Il commento al Vangelo di domenica 18 marzo 2018 a cura dei Missio Ragazzi.
Questa domenica precede la domenica delle Palme durante la quale Gesù farà ingresso a Gerusalemme festeggiato da tutti e dove verrà messo a morte poco dopo. Quando Gesù parla del seme, parla di se stesso, della Sua morte e Resurrezione che avverrà presto. La sua morte però non è la fine di tutto, ma è seguita dalla Resurrezione che sarà la vita per noi.
Anche noi possiamo essere il seme che dà la vita quando non pensiamo solo a noi stessi ma ci apriamo all’amore di Dio e lo doniamo agli altri: dalla morte di Cristo viene il frutto della Resurrezione, dalla morte di ciascuno a se stesso e al proprio egoismo, viene la vita dell’amore donato che dà luce e speranza al mondo.
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Il chicco di grano è anzitutto Gesù stesso. Come un chicco di frumento, egli è caduto in terra nella sua passione e
morte, ed è rispuntato e ha portato frutto con la sua risurrezione.
Il “molto frutto”, la presenza di Dio oggi per noi cristiani è la Chiesa la quale rappresenta una continuazione imperfetta dell’opera di Gesù sulla terra. Imperfetta perché fatta da uomini che hanno limiti e fragilità e che si devono affidare a Dio per portare frutto.
Potenzialmente, il “frutto” è tutta l’umanità, non solo noi battezzati, perché Egli è morto e risorto per tutti, tutti sono stati da lui redenti, anche chi ancora non lo sa. Il brano evangelico si conclude con queste significative parole di Gesù: “Io, quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me”.
Ma la storia del piccolo chicco di grano aiuta anche, per un altro verso, a capire noi stessi e il senso della nostra
esistenza. Dopo aver parlato del chicco di grano, Gesù aggiunge: “Chi ama la sua vita la perde e chi odia (un altro evangelista dice perde) la sua vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna” (cfr. Mt 16, 25). Cadere in terra e morire, non è dunque solo la via per portare frutto, ma anche per “salvare la propria vita”, cioè per continuare a vivere! Che succede al chicco di grano che rifiuta di cadere in terra? O viene qualche uccello e lo becca, o inaridisce e ammuffisce in un angolo umido, oppure viene ridotto in farina, mangiato e tutto finisce lì. In ogni caso, il chicco, come tale, non ha seguito. Se invece viene seminato, rispunterà e conoscerà una nuova vita, come in questa stagione vediamo che è avvenuto dei chicchi di grano seminati in autunno.
Sul piano umano e spirituale significa che la Croce è un dono grande che Dio ha voluto fare all’uomo. Così come Dio ha voluto fare questo dono all’uomo, anche questi è chiamato a donarsi agli altri, prendendosi carico e aiutando il prossimo nelle difficoltà.Se non si accetta la croce, questo Dono di Dio, ma si resta attaccati al nostro naturale modo di essere e all’ egoismo, tutto finisce e non ha senso. Se invece l’uomo crede e accetta la croce in unione con Cristo, allora gli si apre davanti l’orizzonte dell’eternità.
Ci sono situazioni, già in questa vita, sulle quali la parabola del chicco di grano getta una luce rasserenante. Hai un progetto che ti sta sommamente a cuore; per esso hai lavorato, era diventato lo scopo principale nella vita, ed ecco che in breve lo vedi come caduto in terra e morto. Fallito, oppure tolto a te e affidato a un altro che ne raccoglie i frutti. Ricordati del chicco di grano e spera. I nostri migliori progetti e affetti devono passare per questa fase di apparente buio e di gelido inverno, per rinascere purificati e ricchi di frutti. Se resistono alla prova, sono come l’acciaio dopo la fornace viene immerso in acqua fredda e ne è uscito “temprato”. Come sempre, costatiamo che il Vangelo non è lontano, ma vicinissimo alla nostra vita.
Anche quando ci parla con la storia di un piccolo chicco di grano.
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della Quinta Domenica di Quaresima – Anno B
Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 18 Marzo 2018 anche qui.
- Colore liturgico: Viola
- Ger 31, 31-34; Sal.50; Eb 5, 7-9; Gv 12, 20-23
Gv 12, 20-23
Dal Vangelo secondo Giovanni
20Tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa c’erano anche alcuni Greci. 21Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsàida di Galilea, e gli domandarono: «Signore, vogliamo vedere Gesù». 22Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù. 23Gesù rispose loro: «È venuta l’ora che il Figlio dell’uomo sia glorificato.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 18 – 24 Marzo 2018
- Tempo di Quaresima V
- Colore Viola
- Lezionario: Ciclo B
- Anno: II
- Salterio: sett. 1
Fonte: LaSacraBibbia.net
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