Il commento alle letture di domenica 12 aprile 2018 a cura di don Enzo Pacini cappellano del carcere ยซLa Dogaiaยป di Prato.
La Pasqua vive e si espande nella vita
Nella liturgia di questa domenica vi รจ una forte corrispondenza fra il brano evangelico (Lc 24,35-48) e la prima lettura (At 3,13-19), come quella che intercorre fra lโaffidamento di un compito e il suo svolgimento.
Le parole stesse si richiamano: Cristo parla della necessitร del compimento delle Scritture, come Pietro parla del compimento dellโannuncio dei profeti; Cristo parla dellโinvito alla conversione a partire da Gerusalemme, Pietro realizza questo compito rivolgendosi ai suoi ascoltatori; Cristo costituisce i discepoli quali testimoni ed essi cosรฌ si presentano, quali testimoni della resurrezione.
Da questo punto di vista possiamo cogliere chiaramente questa continuitร , la Pasqua vive e si espande nella vita e nellโannuncio della comunitร dei discepoli. Essi per primi hanno fatto questa esperienza: non รจ un caso che Gesรน si manifesti a loro dopo il racconto dei due di Emmaus, che hanno partecipato ai presenti la loro vicenda, quella di essere condotti da Cristo stesso alla comprensione delle Scritture, in un contesto di fraternitร e di calore che ha riscaldato il loro cuore fino a far loro riconoscere il Risorto nel misterioso ospite che spezza il pane alla loro tavola.
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Tutti questi elementi li ritroviamo nellโincontro con i discepoli nel vangelo di oggi, anche se, curiosamente, invertiti: Cristo si fa presente, ma solo nella condivisione di uno spuntino improvvisato i discepoli superano il loro timore di essersi imbattuti in una figura fantasmatica, inquietante, aliena.
Il mangiare insieme (non stiamo qui a disquisire se si tratti o no di una cena eucaristica, tema per specialisti) permette loro di radicarsi in una esperienza conosciuta, la vicinanza amica e fraterna del maestro, che parla il loro linguaggio, li fa sentire nuovamente parte del suo mondo, come lui รจ parte del loro, e da lรฌ li conduce alla comprensione delle Scritture.
La rottura radicale che lโuomo sente con quello che, appunto, รจ chiamato lโaldilร , รจ colmata da Cristo con una presenza che li fa sentire ancora parte di un disegno che li riguarda, che la morte non ha interrotto, anzi, รจ stata la condizione per aprire definitivamente la strada di una comunione unica fra uomo e Dio, della quale essi sono i primi beneficiari e con il compito preciso di annunciarla come un dono rivolto ad ogni uomo.
Ecco che la predicazione diventa la partecipazione di un vissuto, per cui il cammino della Chiesa non procede per separazione ma per cooptazione, essa infatti non nasce dalla scrematura di una societร corrotta, poichรฉ i membri di essa, fondamentalmente, sono nella stessa situazione. Anche i discepoli hanno fatto esperienza di non capire, sono stati ignoranti a vario titolo, sono stati vigliacchi e traditori, perciรฒ non sono migliori degli altri, non possono vantare alcun titolo di merito. Sono i primi beneficiari di un dono gratuito e invitati a parteciparlo ad altri, sono stati uditori di una parola, di una buona notizia da diffondere con la stessa gratuitร con cui lโhanno ricevuta.
Perciรฒ, paradossalmente, con la Pasqua la Chiesa non viene radunata ma dispersa, una dispersione che la porterร a mescolarsi come seme e lievito in questo mondo per essere testimone di una vita nuova possibile. In questo non dovrร temere niente, nulla potrร farle male tranne quello che potrร farsi da sรฉ stessa, se e quando dimenticherร il dono ricevuto, e tradirร il suo mandato rinchiudendosi nei propri palazzi o in visuali troppo anguste.
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III DOMENICA DI PASQUA โ ANNO B
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- Colore liturgico: Bianco
- At 3, 13-15. 17-19; Sal. 4; 1 Gv 2, 1-5a; Lc 24, 35-48
Lc 24, 35-48
Dal Vangelo secondo Luca
35Ed essi narravano ciรฒ che era accaduto lungo la via e come lโavevano riconosciuto nello spezzare il pane. 36Mentre essi parlavano di queste cose, Gesรน in persona stette in mezzo a loro e disse: ยซPace a voi!ยป. 37Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. 38Ma egli disse loro: ยซPerchรฉ siete turbati, e perchรฉ sorgono dubbi nel vostro cuore? 39Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io hoยป. 40Dicendo questo, mostrรฒ loro le mani e i piedi. 41Ma poichรฉ per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: ยซAvete qui qualche cosa da mangiare?ยป. 42Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; 43egli lo prese e lo mangiรฒ davanti a loro. 44Poi disse: ยซSono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosรฉ, nei Profeti e nei Salmiยป. 45Allora aprรฌ loro la mente per comprendere le Scritture 46e disse loro: ยซCosรฌ sta scritto: il Cristo patirร e risorgerร dai morti il terzo giorno, 47e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. 48Di questo voi siete testimoni.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 08 โ 14 Aprile 2018
- Tempo di Pasqua II
- Colore Bianco
- Lezionario: Ciclo B
- Anno: II
- Salterio: sett. 2
Fonte: LaSacraBibbia.net
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