Il commento alle letture di domenica 18 ottobre 2015 a cura del Cardinal Silvano Piovanelli.
XXIX Domenica del Tempo Ordinario – Anno B
- Colore liturgico: verde
- Is 53,2.3.10-11; Sal.32; Eb 4, 14-16; Mc 10, 35-45
Dal Vangelo secondo Marco
[ads2] In quel tempo, si avvicinarono a Gesรน Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedรจo, dicendogli: ยซMaestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemoยป. Egli disse loro: ยซChe cosa volete che io faccia per voi?ยป. Gli risposero: ยซConcedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistraยป.
Gesรน disse loro: ยซVoi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?ยป. Gli risposero: ยซLo possiamoยป. E Gesรน disse loro: ยซIl calice che io bevo, anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; รจ per coloro per i quali รจ stato preparatoยป.
Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. Allora Gesรน li chiamรฒ a sรฉ e disse loro: ยซVoi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi perรฒ non รจ cosรฌ; ma chi vuole diventare grande tra voi sarร vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarร schiavo di tutti. Anche il Figlio dell’uomo infatti non รจ venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per moltiยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 18 – 24 ottobre 2015
- Tempo Ordinario XXIX, Colore verde
- Lezionario: Ciclo B | Anno I, Salterio: sett. 1
Fonte: LaSacraBibbia.net
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Isaia 53, 10-11ย ย ย ย /ย ย ย ย Ebrei 4, 14-16ย ย ย ย /ย ย ย ย Marco 10, 35-45
Il Lezionario di oggi รจ, in modo singolare, unitario: centrato sulla figura del Cristo, sofferente Servo di Dio (prima lettura), sacerdote che sa compatire le nostre infermitร (secondo lettura), servo di tutti fino al punto di โdare la propria vita in riscatto โ (Vangelo).
ISAIA 53, 10-11
Al Signore รจ piaciuto prostrarlo con dolori. Quando offrirร se stesso in sacrificio di riparazione, vedrร una discendenza, vivrร a lungo, si compirร per mezzo suo la volontร del Signore. Dopo il suo intimo tormento vedrร la luce e si sazierร della sua conoscenza; il giusto mio servo giustificherร molti, egli si addosserร le loro iniquitร .
PAROLA DI DIO
Durante lโesilio di Babilonia un profeta anonimo ย (convenzionalmente chiamato il Secondo Isaia, 40-55 del libro del profeta Isaia) ha lungamente meditato sul senso della storia dโIsraele ed ha espresso una visione nuova della salvezza sperata.
La vera liberazione non verrร da un guerriero forte di una imbattibile potenza militare, ma da un uomo โdisprezzato e senza stimaโ, capace di cambiare profondamente il cuore umano.
Il profeta Isaia (c.53) ne fa una descrizione straordinariamente precisa: un Servo, โdisprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori, che ben conosce il patireโ; quando, duramente messo alla prova, โoffrirร se stesso in espiazione, vedrร una discendenza [la comunitร dei suoi discepoli che รจ la Chiesa], vivrร a lungo [dopo il suo intimo tormento vedrร la luce: risorto, piรน non muore], si compirร per suo mezzo la volontร del Signore [ โsorgi, Gerusalemme, vedi i tuoi figli riuniti, dal tramonto del sole fino al suo sorgere, alla parola del Santoโ: Baruch 5,5].
Lโidea della intercessione in favore del popolo era stata anticipata dalla supplica di Abramo per Sodoma (Gen 18,17ss); ancor piรน chiaramente dal digiuno espiativo di quaranta giorni da parte di Mosรจ davanti al volto di Dio per il popolo peccatore (Es 24). Ma il โServo del Signoreโ supera tutti e tutto, perchรฉ il senso intero della sua esistenza sembra trovarsi in un coinvolgimento pieno con i nostri peccati e le nostre sofferenze e in una mediazione misteriosamente vicaria.
