Commento alle letture di domenica 17 Ottobre 2021 โ€“ Carlo Miglietta

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Il commento alle letture di domenica 17 ottobre 2021 a cura di Carlo Miglietta, biblista; il suo sito รจ โ€œBuona Bibbia a tuttiโ€œ.

Lโ€™autoritร  รจ servizio

Il tema di questo insegnamento di Gesรน รจ lโ€™autoritร  della Chiesa. Essa non รจ potere, ma servizio. La Chiesa deve farsi schiava e serva, perchรฉ nella Chiesa sono i poveri, sono i piccoli che hanno il primato dโ€™onore. I discepoli non hanno capito niente del messaggio del Signore, e chiedono i primi posti per sรฉ. Ma nella Bibbia cโ€™รจ un mistero: le preghiere sono sempre esaudite, anche se in maniera diversa da come ci aspettiamo. Qui Giovanni e Giacomo chiedono di sedere ai primi posti. Ed egli dice loro di sรฌ. Ma non sarร  come pensano loro: i primi posti nella Chiesa sono di coloro che servono, di coloro che si sacrificano, di coloro che muoiono. Essi saranno esauditi: anche loro prenderanno questo calice, anche loro saranno battezzati nel battesimo di Gesรน: infatti la tradizione ci dice che Giacomo e Giovanni avranno grandi onori della Chiesa proprio perchรฉ subiranno il martirio. Giacomo รจ il primo dei Dodici a morire, ucciso di spada nรฉ 44 d. C. da Erode Agrippa I (At 12,2). Giovanni, secondo la tradizione รจ condannato a bruciare nellโ€™olio bollente, ma non morirร  per questo, bensรฌ sarร  poi ucciso dai Giudei, secondo alcune testimonianze. La preghiera รจ stata esaurita: Giacomo e Giovanni sono diventati grandi ma tramite la croce, prendendo il calice di Gesรน.

Il Battesimo รจ innanzitutto morte 

Battesimo significa โ€œimmersioneโ€, significa essere travolti dal male, dalla sofferenza, significa sprofondare nella morte. Il nostro battesimo ha questa dimensione, di amputazione e di morte. Il battesimo รจ una morte (Mc 10,38; Lc 12,50): e la morte, secondo i rabbini, scioglie tutti i vincoli e tutti gli impegni.

Paolo dirร  che dobbiamo che dobbiamo morire allโ€™uomo vecchio per risorgere nellโ€™uomo nuovo: โ€œO non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesรน, siamo stati battezzati nella sua morte? Per mezzo del battesimo siamo dunque stati sepolti insieme a lui nella morte, perchรฉ come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, cosรฌ anche noi possiamo camminare in una vita nuova. Se infatti siamo stati completamente uniti a lui con una morte simile alla sua, lo saremo anche con la sua risurrezione. Sappiamo bene che il nostro uomo vecchio รจ stato crocifisso con lui, perchรฉ fosse distrutto il corpo del peccato, e noi non fossimo piรน schiavi del peccato. Infatti chi รจ morto, รจ ormai libero dal peccato. Ma se siamo morti con Cristo, crediamo che anche vivremo con lui, sapendo che Cristo risuscitato dai morti non muore piรน; la morte non ha piรน potere su di lui. Per quanto riguarda la sua morte, egli morรฌ al peccato una volta per tutte; ora invece per il fatto che egli vive, vive per Dio. Cosรฌ anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesรนโ€ (Rm 6,3-11).

Il nostro uomo vecchio non รจ una parte di noi, ma siamo noi prima del battesimo in quanto creature terrestri, sottomesse al peccato. Questo uomo vecchio รจ stato crocifisso con Cristo. Ma quale effetto ha ottenuto la crocifissione battesimale? Qual era il suo scopo? Il nostro essere crocifissi con Cristo nel battesimo ha come scopo e conseguenza, in primo luogo, la soppressione del peccato e, in secondo luogo, la fine della nostra soggezione al dominio del peccato. Il nostro uomo vecchio รจ quello sottomesso al peccato, che vuole prendere invece di dare, che vuole essere servito invece di servire. Il cristiano รจ diventato una creatura nuova e quindi deve avere un comportamento nuovo: amare, donarsi, spendersi per gli altri.

Da: C. MIGLIETTA, Lโ€™EUCARESTIA SECONDO LA BIBBIA. Itinerario biblico-spirituale, Gribaudi, Milano, 2005, con presentazione di S. E. Mons. Giacomo Lanzetti

Il calice

Tutti i racconti di istituzione dellโ€™Eucarestia menzionano che Gesรน prese il calice e lo diede ai suoi discepoli; Luca parla addirittura di due distinti calici (Lc 22,17; 22,20); e con Paolo ha la formula: โ€œQuesto calice รจ la nuova alleanza del mio sangueโ€ (Lc 22,20; 1 Cor 11,25), al posto di: โ€œQuesto รจ il mio sangue dellโ€™alleanzaโ€ di Marco (Mc 14,24) e di Matteo (Mt 26,28). Il riferimento non รจ soltanto allโ€™usanza orientale di far circolare un unico calice tra i commensali in segno di comunione, o ai calici che si bevevano nel rituale della cena pasquale.

Il calice รจ segno, nel linguaggio biblico, della vita stessa dellโ€™uomo, del destino che Dio gli prepara, o meglio, che lโ€™uomo stesso si procura obbedendo allโ€™Altissimo o allontanandosi da lui. Infatti puรฒ essere pieno di felicitร : โ€œDavanti a me tu prepari una mensa sotto gli occhi dei miei nemiciโ€ฆ Il mio calice traboccaโ€ (Sl 23,5); โ€œAlzerรฒ il calice della salvezzaโ€ (Sl 116,13); โ€œIl Signore รจ mia parte di ereditร  e mio caliceโ€ (Sl 16,5). Oppure puรฒ essere โ€œil calice del vino dellโ€™iraโ€ che Dio riserva agli empi (Ger 25,15; Is 51,17; Ap 14,10; 15,7-16,19), โ€œcalice ricolmo di vino drogatoโ€ (Sl 75,9), โ€œcalice che dร  le vertiginiโ€ (Zac 12,2; Is 51,17).

Gesรน intende il calice come il progetto del Padre su di lui, la sua vita voluta come dono totale. A Giacomo e Giovanni che chiedono i primi posti nel Regno, Gesรน dice: โ€œยซPotete bere il calice che io sto per bere?ยป. Gli dicono: ยซLo possiamoยป. Ed egli aggiunse: ยซIl mio calice lo berreteยปโ€ (Mt 20,22-23), proclamando cosรฌ che anchโ€™essi saranno chiamati a dare la vita. Nel Getsemani Gesรน prega: โ€œPadre mio, se possibile, passi da me questo caliceโ€ฆ! Se questo calice non puรฒ passare senza che io lo beva, sia fatta la tua volontร โ€ (Mt 26,39.42); e a Pietro dice: โ€œNon devo forse bere il calice che il Padre mi ha dato?โ€ (Gv 18,11).

Lโ€™offerta del calice nellโ€™ultima cena depone anchโ€™essa per lโ€™aspetto dinamico del gesto eucaristico: si noti che in quella che รจ considerata la โ€œformula di consacrazioneโ€ si parla sempre di calice e non di vino (Mc 14,23-24; Mt 26,27-28; Lc 22,20; 1 Cor 11,25). Il calice รจ la vita di Gesรน regalata ai discepoli e a tutti gli uomini: e tutti a loro volta sono chiamati a fare della propria esistenza un dono gratuito per gli altri.

Carlo Miglietta