva sovrabbondantemente sfamato le folle. Eppure al capitolo 16 i discepoli affermano: โ€œNon abbiamo preso il pane!โ€ (Mt 16,7). Non hanno capito che il vero pane, che รจ sempre con loro, che li sfama e li salva, รจ Gesรน stesso[9]. Solo Gesรน รจ il fondamento della Chiesa. Solo lui ne รฉ il nutrimento indispensabile per la vita.

  1. Una Chiesa fondata sulla croce

Gesรน non propone ai suoi una Chiesa potente, trionfante: fondamento della Chiesa รจ il Cristo crocifisso, e chi vuole essere discepolo deve rinnegare se stesso, prendere la sua croce e seguire Gesรน, perdendo la propria vita[10]. Chi la pensasse diversamente sarebbe โ€œsatanaโ€, sarebbe โ€œscandaloโ€[11], e penserebbe secondo una logica umana e non secondo quella di Dio.

  1. Una Chiesa che testimonia il Cristo

Al cuore del capitolo sta il brano con lโ€™esplicitazione del termine โ€œekklesรฌaโ€. Matteo probabilmente attinge da quella che gli esegeti chiamano โ€œfonte comuneโ€, o โ€œfonte Qโ€, la confessione di Cesarea di Filippo, e vi opera alcune modifiche: al posto di โ€œioโ€ inserisce โ€œFiglio dellโ€™uomoโ€; aggiunge, tra i possibili โ€œsosiaโ€ di Gesรน, il profeta Geremia, quello che forse piรน di tutti ha dovuto soffrire, e proprio a Gerusalemme, la persecuzione da parte dei sacerdoti e degli anziani di Israele; amplia la risposta di Pietro rispetto al testo parallelo del Vangelo di Marco[12] e di quello di Luca[13].

Eโ€™ un passo di grande importanza, su cui il dibattito รจ da sempre vivo, fecondo, ma talora contrastato. Innanzitutto vi si afferma che compito della Chiesa รจ la professione di Gesรน come โ€œil Cristo, il Figlio del Dio viventeโ€. Eโ€™ questa la missione della Chiesa. Essere nel mondo lโ€™annuncio di Gesรน Signore del mondo, essere il suo segno e la sua testimonianza.

Si noti come in Giovanni, in una situazione analoga, si affermi semplicemente: โ€œTu sei il santo di Dioโ€ (Gv 6,69); nei brani paralleli in Marco: โ€œTu sei il Messiaโ€ (Mc 8,29), in Luca: โ€œTu sei il Messia di Dioโ€ (Lc 9,21): forse il testo di Giovanni, per la sua arcaicitร , รจ il piรน vicino alla professione storica, che Marco giร  interpreta in senso messianico, mentre Luca fonde le formule marciana e giovannea: Matteo assume la formula marciana, completandola con il titolo di โ€œFiglio di Dioโ€[14]. Questa espressione ha le sue origini nella tradizione regale davidica: โ€œEgli edificherร  una casa al mio nome e io renderรฒ stabile per sempre il trono del suo regno. Io gli sarรฒ padre ed egli mi sarร  figlioโ€ (2 Sam 7,13-14); โ€œUn bambino รจ nato per noi, ci รจ stato dato un figlio. Sulle sue spalle รจ il segno della sovranitร  ed รจ chiamato: Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre per sempre, Principe della pace; grande sarร  il suo dominio e la pace non avrร  fine sul trono di Davide e sul regno, che egli viene a consolidare e rafforzare con il diritto e la giustizia, ora e sempre; questo farร  lo zelo del Signore degli esercitiโ€ (Is 9,5-6); โ€œAnnunzierรฒ il decreto del Signore. Egli mi ha detto: <<Tu sei mio figlio, io oggi ti ho generato. Chiedi a me, ti darรฒ in possesso le genti e in dominio i confini della terra. Le spezzerai con scettro di ferro, come vasi di argilla le frantumerai>>โ€œ (Sl 2,7-9); โ€œHo trovato Davide, mio servo, con il mio santo olio lโ€™ho consacratoโ€ฆ Egli mi invocherร : <<Tu sei mio padre, mio Dio e roccia della mia salvezza>>. Io lo costituirรฒ mio primogenito, il piรน alto tra i re della terra. Gli conserverรฒ sempre la mia grazia, la mia alleanza gli sarร  fedele. Stabilirรฒ per sempre la sua discendenza, il suo trono come i giorni del cieloโ€ (Sl 89,21.27-30); โ€œDal seno dellโ€™aurora, come rugiada, io ti ho generatoโ€ (Sl 100,3). โ€œNella rielaborazione giudaica del tempoโ€ฆ, in piena etร  ellenistica, si verificรฒ la convergenza di piรน concezioni, quella della generazione fisica, quella analogica e quella giuridico-sacraleโ€ (M. Nobile[15]).