Il funzionario etiopico, di cui parlano gli Atti degli Apostoli (8,26-39), leggerร il brano di Isaia sul carro che lo riporta in patria dal pellegrinaggio a Gerusalemme, ma non lo comprende; glielo spiegherร il diacono Filippo riferendolo a Cristo. ร attraverso ilo sacrificio, la sofferenza, il dono di sรฉ che Dio attua i suoi progetti di salvezza. Proprio perchรฉ vittima dellโodio, della ingiustizia, della violenza, il Servo libera i suoi stessi persecutori dalle loro iniquitร e costituisce lโimmagine perfetta di Gesรน che ha salvato gli uomini non dominandoli con la sua forza, ma umiliandosi, inginocchiandosi davanti a loro per servirli, donando la propria vita.
ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย Cristo, ti vediamo dovunque pendere dal Legnoย ย /ย ย ย ย e noi, senza battere ciglio:
ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย i crocefissi costellano il mondoย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย /ย ย ย ย crocefissi nelle chiese, crocefissi nelle strade,
ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย nelle case, sul petto dei cavalieriย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย /ย ย ย ย nelle aule delle scuole, dei tribunali;
ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย e non dici piรน niente, non significhi nulla โฆย ย ย ย ย ย ย ย ย ย /ย ย ย ย Invece sei la stessa idea di umanitร
ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย sempre appesa e sempre innalzata sui patiboli,ย ย /ย ย ย ย la immagine dellโuomo che il mondo
ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย non ha mai accettato:ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย /ย ย ย ย esemplare unico di โvir perfectusโ
ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย che perciรฒ sei la tenda di Dio fra gli uomini:ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย /ย ย ย ย Signore, che almeno i nostri occhi
ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย non si abituino a vedertiย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย /ย ย ย ย ancora e sempre crocefisso,
ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย segno di una civiltร feroce โฆย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย /ย ย ย ย ย ย Amen.ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย (P. David Maria Turoldo)
EBREIย ย 4, 14-16ย ย ย ย
Fratelli, poichรฉ abbiamo un sommo sacerdote grande, che รจ passato attraverso i cieli, Gesรน il Figlio di Dio, manteniamo ferma la professione della fede. Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non sappia prendere parte alle nostre debolezze: egli stesso รจ stato messo alla prova in ogni cosa come noi, escluso il peccato. Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia per ricevere misericordia e trovare grazia, cosรฌ da essere aiutati al momento opportuno.
PAROLA DI DIO
Il brano della lettera agli Ebrei presuppone il Vangelo. โAbbiamo un grande sommo sacerdote che ha attraversato i cieli, Gesรน, Figlio di Dioโ: per questo โaccostiamoci con piena fiducia al trono della graziaโ.
Infatti egli โha attraversatoโ anche la nostra umanitร , condividendo โle nostre infermitร , essendo stato lui stesso provato in ogni cosa, a somiglianza di noi, escluso il peccatoโ. ย Si tratta di mantenere โferma la professione della nostra fedeโ. La nostra fede, allorchรฉ possiamo โsoffrire una qualche provaโ (1Pt 1,6) e portiamo una โmomentanea lieve oppressioneโ (2Cor 4,17), dovrebbe farci sentire il tutto come โpura gioiaโ (Gc 1,12). Come diceva lโapostolo Paolo, dovremmo essere lieti delle sofferenze che sopportiamo per gli altri, perchรฉ diamo compimento a ciรฒ che, dei patimenti del Cristo, manca nella nostra carne, a favore del suo corpo che รจ la Chiesa (Col 1,24).
Gesรน non ha fatto finta di essere uomo, lo รจ stato realmente; รจ passato attraverso tutte le difficoltร che noi dobbiamo affrontare e sa quanto รจ difficile e costi mantenersi fedeli a Dio, specialmente quando siamo provati dal dolore.
Un poโ piรน avanti, nella stessa lettera, lโautore aggiunge: โPur essendo Figlio, imparรฒ lโobbedienza da ciรฒ che patรฌ e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbedisconoโ (Ebr 5,8-9).
MARCO 10, 35-45
In quel tempo, [si avvicinarono a Gesรน Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedรจo, dicendogli: โMaestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemoโ. Egli disse loro: โChe cosa volete che io faccia per voi?โ. Gli risposero: โConcedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistraโ.
Gesรน disse loro: โVoi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?โ. Gli risposero: โLo possiamoโ.
E Gesรน disse loro: โIl calice che io bevo anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; รจ per coloro per i quali รจ stato preparatoโ.
Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono ad indignarsi con Giacomo e Giovanni. Allora] Gesรน li chiamรฒ a sรฉ e disse loro: โVoi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi perรฒ non รจ cosรฌ; ma chi vuole diventare grande tra voi sarร vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarร schiavo di tutti. Anche il Figlio dellโuomo infatti non รจ venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per moltiโ.ย ย ย ย ย
PAROLA DEL SIGNORE
Il Vangelo di Marco, prima della pagina proclamata oggi, racconta: โMentre erano sulla strada per salire a Gerusalemme, Gesรน camminava davanti a loro ed essi erano sgomenti; coloro che lo seguivano erano impauriti. Presi di nuovo in disparte i Dodici, si mise a dire loro quello che stava per accadergli: โEcco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dellโuomo sarร consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani, lo derideranno, gli sputeranno addosso. Lo flagelleranno e lo uccideranno, e dopo tre giorni risorgerร โ (Mc 10,32-34).
Ed ecco: incredibile! i discepoli fanno ancora questione di potere e di primi posti! I due fratelli Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedeo, che con Simon Pietro formavano il gruppo dei prediletti, proprio loro fanno una richiesta assurda per il contenuto (โConcedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistraโ ), ma anche sfrontata nella forma: โMaestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemoโ.
Gesรน deve aver letto nella richiesta dei due fratelli un misto di entusiasmo, di calcolo e di vanagloria. Lโatteggiamento dei Boanรจrghes (โfigli del tuonoโ: Mc 3,17) รจ concretamente umano, caratterizzato da una generosa, ma superficiale spontaneitร , per cui alla domanda del Maestro โPotete voi bere il calice che io bevo o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzatoโ, essi rispondono subito, insieme: โLo possiamoโ. Gesรน rispetta la loro lentezza nel comprendere i disegni di Dio e, senza rimproverarli, cerca di โpurificareโ la loro visione ancora troppo terrestre della sua gloria messianica.
Chi invece ha interpretato in senso decisamente sfavorevole la richiesta sono i compagni, gli altri dieci, che hanno sentito: infatti cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. La loro domanda รจ come una miccia che fa di nuovo esplodere la contesa sulle precedenze mai del tutto sopita.
Allora Gesรน li chiamรฒ a sรฉ e spiegรฒ il senso della sua missione, che diventa esemplare per ogni discepolo:
โVoi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono.โ ย Gli uomini e le donne del popolo temono il potere e a volte lo condannano pure, ma, se nella lotta contro il potere riescono ad ottenere potere, diventano in qualche istante loro stessi figli e servitori del potere. La storia รจ piena di rivoluzionari che hanno spinto le masse alla guerra e alla rivoluzione per scalzare il potere costituito per poi semplicemente sostituirsi al potere stesso, magari con una violenza maggiore. Tra voi perรฒ non รจ cosรฌ !
E allora, Signore, come deve essere tra noi? La risposta รจ netta: โChi vuole diventare grande tra voi sarร vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi sarร schiavo di tutti โ. E le parole diventano la Parola: Anche il Figlio dellโuomo infatti non รจ venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti.
Cosรฌ deve essere tra voi! Lโautoritร non รจ โpotereโ, lโautoritร รจ โservizioโ. Cristo Gesรน รจ in mezzo agli uomini come un servo, pronto a compiere quel gesto che nellโantico Israele non poteva essere imposto neppure ad uno schiavo, lavare i piedi ad una persona: e Gesรน lo compie come gesto che simbolicamente anticipa quello che di lรฌ a poco compirร sul Calvario. โEgli, pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio lโessere come Dio, ma spogliรฒ se stesso assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini. Dallโaspetto riconosciuto come uomo, umiliรฒ se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce โ (Fil 2,6-8).
Lโinsistenza su questo argomento denuncia chiaramente che Marco evangelista prova unโautentica ripugnanza per tutte le manifestazioni di ambizione e di arrivismo tra cristiani. La ricerca del potere, specialmente quando ci si serve di Cristo come copertura dellโorgoglio e della vanitร , devono averlo disgustato e indignato. Evidentemente questo fenomeno non era troppo raro neppure nella Chiesa primitiva.
