Il commento alle letture di domenica 13 gennaio 2019 a cura di don Enzo Pacini cappellano del carcere ยซLa Dogaiaยป di Prato.
La traduzione viva del mistero del Natale

Accostandosi alle letture di questa domenica, Battesimo del Signore, credo che non solo a me faccia lโeffetto di essere riportati al tempo di Avvento, al massimo alla notte di Natale: la seconda lettura, infatti (Tt 2,1-14), รจ la stessa della Messa nella notte del Natale (con alcuni versetti aggiuntivi, perรฒ โ Tt 3,4-7- che le danno un tono diverso), mentre la prima (Is 40,1-5.9-11) riecheggia gli annunci profetici tipici dellโAvvento (la si ritrova nella 2a domenica del ciclo B), infine nel Vangelo (Lc 3,15-16.21-22) il Battista ritorna in scena con il suo annuncio dellโimminente venuta del Messia, come abbiamo ascoltato qualche settimana fa.
La sensazione puรฒ quindi essere quella di essere riportati indietro nel tempo, con la parentesi delle festivitร natalizie ormai chiusa, cosรฌ come si smontano gli addobbi e si ripongono in soffitta. In realtร la vicenda del Battesimo di Cristo, che lo costituisce e invia come Servo del Signore al suo popolo, per il compimento del disegno che Dio gli affidato, non รจ altro che la traduzione esplicita e vissuta del mistero del Natale. La manifestazione del mistero di salvezza, la sollecitudine di Dio per ogni uomo, simboleggiata dalla stella e dallโarrivo dei Magi, diventa realmente operativa e comprensibile nellโannuncio e nellโinsegnamento, nelle guarigioni e liberazioni, nel perdono e nella misericordia donate da Cristo nel suo cammino. E poi ancora di piรน, in maniera irrevocabile e definitiva, nel pane spezzato e nel corpo donato sulla croce. ร nella logica del seme gettato, che colui che รจ sbocciato dal grembo della vergine porti frutto nella sua vita, prima con molti anni di nascondimento e poi venendo alla luce come Unto del Signore risalendo dalle acque del Giordano. Anche lui, pur essendo il Messia, non si รจ sottratto a questa legge della lenta maturazione della propria vita e vocazione, quella che alle volte possiamo sentire stretta per noi stessi, ma che, con tutta evidenza, รจ la medesima scelta da Cristo. Ecco, quindi, che questa strana compresenza di realtร definitive che convivono con altre provvisorie e che la liturgia continuamente ci ripropone nei suoi cicli, non รจ altra che la trama stessa della vita.
Perchรฉ ogni anno ricominciare con lโAvvento, la Quaresima e la Pasqua, quando รจ evidente che tutti conosciamo i fatti, la storia e come va a finire? Come mai non possiamo archiviare una volta per tutte lโattesa tipica dellโAvvento, lโimpegno ascetico della Quaresima e la gioia pasquale per la vittoria definitiva, e ci troviamo ogni volta a vivere realtร e sentimenti contrastanti? Probabilmente perchรฉ la vita stessa รจ fatta di riprese continue di realtร sempre bisognose di accoglimento,ma che ci spingono in avanti, lโapparizione della grazia di Dio convive con momenti in cui essa ci sembra perduta, la gioia pasquale deve fare i conti con la permanenza del dolore e della morte, salvo trovare la forza inaspettata della luce che viene dallโalto e ci porta a guardare ancora a colui che รจ una parola nuova, lโamato che ci rivela Dio come Padre e noi stessi oggetto di questo amore. Negli ultimi versetti della seconda lettura (Tt 3,4-7), la manifestazione di Cristo nel suo Battesimo diventa manifestazione della sua salvezza nel nostro battesimo, rivelazione di lui come uomo nuovo e della nostra realtร piรน profonda, quella ยซpiena rivelazione dellโuomo a se stessoยป di cui parla Gaudium et Spes 22, che puรฒ dare fondamento alla nostra speranza e alla nostra adesione a lui.
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BATTESIMO DEL SIGNORE โ ANNO C
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Lc 3, 15-16. 21-22 Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, poichรฉ il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: ยซIo vi battezzo con acqua; ma viene colui che รจ piรน forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerร in Spirito Santo e fuocoยป. Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesรน, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprรฌ e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: ยซTu sei il Figlio mio, lโamato: in te ho posto il mio compiacimentoยป. C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.Fonte: LaSacraBibbia.net
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