Questa confessione di fede era comparsa poco prima sulla bocca dei discepoli quando Gesรน aveva camminato sulle acque: letteralmente: โ€œVeramente di Dio figlio sei!โ€ (โ€œAlethรฒs theoรน uiรฒs eรฌโ€: Mt 14,33); cosรฌ alla morte i soldati di guardia, colpiti dai fenomeni cosmici che accompagnano il trapasso del Nazareno, esclamano: โ€œVeramente di Dio figlio era costuiโ€ (โ€œAlethรฒs theoรน uiรฒs รจn oรนtosโ€: Mt 27,54). Si noti come non ci siano articoli determinativi: Gesรน รจ riconosciuto genericamente come un personaggio divino. Ma Pietro invece rafforza la sua affermazione con ben due articoli determinativi: โ€œTu sei il Figlio del Dio!โ€ (โ€œSu eรฌ o Chrisรฒs, รฒ uiรฒs toรน Theoรนโ€: Mt 16,16). Cosรฌ farร  Caifa al momento del processo: โ€œDicci se sei il Cristo, il Figlio del Dioโ€ (โ€œEรฌpes eรฌ su eรฌ o Chrisรฒs, รฒ uiรฒs toรน Theoรนโ€: Mt 26,63): affermazione cosรฌ chiara della singolaritร  del rapporto di figliolanza di Gesรน che sarร  la causa della sua condanna a morte[16].

Gesรน afferma che la missione di Pietro non รจ scelta da parte degli uomini, ma precisa volontร  di Dio: โ€œperchรฉ nรฉ la carne nรฉ il sangue te lโ€™hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieliโ€ (Mt 16,17). โ€œCarne e sangueโ€ รจ un ebraismo che indica la dimensione umana: โ€œcarneโ€, โ€œbasarโ€, indica la fragilitร , โ€œsangueโ€, โ€œdamโ€, indica la vita umana, ma spesso nella sua connotazione di impuritร  legale. La capacitร  umana non รจ sufficiente per professare la messianicitร  di Gesรน: ci vuole una โ€œrivelazioneโ€, unโ€™โ€œapocalissiโ€ (โ€œapekร lupsenโ€). Cโ€™รจ un chiaro parallelismo con un altro brano di Matteo: โ€œIn quel tempo Gesรน disse: <<Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perchรฉ hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. Sรฌ, o Padre, perchรฉ cosรฌ รจ piaciuto a te>>โ€ (Mt 11,25-26[17]).

  1. Una Chiesa realtร  sovrannaturale

Gesรน promette alla sua Chiesa che โ€œle porte degli inferi non prevarranno contro di essaโ€ (Mt

16,18). Lโ€™espressione โ€œporte degli inferiโ€[18] fa riferimento alle โ€œporteโ€, luogo dove si praticava la giustizia e il potere, e agli โ€œinferiโ€, in ebraico โ€œsheolโ€, il mondo sotterraneo di morti. Il significato รจ che la Chiesa non sarร  sottomessa al potere della caducitร  e della morte, cioรจ che non sarร  una realtร  di ordine solamente naturale, ma avrร  una dimensione ultraterrena.

  1. Il ruolo di Pietro

Si dice poi che la Chiesa sarร  fondata su Pietro, a cui vengono assegnati โ€œle chiavi del regno dei cieliโ€ e il potere di โ€œlegare o sciogliereโ€ (Mt 16,18-19). Ci soffermiamo un poโ€™ di piรน su questo testo, per lโ€™enorme importanza che ha avuto nel definire il ruolo del papato nella Chiesa cattolica, e perchรฉ esso รจ ancora oggi al centro di un intenso confronto ecumenico.