Tra voi perรฒ non deve essere cosรฌ !
Il beato Giovanni XXIII, il Papa che ha aperto il Concilio, nel โGiornale dellโanimaโ confidava: โGli ambiziosi sono le piรน ridicole e piรน povere creature del mondoโ; โFiglio mio, non bisogna proprio darsi pena per due metri di stoffa (la porpora) che coprono tante miserieโฆโ; โPer quel poco, per quel niente che io sono nella Santa Chiesa, la mia porpora lโho giร ed รจ il rossore di trovarmi a questo posto di onore e responsabilitร valendo cosรฌ pocoโ.
Dio onnipotente ed eterno, crea in noi un cuore generoso e fedele,
perchรฉ possiamo sempre servirti con lealtร e purezza di spirito.
Dio della pace e del perdono, tu ci hai dato in Cristo il sommo sacerdote
che รจ entrato nel santuario dei cieli in forza dellโunico sacrificio di espiazione;
concedi a tutti noi di trovare grazia davanti a te, perchรฉ possiamo condividere fino in fondo
il calice della tua volontร e partecipare pienamente alla morte redentrice del tuo Figlio.
Rileggi, contemplando il Crocifisso, le parole finali del piccolo brano di Isaia: Il giusto mio servo giustificherร molti, egli si addosserร le loro iniquitร .ย ย Applica queste parole alla tua vita:
perchรฉ non ringraziare quel โ giusto servo di Dioโ che รจ Gesรน, che si รจ caricato dei miei ed anche dei tuoi peccati?
Perchรฉ non ricordare il santo Curato dโArs, san Giovanni Maria Vianney che iniziรฒ la sua missione con questa preghiera: โMio Dio, accordatemi la conversione della mia parrocchia; accetto di soffrire tutto quello che vorrete per tutto il tempo della mia vita! โ ?
Che spazio ha, nella tua esistenza, la preghiera e lโofferta di intercessione?
Non รจ consolante per tutti noi il mistero dellโIncarnazione, il fatto, cioรจ, che Gesรน non ha fatto finta di essere uomo e si รจ fatto davvero come noi, in tutto, fuorchรฉ nel peccato?
Perchรฉ non preghi piรน spesso e fortemente, affinchรฉ nelle difficoltร che incontri, in ciรฒ che patisci, tu non trovi soltanto motivi di tristezza e di scoraggiamento, ma piuttosto impari il segreto dellโobbedienza di Gesรน il quale realizza il disegno di amore del Padre per la nostra salvezza?
Capita anche a te di fare come Giacomo e Giovanni, cioรจ, preoccuparti dei primi posti e dellโonore per la tua persona, magari nel servizio della Parola, nella liturgia, nellโimpegno pastorale, nel tuo lavoro professionale, ecc.?
Ci tieni alle precedenze?
Capita anche a te di fare come i discepoli e arrabbiarti e prenderti a male se qualcuno sembra volerti passare avanti o mancare di attenzione nei tuoi riguardi?
Le parole di Gesรน ai discepoli โtra voi perรฒ non รจ cosรฌ โ indicano una forma di vita personale e comunitaria alla quale dobbiamo aspirare con tutte le forze, verso la quale dobbiamo avanzare con i passi di ogni giornata.
Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi perรฒ non รจ cosรฌ.
Se nella societร cโรจ questa ricerca di superioritร e questo tentativo di dominio da parte di chi ha autoritร o sapere o carattere, il rischio รจ che anche da parte dei cristiani si viva, come si dice, secondo la carne e non secondo lo Spirito.
Qual รจ il tuo atteggiamento nella comunitร cristiana e nella societร umana?
Hai o cerchi di avere il cuore e lโimpegno di essere al servizio e di sentirti a disposizione di quanti incontrano la tua vita?
Nel tuo esame di coscienza ti domandi se orgoglio e vanitร , ambizione e arrivismo, gelosia e invidia
toccano anche la tua vita? Non ti meravigliare se, in tutto questo, subisci tentazione. Il Signore ti domanda di non aderire, di vigilare, di respingere e curare lโatteggiamento contrario, cioรจ quellโamore vero che sa apprezzare, gioire, collaborare al bene e al successo dei fratelli.
Card. Silvano Piovanelli