Il commento alle letture di domenica 20 novembre 2016 a cura di don Enzo Pacini cappellano del carcere ยซLa Dogaiaยป di Prato.
La regalitร della croce
[ads1][ads2]Si conclude con la festa di Cristo Re dellโuniverso questo anno liturgico, e si chiude anche lโanno giubilare della misericordia. Quando qualcosa si chiude, in generale, puรฒ nascere in noi una certa malinconia, come quando, alla fine di una festa, rimangono appesi addobbi sgualciti dallโuso, da riporre o da gettare direttamente nel cestino. ร il ritorno della routine, del grigiore quotidiano, pensavamo che fosse nato qualcosa di nuovo ma cโeravamo sbagliati, tutto passa e alla fine ยซnon cโรจ niente di nuovo sotto il soleยป (cf. Qo 1,9).
La particolaritร della liturgia in genere, e specialmente quella di oggi, รจ invece quella di farci partecipare a una realtร che sempre si rinnova. Il Cristo รจ colui che รจ il primo e lโultimo e il vivente (cf. Ap 2,8), colui che รจ capace di farsi presente e rinnovare la nostra vita al punto che ogni momento diventa un nuovo inizio, ogni conclusione riapre un orizzonte nuovo da esplorare. Ecco perchรฉ il momento di estremo abbassamento che Gesรน sperimenta nella sua croce diviene il momento della massima esaltazione, della manifestazione della sua regalitร , via di accesso a una vita nuova frutto della sua morte redentrice.
Il brano di Luca (Lc 23, 35-43) ci mostra un Cristo bersagliato da una ridda di voci che ci ricordano lโesperienza terribile dello schizofrenico, di colui che sente risuonare in sรฉ stesso una voce che lo tormenta al punto di non sapere come padroneggiarla, fino a sentirsene schiavo e dover fare quello che essa impone. ร lโesperienza dellโuomo posseduto dalla Legione che ha perduto ogni parvenza di umanitร (cf. Mc 5, 1-14). Cristo รจ immerso in unโeco che rimbalza da un interlocutore allโaltro e che forse vorrebbe impossessarsi della sua anima, facilitata dallโapparente plausibilitร del suo contenuto: ยซsalva te stesso! Non sei il Cristo? Salva te tesso! Non sei il re? Salva te stesso!ยป.
Possiamo vedere in questo frangente un Cristo profondamente sano, unificato in se stesso, capace di attraversare questa bufera, questa ridda delle voci, saldamente orientato verso il compimento della missione ricevuta dal Padre con il quale mantiene una relazione libera e profonda. Egli รจ veramente Re perchรฉ sa governare la sua vita, non cede al fascino di queste voci. Ma possiamo anche pensare che un certo aiuto lo abbia ricevuto dal ladro accanto a lui, che nella sua invocazione riflette la sua identitร piรน vera: ยซsalvami Signore! Tu sei re non per te, ma per quelli come meยป.
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Sicuramente il Cristo questo giร lo sapeva, ma in un rapporto di amore e dedizione si ha bisogno comunque di ribadire il proprio affidamento allโaltro. Anche i Salmi lo ripetono piรน volte: ยซRicordati, Signore, del tuo amore, della tua fedeltร che รจ da sempreยป (Sal 24, 6), e mai una volta che Dio risponda sbuffando che lo sa giร . Anzi: ยซmi invocherai e io risponderรฒ, eccomiยป (cf. Is 58,9). Una rassicurazione per ยซlโamico malato che tu amiยป (cf. Gv 11,3) e che troverร la sua manifestazione piรน grande nellโinvito al ladro accanto a Lui: ยซoggi sarai con meยป. Le voci falsamente sagge sono ridotte al silenzio, rimangono le braccia aperte di Cristo per ogni uomo riconciliato ยซdal sangue della sua croceยป (Col 1,20).
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Vangelo della Domenica di Nostro Signore Gesรน Cristo, Re dellโUniverso
- Colore liturgico: bianco
- 2 Sam 5, 1-3; Sal 121; Col 1, 12-20; Lc 23, 35-43
Lc 23, 35-43
Dal Vangelo secondo Luca
[ads2]35Il popolo stava a vedere; i capi invece lo deridevano dicendo: ยซHa salvato altri! Salvi se stesso, se รจ lui il Cristo di Dio, lโelettoยป. 36Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dellโaceto 37e dicevano: ยซSe tu sei il re dei Giudei, salva te stessoยป. 38Sopra di lui cโera anche una scritta: ยซCostui รจ il re dei Giudeiยป. 39Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: ยซNon sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!ยป. 40Lโaltro invece lo rimproverava dicendo: ยซNon hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? 41Noi, giustamente, perchรฉ riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di maleยป. 42E disse: ยซGesรน, ricรฒrdati di me quando entrerai nel tuo regnoยป. 43Gli rispose: ยซIn veritร io ti dico: oggi con me sarai nel paradisoยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 20 โ 26 Novembre 2016
- Tempo Ordinario XXXIV, Colore verde
- Lezionario: Ciclo C | Anno II, Salterio: sett. 2
Fonte: LaSacraBibbia.net
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