โ€“ Bar Jona

 Notiamo come Pietro sia chiamato โ€œbar Jonaโ€, โ€œfiglio di Gionaโ€, in lingua aramaica, anche nel contesto del brano che รจ in greco: รจ curioso notare che invece nel quarto Vangelo Pietro non รจ โ€œfiglio di Gionaโ€, bensรฌ โ€œfiglio di Giovanniโ€ (Gv 1,42). Nella letteratura apocalittica, si affermava che alcuni grandi personaggi di Israele, come Enoc, Esdra, i patriarchi, potessero avere grandi visioni sul futuro di Israele, e ne nacquero le grandi Apocalissi apocrife a loro attribuite. Forse Matteo, attribuendo al profeta Giona la paternitร  di Pietro, vuole dare allโ€™affermazione di questโ€™ultimo una rilevanza profetica: โ€œPietro, che si situa nella linea di un grande profeta del passato, Giona, assume il valore di un veggente apocalittico, reso degno da Dio di vedere chi sia il Figlio dellโ€™uomoโ€ (M. Nobile[19]).

โ€“ Roccia di salvezza

La missione di Simone รจ poi delineata con tre metafore: quella della pietra[20], quella delle chiavi e dalla frase โ€œlegare-sciogliereโ€[21].

Il cambio del nome, nella Bibbia, indica sempre una vocazione particolare. Si pensi ad Abram, che significa โ€œil padre รจ grandeโ€, il cui nome viene mutato in Abramo, che probabilmente vuol dire โ€œpadre di una moltitudineโ€[22]; a Sarai, che viene chiamata Sara (forse due varianti di โ€œprincipessaโ€)[23]; Giacobbe, il cui nome deriva dal fatto che alla nascita afferra il calcagno, โ€œโ€™aqebโ€ del fratello[24], vede il suo nome mutato da Dio in Israele, che significa โ€œDio combatteโ€, โ€œYsreโ€™รจlโ€, dal verbo โ€œsarร โ€, combattere, o โ€œDio รจ forteโ€, dal verbo โ€œsaranโ€, โ€œessere forte, prevalereโ€. Anche la tradizione posteriore cristiana, soprattutto nel monachesimo, userร  il cambio del nome come segno di un nuovo ruolo o una nuova missione da parte di Dio.  

In Marco lโ€™imposizione del nome di Pietro avviene allโ€™istituzione dei Dodici[25], in Giovanni addirittura al momento della chiamata[26]; lo stesso Matteo lo ha fin qui piรน volte chiamato Pietro e non Simone[27]. Siamo di fronte a un midrash, cioรจ a una lettura meditativa sapienziale, sul nome di Pietro[28].

Gesรน fa un gioco di parole, dicendo a Simone che dโ€™ora in poi si chiamerร  Pietro. Noi siamo ormai abituati ad usare correntemente questo nome proprio, e abbiamo perso la novitร  e lโ€™originalitร  di questa โ€œinvenzioneโ€ di Gesรน. In aramaico รจ piรน immediato coglierne il significato, perchรฉ โ€œkephaโ€, โ€œla pietraโ€, รจ maschile: Simone si chiamerร  โ€œla pietraโ€. In greco invece, come in italiano, la parola โ€œpรจtraโ€, โ€œpietraโ€, รจ femminile, mentre โ€œPetrรฒsโ€ รจ maschile: nemmeno in greco quindi โ€œPetrรฒsโ€ รจ un nome proprio abituale. Il Vangelo usa quindi un neologismo per indicare la funzione di Simone: egli sarร  โ€œla pietraโ€, la roccia su cui Gesรน costruirร  lโ€™edificio della sua โ€œekklesรฌaโ€. Forse sarebbe piรน intuitivo per gli inglesi equiparare il nuovo nome di Simone non tanto a โ€œPeterโ€ quanto a โ€œRockyโ€.  

Pietro รจ la roccia secondo la posizione tradizionale, detta โ€œorientaleโ€. Ma non tutti gli esegeti concordano che sia Simone la โ€œpietraโ€ su cui Gesรน edificherร  la sua Chiesa. Agostino, ad esempio, affermรฒ che la roccia รจ Gesรน stesso: affine a questa posizione รจ quella di Caragounis, che sostiene che non รจ Pietro la roccia, ma il contenuto della sua confessione, cioรจ la messianicitร  di Gesรน Cristo[29]: ma non si capirebbe allora lโ€™uso per Simone del genere letterario del cambio del nome, che collega il concetto direttamente alla sua persona.

