Il commento alle letture di domenica 12 Agosto 2018 a cura di don Enzo Pacini cappellano del carcere «La Dogaia» di Prato.
Incontrare Gesù nel pane
In questa celebrazione domenicale la liturgia della Parola ci conduce in una riflessione che sviluppa quella della domenica precedente, il rapporto con il proprio passato, sia quello comune ma anche quello personale. Se solitamente si tende a idealizzare il passato, qui Gesù Cristo (Gv 6,41-51) affonda ancora di più il dito nella piaga: i nostri padri sono tutti morti, il gran dono del pane del cielo in realtà non ha giovato loro più di tanto, li ha salvati dalla morte in quel momento ma solo per spostare un po’ più avanti il limite della vita. Quindi c’è poco da idealizzare, anche perché, sempre nel passato, i padri non hanno prodotto molto di cui essere fieri: «quante volte si ribellarono a lui nel deserto…» (Sal 77,40); l’idea di vedere se stessi come prosecutori della linea dei padri, l’essere i «bravi ragazzi» di cui i genitori possono andare fieri, non mette in realtà in sintonia con il disegno di Dio, non aiuta a capirlo, anzi ancora una volta Cristo è giudicato alieno, disconosciuto nella sua pretesa di essere portatore di una parola divina, per essere schiacciato su ciò che è risaputo: non è egli semplicemente il figlio di Giuseppe? Essere quel figlio, in quella precisa discendenza è il massimo a cui può aspirare, secondo loro, niente di più.
Senza voler fare della psicanalisi a buon mercato, Gesù si apre invece a una relazione diversa, ad un’altra paternità che è quella di Dio, che non è replicabile, né imitabile ponendosi nel semplice solco della tradizione: è qualcosa che chiama fuori da sé, che attira altrove, un Padre da scoprire già presente in sé e contemporaneamente sconosciuto perché nessuno lo ha mai visto. E allora come fare ad essere attirati da qualcuno che non si conosce? Sta proprio qui la tipicità dell’esperienza cristiana, andare incontro a qualcuno che già parla al nostro cuore in molteplici modi, un padre che sta al di fuori del sacco amniotico della creazione nel quale siamo immersi ma che possiamo udire nel profondo, intuendo quasi in trasparenza che c’è qualcosa, qualcuno oltre il semplice presente.
In fondo è la stessa dinamica dell’eucarestia, che sotto il segno del pane apre alla comunione con Dio, all’incontro con la sua presenza. È un dialogo, una «ruminazione» che si estende per tutta la vita e ci chiede soltanto di aprirsi a quanto potrà sbocciare. Anche Elia (1Re 19,4-8; 1a lettura) ha dovuto riconoscere la vacuità del cercare di ripercorrere le vie dei padri, ancor meno di migliorarle data la sua incapacità, per intraprendere un cammino diverso verso l’incontro con Dio sul santo monte che ribalterà nuovamente la sua esistenza e la aprirà a un rapporto più autentico con Lui.
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XIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno B
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- Colore liturgico: Verde
- 1 Re 19, 4-8; Sal. 33; Ef 4, 30 – 5, 2; Gv 6, 41-51
Io sono il pane vivo, disceso dal cielo.
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 6, 41-51
In quel tempo, i Giudei si misero a mormorare contro Gesù perché aveva detto: «Io sono il pane disceso dal cielo». E dicevano: «Costui non è forse Gesù, il figlio di Giuseppe? Di lui non conosciamo il padre e la madre? Come dunque può dire: “Sono disceso dal cielo”?».
Gesù rispose loro: «Non mormorate tra voi. Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Sta scritto nei profeti: “E tutti saranno istruiti da Dio”. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna.
Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia.
Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 12 – 18 Agosto 2018
- Tempo Ordinario XIX
- Colore Verde
- Lezionario: Ciclo B
- Anno: II
- Salterio: sett. 3
Fonte: LaSacraBibbia.net
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