Commento alle letture di domenica 18 Agosto 2019 – Missionari della Via

Il commento alle letture di domenica 18 Agosto 2019 a cura dei Missionari della Via.

Meditiamo la Parola

In questa XX domenica contempliamo il “fuoco d’amore” che arde nel cuore di Cristo, ma anche le conseguenze che comporta l’accoglierlo nella propria vita. Anzitutto Luca ci mostra uno spaccato dei sentimenti di Cristo: è venuto a portare fuoco sulla terra, immagine forte dello Spirito Santo, capace di “incendiare d’amore” le nostre anime, di purificarle come oro nel crogiuolo, di santificarle, facendole risplendere di quella santità che Dio ha sognato per noi. Gesù ha un battesimo da ricevere, termine che in greco significa “immersione”: il suo battesimo, la sua immersione è la morte. Egli arde d’amore per noi, desidera dare fino in fondo la vita per noi, e soltanto passando per la morte egli risorgerà, effondendo lo Spirito Santo sull’umanità.

Questo è l’amore appassionato di Cristo per noi, per ognuno di noi, per me e per te: Dio arde d’amore per te, e non perché lo meriti o perché hai tanti pregi. Certo, ne hai, ma Dio non ti ama per i nostri pregi e talenti. Dio ti ama, punto. E ti ama soprattutto per ciò che non va nella tua vita, per salvarti, per farti sentire e scoprire amato anche lì! Accogliere il suo amore nella vita comporta l’essere man mano trasformati da quest’amore redentivo.

Ma può non essere “indolore” la sua accoglienza. Il Signore parla infatti di divisione, e di divisione radicale nelle relazioni familiari fondamentali. Ma perché? Dio non è forse la sorgente della pace? Perché ci si mette anche lui a portare divisione? Semplice: Lui è la pace, ma non tutti la accolgono.

Chi lo accoglie, si incammina sulla Via del Vangelo e sperimenta la sua pace. Ma chi non lo accoglie, non riesce proprio a capire il cambiamento di vita di chi ha iniziato a credere, e così lo osteggia, lo critica, lo combatte, e via dicendo… Nel Vangelo si parla soprattutto della divisione tra figli e genitori; forse perché una grande tentazione del genitore è quella di vivere relazioni di possesso sui figli, proiettando su di essi le loro aspettative. Nel mondo ebraico, ad esempio, il figlio era chiamato a proseguire l’attività del Padre.

Ma accogliere Gesù poteva comportare un nuovo stile di vita, una differente vocazione, e questo poteva risultare tutt’altro che gradito! E quanti casi del genere nella storia: basti pensare a santi come santa Barbara, uccisa dallo stesso padre che non ne accettava la conversione al cristianesimo; o a San Francesco d’Assisi, totalmente incompreso dal padre Bernardone…

Che grazia invece quando una famiglia intera cammina nella fede, vivendo la propria missione di genitori come una chiamata ad educare i figli, aiutandoli a spiccare il volo per realizzare la propria missione, educandoli al senso vocazionale della vita. Preghiamo oggi per le famiglie, sia per quelle dove manca la fede e che soffrono, per un motivo o per un altro, la divisione sia per quelle dove si segue Gesù, perché ognuno possa realizzare la propria vita secondo il meraviglioso disegno di Dio, un Dio che arde di amore per noi.

Preghiamo la Parola

Signore, aiutaci a seguirti fedelmente, anche quando la tua sequela comporta prove ed incomprensioni, certi che quel dolore, nelle tue mani, diventa salvezza sia per noi, sia per coloro che ci fanno soffrire.

VERITA’: Vita interiore e sacramenti

Il cuore del Signore è un cuore appassionato d’amore per il Padre e per tutti noi. E il nostro?

Accogliere Gesù comporta anzitutto una purificazione interiore: coltivo il rapporto con la Sua Parola? Mi lascio mettere in discussione? Cerco di tagliare con le cattive abitudini?

CARITA’: Testimonianza di vita

Il Vangelo può comportare scelte radicali e tagli netti laddove vi sono situazioni disordinate e sbagliate: nel mio piccolo cerco di accoglierlo e viverlo così e com’è? Oppure tendo ad “adattarlo” e “annacquarlo”?

Amare a volte comporta fatica e incomprensione: cerco di farmene carico pazientemente, perseverando nella via indicatami da Gesù? O cedo facilmente ai giudizi degli altri?

Letture della
XX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO C

Prima Lettura

Mi hai partorito uomo di contesa per tutto il paese.

Dal libro del profeta Geremìa
Ger 38,4-6.8-10

In quei giorni, i capi dissero al re: «Si metta a morte Geremìa, appunto perché egli scoraggia i guerrieri che sono rimasti in questa città e scoraggia tutto il popolo dicendo loro simili parole, poiché quest’uomo non cerca il benessere del popolo, ma il male». Il re Sedecìa rispose: «Ecco, egli è nelle vostre mani; il re infatti non ha poteri contro di voi».
 
Essi allora presero Geremìa e lo gettarono nella cisterna di Malchìa, un figlio del re, la quale si trovava nell’atrio della prigione. Calarono Geremìa con corde. Nella cisterna non c’era acqua ma fango, e così Geremìa affondò nel fango.
 
Ebed-Mèlec uscì dalla reggia e disse al re: «O re, mio signore, quegli uomini hanno agito male facendo quanto hanno fatto al profeta Geremìa, gettandolo nella cisterna. Egli morirà di fame là dentro, perché non c’è più pane nella città». Allora il re diede quest’ordine a Ebed-Mèlec, l’Etiope: «Prendi con te tre uomini di qui e tira su il profeta Geremìa dalla cisterna prima che muoia».

Parola di Dio

Salmo Responsoriale

Dal Salmo 39 (40)

R. Signore, vieni presto in mio aiuto.

Ho sperato, ho sperato nel Signore,
ed egli su di me si è chinato,
ha dato ascolto al mio grido. R.
 
Mi ha tratto da un pozzo di acque tumultuose,
dal fango della palude;
ha stabilito i miei piedi sulla roccia,
ha reso sicuri i miei passi. R.
 
Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo,
una lode al nostro Dio.
Molti vedranno e avranno timore
e confideranno nel Signore. R.
 
Ma io sono povero e bisognoso:
di me ha cura il Signore.
Tu sei mio aiuto e mio liberatore:
mio Dio, non tardare. R.

Seconda Lettura

Corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti.

Dalla lettera agli Ebrei
Eb 12,1-4


Fratelli, anche noi, circondati da tale moltitudine di testimoni, avendo deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci assedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, colui che dà origine alla fede e la porta a compimento.
 
Egli, di fronte alla gioia che gli era posta dinanzi, si sottopose alla croce, disprezzando il disonore, e siede alla destra del trono di Dio.
 
Pensate attentamente a colui che ha sopportato contro di sé una così grande ostilità dei peccatori, perché non vi stanchiate perdendovi d’animo. Non avete ancora resistito fino al sangue nella lotta contro il peccato.

Parola di Dio

Vangelo

Non sono venuto a portare pace sulla terra, ma divisione.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 12, 49-53

 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
 
«Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!
 
Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».

Parola del Signore

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