La figura della โ€œpietraโ€ o della โ€œrocciaโ€, in ebraico โ€œsรนrโ€, รจ nellโ€™Antico Testamento spesso riferita a Dio: โ€œInfatti, chi รจ Dio, se non il Signore? O chi รจ roccia di difesa, se non il nostro Dio?โ€ (Sl 18,32); โ€œLui solo รจ mia rupe e mia salvezza, mia roccia di difesa: non potrรฒ vacillareโ€ (Sl 62,7); โ€œLa roccia del mio cuore รจ Dioโ€ (Sl 73,26); โ€œTu sei mio padre, mio Dio e roccia della mia salvezzaโ€ (Sl 89,27). โ€œIl termine <<rupe>>, usato come titolo di Dio, rivela chiaramente lโ€™antico sistema di guerra: se si riusciva a fissare la propria posizione su una delle balze scoscese tanto numerose in Palestina si poteva resistere quasi ad ogni attaccoโ€ (J. L. Mc Kenzie[30]).

Ma talora la figura della โ€œpietraโ€ definisce anche i Patriarchi: โ€œGuardate alla roccia da cui siete stati tagliati, alla cava da cui siete stati estratti. Guardate ad Abramo vostro padre, a Sara che vi ha partoritoโ€ (Is 51,1-2). Interessante รจ il sogno di Nabucodonosor nel libro di Daniele, che vede staccarsi dalla montagna una pietra (questa volta si usa โ€œโ€™ebenโ€, in aramaico โ€œโ€™abnร โ€) che distrugge la statua simbolo di tutti i regni precedenti, e poi โ€œdivenne una grande montagna che riempรฌ tutta quella regioneโ€ (Dn 2,1-49): รจ indubbiamente una visione apocalittica che descrive il Regno (in aramaico โ€œmalkรนโ€) messianico: โ€œIl Dio del cielo farร  sorgere un Regno che non sarร  mai distrutto e non sarร  trasmesso ad altro popolo: stritolerร  e annienterร  tutti gli altri regni, mentre esso durerร  per sempreโ€ (Dn 2,44).

Spesso si accosta il brano del primato petrino a quello in cui Gesรน parla di โ€œun uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa non cadde, perchรฉ era fondata sopra la rocciaโ€ (Mt 7,24-25)[31]. Ma se il contesto di questo detto di Gesรน รจ meteorologico, alludendo a una tempesta particolarmente distruttiva, il brano del primato di Pietro richiama una situazione bellica: quando si parla delle โ€œporteโ€ dello Sheol, il termine significa โ€œ<<le forze attive della cittร  in armi>>, <<le forze militari della cittร >>โ€ฆ Solo <<Rupe>>, <<Rupe inaccessibile>> alle potenze del Male e della Morte puรฒ essere lโ€™esatto significato metaforico del nuovo nome <<Kefร /Pรจtros>> attribuito da Gesรน allโ€™apostolo Simone di Giovanniโ€ฆ La traduzione di <<Kefร /Pรจtros>> e di <<kefร /pรจtra>> con Pietro, pietra e roccia, non sarebbe affatto il vero senso della metafora bellica, nรฉ sarebbe possibile capire per quale motivo un esercito allโ€™assalto non riuscirebbe ad espugnare una cittร  costruita sulla roccia, su una base rocciosa o addirittura su una pietraโ€ (A. Salerno)[32].

La traduzione piรน precisa quindi non sarebbe: โ€œTu sei <<Pietra>>โ€, ma: โ€œTu sei <<Fortezza inespugnabile>>, <<Rupe di salvezza>>โ€. Pietro รจ dato alla Chiesa come un dono di sicurezza, di difesa, come promessa di stabilitร  e vittoria. In ogni caso โ€œnon cโ€™รจ motivo di vedere il nuovo nome <<Kefร /Pรจtros>> come un <<soprannome di significato misterioso>>[33]. E non puรฒ essere accettatoโ€ฆ che il <<senso>> di questo testo <<permane per noi oscuro ed incerto>>[34]โ€œ (A. Salerno[35]), o che si riferisca solo al carattere impetuoso dellโ€™apostolo Pietro, come da taluni affermato.

