Il commento alle letture di domenica 1 ottobre 2017 a cura dei Missionari della Via.
Nella parabola di oggi abbiamo 2 figli; il primo, alla richiesta del padre, risponde subito di sì: sembra a posto, rispettabile, onesto e obbediente. In realtà, gli interessa solo compiacere suo padre a parole, apparire giusto, ma il suo cuore è lontano da lui. La sua parvenza di bontà altro non è che un manto della sua ipocrisia. Quante volte anche il nostro atteggiamento è intriso di perbenismo esteriore, di buone maniere per compiacere chi ci sta davanti, persino di religiosità usata per apparire onesti e rispettabili… ma è solo una maschera di cera, destinata a svanire di fronte al fuoco dell’amore e del giudizio di Dio.
«Con Dio non si può barare, non serve a nulla coprire e fingere… Con Dio serve soltanto essere nella verità, vivere nella verità, fare la Verità. Non ci si salva infatti con l’apparenza, con le belle parole o con la veste del giusto: occorre essere giusti davvero, occorrono i fatti!» (card A. Comastri).
Quanto è insopportabile anche per Dio la corruzione dei falsi buoni, che appaiono belli all’esterno, ma sotto sotto tramano ingiustizia e iniquità! Abbiamo poi un secondo figlio. Lì per lì nemmeno lui vuol fare ciò che gli dice il padre, ma la sua ribellione è solo esteriore. Ha un cuore sensibile, vicino a quello del padre; è capace di vincere la sua iniziale non voglia, di non fermarsi al ciò che gli piace o non gli piace fare, e sceglie ciò che è giusto fare! Viviamo in una società dove si assolutizza il “fare ciò che piace”. Spesso si pensa che una cosa o la si fa volentieri o meglio non farla. Ma non è mica vero: questa è una bella menzogna! Riflettiamo insieme: se uno dovesse studiare solo quando gli va, ma quando e quanto studierebbe?
E se uno dovesse andare a lavorare solo quando ne ha voglia, quanto e come si lavorerebbe? O se uno dovesse aiutare chi ha bisogno solo quando gli va, ma chi ci starebbe con i malati? La vita di ogni giorno dimostra che è falso dire che bisogna fare solo ciò che piace: se si vogliono raggiungere bei risultati, bisogna saper vincere i propri gusti e fare quello che è giusto fare. Ma questo lo posso fare solo se ho capito il valore della cosa che voglio raggiungere. Ecco, lo stesso è con Dio nella vita spirituale: se vado appresso al gusto, al fare le cose quando mi va o quando mi sento, mi ridurrò a girare cioè su me stesso, senza fare un passo avanti.
Se voglio crescere, devo imparare a fare ciò che il Signore mi dice; nella fede non contano tanto le parole dette o sentite, ma le opere che ne conseguono. Possiamo frequentare parrocchie, movimenti, aver ruoli e incarichi nella Chiesa, ma se non impariamo ad obbedire alla Parola di Dio, cercando di vivere il Vangelo, tutto è vanità! Rischiamo solo di fallire, di rimanere prigionieri
di noi stessi, senza mai sperimentare la vita nuova che Gesù è venuto a regalarci, la vita dei figli di Dio! Quello che conta è obbedire a Dio, è far la sua volontà, non la nostra! Un santo monaco disse: voi venite in questa chiesa a chiedere a Dio che faccia ciò che voi volete. Io cerco di vivere in questa chiesa chiedendo a Dio di poter fare ciò che Lui vuole.
È qui il punto: fare ciò che Dio vuole!
Preghiamo la Parola
Signore, donaci il coraggio della verità, di chi, riscoprendosi amato,
non si maschera dietro apparente bontà, ma sa confessare umilmente le sue colpe,
cercando di mettere davvero in pratica la Tua Parola che salva.
fr. Umile mdv
Condividiamo la Parola
VERITA’: Vita interiore e sacramenti
Chi dice sì per forza o tanto per compiacere Dio o gli altri, necessariamente non fa. Quanto è brutto vivere nell’ipocrisia della compiacenza, sia verso Dio che verso gli altri: davanti moine, dietro faine! Il primo figlio almeno ha il coraggio di porre apertamente il proprio rifiuto: suppone che il Padre ne rispetti la libertà! Il secondo invece è tutta esteriorità… cadi a volte nella trappola della compia- cenza, mettendo da parte (e ferendo) la verità?
CARITA’: Testimonianza di vita
Davanti a Dio non contano tanto le parole che si dicono, ma le opere che si compiono. Quanti affermano, cantano o scrivono parole tipo: Signore, ti dono tutta la mia vita.. Signore, sei tutto per me.. Signore fa di me quello che vuoi.. e poi nel concreto non muovono un passo! In che cosa pensi sia importante metterti con- cretamente in cammino per cambiare?
PERLE PER L’ANIMA
Testimonianza di Jacques Flesh,
è il giovane parigino condannato alla ghigliottina il 1 ottobre 1957 a seguito di rapina con conseguente omicidio; egli incontrò il Signore proprio poco prima della morte:
«Questo “figlio del no”, appena sentì la voce buona di Dio, cadde in ginocchio: pianse, credette nel perdono, accettò la morte e si gettò fiduciosamente tra le braccia dell’infinito amore. Nell’ul- tima notte, in attesa della ghigliottina, così scrisse nel suo diario: “Gesù mi è vicinissimo. Egli mi attira a sé sempre di più; e io non posso che adorarlo in silenzio desiderando morire d’amore. Attendo nella notte e nella pace. Ho gli occhi fissi al Crocifisso e i miei sguardi non si distolgono dalle piaghe del mio salvatore. Mi ripeto instancabilmente: è morto per te! Voglio serbare questa immagine sino alla fine, io che soffrirò così poco! Attendo l’amore! Fra cinque ore vedrò Gesù!”.
Questi mirabili sentimenti illuminano il senso delle parole di Gesù: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio (Mt 21,31). Ora capisco che è possibile!
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 1 ottobre 2017 anche qui.
XXVI Domenica del Tempo Ordinario – Anno A
- Colore liturgico: Verde
- Ez 18, 25-28; Sal.23; Fil 2, 1-11; Mt 21, 28-32
Mt 21, 28-32
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: “Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna”. Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”. Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: “Sì, signore”. Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo».
E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 01 – 07 Ottobre 2017
- Tempo Ordinario XXVI
- Colore Verde
- Lezionario: Ciclo A
- Salterio: sett. 2
Fonte: LaSacraBibbia.net
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