Il commento alle letture di domenica 16 ottobre 2016 a cura di don Enzo Pacini cappellano del carcere ยซLa Dogaiaยป di Prato.
La vera forza della preghiera
La liturgia di oggi sembra quasi una replica di Dio sul tema della fede incontrato un paio di domeniche fa. Lรฌ il profeta si interrogava sullโapparente inazione di Dio di fronte alla violenza e allโoppressione, qui รจ Gesรน che si domanda se il credente รจ davvero coinvolto in un rapporto di fede con Dio che lo porti a chiedere insistentemente, nella preghiera, il suo intervento (Lc 18,1-8).
[ads2]Come dire: hai davvero occhi aperti sulle contraddizioni che vedi intorno a te, senti davvero lโincongruenza con il progetto di Dio? Allora impegnati in un dialogo serrato con lui, la preghiera diventi forma della tua lotta, che diviene forza inarrestabile, non delega ma compartecipazione, coinvolgimento vitale.ย In caso contrario anche lo scandalo per lโassenza di Dio, il Dio impensabile del ยซdopo Auschwitzยป, diverrebbe lo scandalo del benpensante, del chiacchierone da Bar sport, che si illude di possedere la ricetta per lโandamento del mondo in tutti i campi della vita dellโuomo.ย
Ricordo a questo proposito, in gioventรน, il fascino del binomio ยซlotta e contemplazioneยป che veniva riportato nei libri di spiritualitร che narravano la vita della comunitร di Taizรฉ o altre simili, dove la preghiera non era un atteggiamento rinunciatario e di rassegnazione a un fato imperscrutabile ma la lente per notare le contraddizioni della storia, farsene carico e presentarle a Dio con la responsabilitร di operare nella propria vita con la fantasia, le intuizioni e le scoperte che lo Spirito poteva suscitare. Questa visione di una preghiera che intesse la vita e le azioni del credente รจ delineata in modo netto, quasi sgradevole alla sensibilitร di oggi, nellaย prima lettura (Es 17,8-13).
Certo molti interrogativi possono nascere: ยซnon รจ una preghiera troppo meccanica, con quelle mani sostenute a forza per non farle abbassare, quasi fosse un gesto magico? E quel finale sconvolgente dove tutti vengono passati a fil di spada?ยป. Dobbiamo dare atto al nuovo lezionario di aver avuto il coraggio di inserire anche questโultimo versetto nella lettura, mentre fino a pochi anni fa era stato espunto. Ma non รจ forse questo unย sognoย ricorrente nellโimmaginario umano, perfino del credente?
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Una preghiera davvero efficace che faccia una volta per tutte piazza pulita dei cattivi (beninteso quelli che noi individuiamo come tali)? Ma nella maggioranza dei casi รจ difficile essere cosรฌ espliciti con Dio, chiedere il suo intervento per sterminare il nemico non si fa, non sta bene. Ciรฒ non significa automaticamente che abbiamo capito qualcosa o siamo piรน umani.
A volte il sentimento rimane nascosto, dietro alle molte parole di pace pronunziate in Chiesa possono risuonare nostalgie di pulizie definitive, di interventi risolutivi, dellโuomo forte che sappia finalmente come fare le cose in ambito politico e istituzionale, e per far questo la preghiera non serve piรน. Ma se, al contrario,ย essa ha quella forza inarrestabile che la Scrittura ci presenta, in Cristo non ha piรน senso farne uno strumento di vendetta o dominio, rimane come energia vitale per spingere la nostra vita a fianco del povero e dellโoppresso,ย per elevare il grido a Dio e operare affinchรฉ, come alla vedova del Vangelo, venga loro resa giustizia.
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XXIX Domenica del Tempo Ordinario – Anno C
- Colore liturgico: verde
- Es 17, 8-13; Sal 120; 2 Tm 3, 14 – 4, 2; Lc 18, 1-8
Lc 18, 1-8
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesรน diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessitร di pregare sempre, senza stancarsi mai:
ยซIn una cittร viveva un giudice, che non temeva Dio nรฉ aveva riguardo per alcuno. In quella cittร c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”.
Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sรฉ: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dร tanto fastidio, le farรฒ giustizia perchรฉ non venga continuamente a importunarmi”ยป.
E il Signore soggiunse: ยซAscoltate ciรฒ che dice il giudice disonesto. E Dio non farร forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farร forse aspettare a lungo? Io vi dico che farร loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrร , troverร la fede sulla terra?ยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 16 – 22 Ottobre 2016
- Tempo Ordinario XXIX, Colore verde
- Lezionario: Ciclo C | Anno II, Salterio: sett. 1
Fonte: LaSacraBibbia.net