โ€“ Il potere delle chiavi

Il tema delle chiavi รจ tipicamente biblico. Si pensi a quando Isaia profetizza a Sebna, primo ministro del Regno: โ€œIn quel giorno chiamerรฒ il mio servo Eliakรฌm, figlio di Chelkia; lo rivestirรฒ con la tua tunica, lo cingerรฒ della tua sciarpa e metterรฒ il tuo potere nelle sue mani. Sarร  un padre per gli abitanti di Gerusalemme e per il casato di Giuda. Gli porrรฒ sulla spalla la chiave della casa di Davide; se egli apre, nessuno chiuderร ; se egli chiude, nessuno potrร  aprire. Lo conficcherรฒ come un paletto in luogo solido e sarร  un trono di gloria per la casa di suo padre. A lui attaccheranno ogni gloria della casa di suo padre: discendenti e nipoti, ogni vaso anche piccolo, dalle tazze alle anforeโ€ (Is 22,20-24). Gesรน rimprovererร  i farisei: โ€œGuai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il Regno dei cieli davanti agli uomini; perchรฉ cosรฌ voi non vi entrate, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrarciโ€ (Mt 23,13). Nellโ€™Apocalisse รจ Gesรน che si presenta come โ€œil Santo, il Verace, Colui che ha la chiave di Davide: quando egli apre nessuno chiude, e quando chiude nessuno apreโ€ (Ap 3,7).

            Taluni leggono questo brano di Matteo in riferimento al potere dato a tutti gli apostoli di perdonare i peccati: โ€œA chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessiโ€ (Gv 20,23). Ma lโ€™espressione โ€œlegare โ€“ sciogliereโ€, in aramaico โ€œโ€™asar โ€“ sรจrahโ€, รจ tipicamente rabbinica e indica un preciso intervento nel campo della dottrina o della morale, indicando ciรฒ che รจ veritร  e ciรฒ che รจ menzogna, oppure ciรฒ che รจ permesso e ciรฒ che รจ proibito, e il potere di ammettere o di escludere dalla comunitร . Il tema del possesso delle chiavi indica quindi gli ampi poteri che Pietro avrร  sullโ€™accesso al Regno, le sue amplissime facoltร : e garantisce che ciรฒ che Pietro deciderร  avrร  una corrispondenza anche a livello di Dio stesso.

  1. La Chiesa di Cristo, nuovo Tempio

In ogni caso la Chiesa รจ sempre solo di Cristo (โ€œla mia Chiesaโ€: Mt 16,18), anche se si serve degli apostoli per edificarla. Giร  i profeti aveva definito il Messia โ€œpietra angolareโ€[36]. Gesรน applicherร  a sรฉ questa definizione, citando il Salmo 118,22-23: โ€œNon avete mai letto nelle Scritture: <<La pietra che i costruttori hanno scartata รจ diventata testata dโ€™angolo; dal Signore รจ stato fatto questo ed รจ mirabile agli occhi nostri>>?โ€ (Mt 21,42). Altri passi neotestamentari ribadiranno che anzi lโ€™unica roccia รจ Cristo: afferma infatti proprio la prima lettera di Pietro: โ€œSi legge infatti nella Scrittura: <<Ecco io pongo in Sion una pietra angolare, scelta, preziosa e chi crede in essa non resterร  confuso>>[37]. Onore dunque a voi che credete; ma per gli increduli la pietra che i costruttori hanno scartato รจ divenuta la pietra angolare, sasso dโ€™inciampo e pietra di scandaloโ€ (1 Pt 2,6-8). E Paolo ribadirร : โ€œNessuno puรฒ porre un fondamento diverso da quello che giร  vi si trova, che รจ Gesรน Cristoโ€ (1 Cor 3,11); โ€œI nostri padriโ€ฆ bevevano da una roccia spirituale che li accompagnava, e quella roccia era il Cristoโ€ (1 Cor 10,1.4).

Poichรฉ il tema della โ€œpietra angolareโ€ รจ tradizionalmente riferito alla costruzione del tempio, il brano afferma anche lโ€™autocoscienza che la Chiesa ha di essere ormai il nuovo tempio, la dimora di Dio in Gesรน Cristo.

  1. Chiesa e Regno di Dio

Il contesto non permette di stabilire se quando Gesรน afferma: โ€œEdificherรฒ la mia Chiesaโ€, il verbo โ€œedificherรฒโ€ (โ€œoikodomรจoโ€: Mt 16,18) sia relativo alla vita terrena di Gesรน o al periodo dopo la sua resurrezione. Lโ€™ammonimento con cui si chiude il brano deporrebbe per una dimensione post-pasquale: โ€œAllora ordinรฒ ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristoโ€ (Mt 16,20): la testimonianza di Cristo da parte della Chiesa inizia solo dopo la sua resurrezione. Ma forse il termine โ€œedificareโ€ abbraccia sia la dimensione terrena che quella successiva della vita del Signore, perchรฉ lโ€™insegnamento di Gesรน qui sulla Chiesa pare rapportabile a quello sul โ€œRegno di Dioโ€ che tanto caratterizza tutta la predicazione di Gesรน nel Vangelo di Matteo.

In questi stesso brano รจ evidente il parallelismo tra โ€œedificherรฒ la mia Chiesaโ€ (Mt 16,18) e โ€œa te darรฒ le chiavi del Regno dei cieliโ€ (Mt 16,19). โ€œRegno dei cieliโ€ รจ unโ€™espressione tipica di Matteo, che la usa trentadue volte; รจ una circonlocuzione usata nel tardo giudaismo per evitare di pronunciare il Nome santo di Dio: significa quindi che โ€œDio regnaโ€. Designa pertanto un regno che viene da Dio e che sarร  dato ai โ€œbeatiโ€ del discorso della montagna: โ€œdi essi รจ il Regno dei cieliโ€ (Mt 5,3-12).

Il problema della relazione tra โ€œRegno di Dioโ€ e โ€œChiesaโ€ รจ complesso. Il Concilio Ecumenico Vaticano II ha enunciato: โ€œIl Signore Gesรน diede inizio alla sua Chiesa predicando il buon annuncio, cioรจ la venuta del Regno di Dio promesso da secoli nelle Scrittureโ€[38]. Barbaglio afferma che โ€œGesรน, cosciente del suo ruolo messianico, comprese a un dato momento della sua esistenza il destino tragico che lo attendeva. Dโ€™altra parte Israele lo aveva abbandonato chiudendosi nel rifiuto piรน ostinato e nellโ€™incredulitร  piรน cocciuta. Ripiegรฒ allora sui dodiciโ€ฆ Nacque in lui lโ€™idea di una comunitร  messianica, che si sostituisse al popolo israelitico e si realizzasse come comunitร  della nuova alleanzaโ€ฆ Il Regno di Dio annunciato e atteso esclude la possibilitร  che Gesรน si sia prospettato lโ€™idea di una Chiesa? In senso affermativo rispondevano gli escatologisti, come A. Schweitzer e A. Loisy, per i quali Cristo si attendeva una prossima venuta della fine del mondo. Famosa al riguardo lโ€™affermazione di Loisy: Gesรน attese il Regno e venne la Chiesa. Oggi anche da parte protestante si รจ meno drastici e diversi studiosi ammettono che tra Regno e Chiesa non cโ€™รจ contraddizione e che Gesรน ha di fatto annunciato la venuta del Regno e ha costituito la Chiesaโ€[39].

Nellโ€™Antico Testamento solo a Dio spetta di regnare[40]. Lโ€™espressione โ€œRegno di Dioโ€ in Israele era carica di attese escatologiche. Nel Vangelo di Matteo, il Regno di Dio รจ il tema centrale della predicazione e dellโ€™azione di Gesรน. In questo Vangelo, gli insegnamenti di Gesรน sono raccolti in cinque grandi discorsi, richiamando quindi il Pentateuco o Torah: il primo ha come sfondo un monte, ed รจ perciรฒ chiamato il โ€œDiscorso della montagnaโ€ (capitoli 5-7), e puรฒ essere interpretato in riferimento al Sinai: Cristo non รจ venuto ad abolire la legge di Mosรจ ma a portare a pienezza lโ€™ordinamento del Regno.

Nel secondo discorso, detto โ€œmissionarioโ€ (capitolo 10), il Regno รจ annunziato, accolto e rifiutato. Nel terzo, il discorso in โ€œparaboleโ€ (capitolo 13), il Regno รจ descritto nella sua crescita lenta ma inarrestabile nella storia. Nel quarto discorso (capitolo 18) la Chiesa diventa il segno del Regno durante il cammino della storia, nellโ€™attesa che esso giunga a pienezza nella salvezza finale (quinto discorso, โ€œescatologicoโ€, capitolo 24).

            Il Regno annunciato da Gesรน รจ una realtร  futura: si prega infatti: โ€œVenga il tuo Regnoโ€ (Mt 6,10), si parla di una venuta escatologica del Figlio dellโ€™uomo[41] per un giudizio finale[42]. Ma il Regno รจ presentato anche come imminente: Giovanni Battista e Gesรน predicano alla stessa maniera: โ€œIl Regno di Dio รจ vicinoโ€ (Mt 3,2; 4,17); cosรฌ i discepoli dovranno annunciare โ€œche il Regno dei cieli รจ vicinoโ€ (Mt 10,7); bisogna vegliare, perchรฉ verrร  quando meno ce lo aspettiamo[43]. Anzi, il Regno di Dio รจ giร  qui ora in mezzo a noi: Gesรน afferma: โ€œSe io scaccio i demoni per virtรน dello Spirito di Dio, รจ certo giunto fra voi il Regno di Dioโ€ (Mt 12,28); โ€œBeati i poveri, i perseguitati, perchรฉ di essi รจ il Regno di Dioโ€ (Mt 5,3.10).

            Il Regno di Dio infatti si realizza in Gesรน Cristo, il โ€œDio con noiโ€ (Mt 1,23). Gesรน aveva profetizzato: โ€œAlcuni non morranno finchรฉ non vedranno il Figlio venire nel suo Regnoโ€ (Mt 16,28); e Gesรน รจ acclamato re sulla croce: โ€œSalve, re dei Giudei!โ€ (Mt 27,29-30); โ€œQuesti รจ Gesรน, il re dei Giudeiโ€ (Mt 27,37).

            Il Regno di Dio ha uno sviluppo graduale, come un seme[44], un granello di senape [45] o di lievito[46]. Eโ€™ un dono di Dio: non lo si ottiene nรฉ con la lotta armata degli zeloti nรฉ con la scrupolosa osservanza della Legge dei farisei: รจ soprannaturale e trascendente. Il Regno di Dio cambia la storia: dove arriva si stravolgono le logiche umane[47], si amano i nemici[48], non ci si preoccupa piรน del cibo o del vestito[49], cโ€™รจ pienezza di gioia e di salvezza[50]: davvero si deve annunciare allora lโ€™โ€œEvangelo del Regnoโ€ (Mt 24,14), la lieta notizia del Regno di Dio.

Certo, il โ€œRegno dei cieliโ€ supera le dimensioni della โ€œChiesaโ€, ma essa nรฉ รจ in qualche modo profezia, segno. โ€œLโ€™<<ekklesรฌa>> protocristiana si concepisce come annunciatrice della Signoria di Cristo, signoria imminente per la venuta, ritenuta prossima, della parusia, anzi giร  presente mediante lโ€™azione dello Spirito sui credenti. Essa รจ anche consapevole, tuttavia, di essere ancora parte di questo mondo e di non potersi quindi ancora identificare totalmente con la <<basileรฌa>>, con il Regno di Dio che vieneโ€ (L. Coenen[51]).

La Chiesa รจ quindi conscia di non essere ancora il Regno di Dio, ma di esserne in qualche modo unโ€™anticipazione. La Chiesa รจ โ€œil Regno di Dio giร  presente in misteroโ€, di cui โ€œcostituisce in terra il germe e lโ€™inizioโ€ (Lumen gentium, nn. 3.5). โ€œA partire dal Concilio Vaticano II, la Chiesa viene comunemente definita <<sacramento del Regno>>. Questo significa che la Chiesa non รจ la totalitร  del Regno, ma che ne offre un determinato volto nella storia: lo incarna anche se non lo monopolizza. Essa รจ <<del Regno>> pur continuando a camminare <<verso il Regno>>. Questo Regno puรฒ manifestarsi altrove, in altre esperienze sociali e religiose, e la Chiesa sa che il suo Dio puรฒ servirsi di altre strade oltre a lei, per raggiungere lโ€™uomoโ€ (B. Chenu[52]).

Afferma il Concilio Ecumenico Vaticano II: โ€œLa promessa restaurazione che aspettiamo รจ giร  cominciata in Cristo, รจ portata avanti con lโ€™invio dello Spirito Santo e per mezzo di lui continua nella Chiesaโ€ฆ: giร  dunque รจ arrivata a noi lโ€™ultima fase dei tempiโ€ฆ Tuttavia la Chiesa porta ancora la figura fugace di questo mondo e vive tra le creature, le quali sono in gemito e nel travaglio del parto sino a ora e sospirano la manifestazione dei figli di Dio. In essa non si registra ancora la pienezza del Regno di Dio. Il suo compimento non avrร  luogo se non nella gloria del cielo, quando verrร  il tempo della restaurazione di tutte le coseโ€ (Lumen Gentium, n. 48).

La Chiesa quindi comincia oggi il Regno, ma esso avrร  la sua realizzazione solo in Paradiso. La Chiesa deve quindi essere fiera della sua chiamata, ma anche restare semplice e modesta, senza mai credersi la completa attuazione del Regno. โ€œQuando i cristiani manifestano sfiducia nella forza evangelica propria dellโ€™umiltร  cristiana e dellโ€™inermitร  della fede, quando progettano una <<religione civile>> cercando di instaurare presidi e tentando alleanze strategiche con chiunque offra un appoggio alla forza di pressione cristiana nei confronti della societร , allora confondono la Chiesa con il Regno di Dio, progettano una cristianitร  cheโ€ฆ contraddice la buona notizia di Gesรนโ€ (E. Bianchi)[53].

[1] Mt 16,13-20; Mc 8,27-30; Lc 9,18-21

[2] Mt 16,17-19

[3] Doglio C., in Parole di vita, Edizioni Messaggero, Padova, anno LIII, n. 4, luglio-agosto 2008, pg. 23

[4] Mt 16,13-19

[5] Gio 2,1-11

[6] Mt 16,21; 17,23; 20,19; Lc 9,22; 13,32; 18,33; 24,7.46; At 27,19; 1 Cor 15,4

[7] 1 Cor 15,3-4

[8] Mt 15,21-28

[9] Mt 16,5-12

[10] Mt 16,24-26

[11] Mt 16,22-23

[12] Mc 8,27-38

[13] Lc 9,18-27

[14] Barbaglio G., Fabris R., Maggioni B., I Vangeli, Cittadella, Assisi, 1975, pg. 362

[15] Nobile M., Ecclesiologia biblica, Dehoniane, Bologna, 1996, pgg. 25-26

[16] Doglio C., in Parole di vita, Edizioni Messaggero, Padova, anno LIII, n. 4, luglio-agosto 2008, pgg. 25-26

[17] Cfr Gal 1,15-16

[18] Is 38,10; Sap 16,13

[19] Nobile M., Ecclesiologia biblica, Dehoniane, Bologna, 1996, pg. 27

[20] Mt 16,18

[21] Mt 18,19

[22] Gen 17,5

[23] Gen 17,15

[24] Gen 25,26

[25] Mc 3,16

[26] Gv 4,1

[27] Mt 4,18; 8,14; 10,2; 14,28.29; 15,15

[28] Mello A., Evangelo secondo Matteo, Qiqajon, Bose, Magnano (BI), 1995, pg. 297

[29] Nobile M., Ecclesiologia biblica, Dehoniane, Bologna, 1996, pg. 23

[30] Mc Kenzie J. L., Dizionario Biblico, Cittadella, Assisi, 1981, pg. 358

[31] Brown R. E:, Pietro nel Nuovo Testamento, Borla, Roma, 1988, pg. 109

[32] Salerno A., Tu sei Kefร . Analisi esegetica di Mt 16,18, manoscritto registrato Ufficio Registro di Rivoli (TO), 16-6-1995, n. 2503, serie III, pgg. 5-6

[33] Corsani B., Ricca P., Pietro e il papato nel dibattito ecumenico odierno, Claudiana, Torino, 1978, pg. 10

[34] Subilia V., Tu sei Pietro. Lโ€™enigma del fondamento evangelico del papato, Claudiana, Torino, 1978, pg. 65

[35] Salerno A., Tu sei Kefร . Analisi esegetica di Mt 16,18, manoscritto registrato Ufficio Registro di Rivoli (TO), 16-6-1995, n. 2503, serie III, pgg. 11-12

[36] Is 28,16; Zc 10,4

[37] Is 28,16

[38] Concilio Ecumenico Vaticano II, Lumen gentium, n. 5

[39] Barbaglio G., Fabris R., Maggioni B., I Vangeli, Cittadella, Assisi, 1975, pg. 370

[40] Gdc 8,23; Os 3,4; 7,3; 13,10-15; 1 Sam 8,1-22; 10,17-27โ€ฆ

[41] Mt 25

[42] Mt 13,24-30

[43] Mt 24,43-50; 25,1-13

[44] Mt 13,24-30

[45] Mt 13,31-32

[46] Mt 13,33

[47] Mt 5,3-10

[48] Mt 5,38-42

[49] Mt 6,25-33

[50] Mt 4,23; 13,44-45

[51] Coenen L., in Dizionario dei concetti biblici del Nuovo Testamento, Dehoniane, Bologna, 1976, pg. 265

[52] Chenu B., La Chiesa, popolo di profeti, in Parola, Spirito e Vita, n. 41, 2000, pgg. 237-248

[53] Bianchi E., 16 febbraio 2010, TeologiaSpirituale.it

Carlo Miglietta


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