Il commento alle letture di domenica 1 Agosto 2021 a cura di Carlo Miglietta, biblista; il suo sito รจ โBuona Bibbia a tuttiโ.
Il discorso del โpane dal cieloโ
Dopo lโepisodio di Gesรน che cammina sulle acque (Gv 6,16-21), inizia il famoso discorso di Gesรน nella sinagoga di Cafarnao (Gv 6,22-66). Questo brano suggerisce precisi riferimenti all’Esodo: la mormorazione contro Mosรจ nel deserto (Es 16,2-3; 17,2; Nm 14,1-2…), il sangue dell’agnello (Es 12,1-14), la manna (Es 16,4-36); inoltre il testo va compreso alla luce della convinzione giudaica del ritorno messianico della manna, e dell’identificazione della manna, nei Libri Sapienziali e nei commenti rabbinici, con la Torah, la Parola di Dio, โDabar- Lรฒgosโ.
Gesรน รจ il vero Pane offerto al Padre (Nm 15,17-21; Gv 6, 25; 8,28; 12,32), รจ l’offerta definitivaย che ci riconcilia con Dio (1 Gv 2,2).
Gesรน รจ il Pane che non perisce, perchรจ confermato da Dio con โil sigilloโ (Gv 6,27) dello Spirito: a questo mondo che cerca mille pani, viene ribadito che c’รจ โun pane soloโ (Mc 8,14), โil pane dal cielo, quello vero…, colui che discende dal cielo e dร la vita al mondoโ (Gv 6,32-33).
Gesรน, il Pane, รจ il grande Segno (Gv 6,30) dato dal Padre: ai giudei che, come noi, polemicamente chiedono prodigi per credere (โQuale segno dunque tu fai perchรฉ vediamo e possiamo crederti? Quale opera compi?โ: Gv 6,30; cfr 1 Cor 1,21-24), viene offerto il miracolo di un Dio che si dona totalmente, che si fa spezzare, che si fa mangiare, si fa โpane della vita, per non avere piรน fame e non avere piรน seteโ in eterno (Gv 6,35)!
LโEucarestia โmimoโ profetico
Farsi mangiare dagli uomini
Quando Gesรน istituisce l’Eucarestia, opera anzitutto un mimo profetico. Quanto compie nellโultima cena รจ โlโultima parabola di Gesรนโ (J. Jeremias). Porgendo il pane, dice: โQuesto รจ il mio corpo dato per voiโ; offrendo il calice: โQuesto รจ il mio sangue, versato per voiโ (Lc 22,19-20): il primo significato di questa azione รจ che egli si รจ donato totalmente agli uomini, che la sua vita รจ stata oblazione piena per la vita dei fratelli, che si รจ interamente consumato per essi, e che egli รจ diventato, offrendosi per loro come il pane e il vino, il loro sostegno e la loro sopravvivenza. โDistribuendo il pane, Gesรน manifesta con le parole che ยซsi dร perยป. Facendo circolare il calice, dichiara che ยซversa il suo sangueยป. I due gesti di Gesรน ne ricevono un valore simbolico: il dono della propria persona a vantaggio dei discepoli, che giunge fino allo spargimento del sangueโ (X. Lรฉon-Dufour). โDavanti ai suoi discepoli Gesรน fa un mimo della sua morte, rappresentandola davanti a loro; รจ lโatteggiamento di un profeta e di un martire che porta la missione fino al suo compimento, dando alla sua propria morte un significato di amore e di servizioโ (A. Marchadour).
La volontarietร del dono
Due sono le sottolineature che Gesรน vuole dare al suo gesto. La prima รจ lโassoluta volontarietร del suo donarsi: il suo farsi uomo fino alla morte non รจ dato dallโineluttabilitร del caso, ma รจ sua libera scelta dโamore: โLa mia vita, nessuno me la toglie, maย la offro da me stesso, perchรฉ ho il potere di offrirlaโ (Gv 10,18); โOra lโanima mia รจ turbata; e che devo dire? Padre, salvami da questโora? Ma per questo sono giunto a questโora!โ (Gv 12,27). Gli evangelisti sapevano che โil Padre gli aveva dato tutto nelle maniโ (Gv 13,3), e apposta rimarcano che Gesรน prevede il tradimento di Giuda. Tutti i racconti di istituzione eucaristica sono sotto il segno di questa consapevolezza di Gesรน: โIn veritร vi dico, uno di voi, colui che mangia con me, mi tradirร โ (Mc 14,18); โLa mano di chi mi tradisce รจ con me, sulla tavolaโ (Lc 22,21); โColui che ha intinto con me la mano nel piatto, quello mi tradirร โ (Mt 26,23; cfr Gv 13,26). Gesรน accetta quindi volontariamente fino in fondo la sua condivisione con lโuomo: non si tira indietro, non fugge. Deliberatamente si offre. โPer questo nellโUltima Cena <<se dat suis manibus>>: la sua Passione sarร il Corpo dato e il Sangue versato da luiโ (A. Bozzolo).
La totalitร del dono
Il secondo aspetto del mimo profetico รจ lโassoluta totalitร del suo donarsi: Cristo, โavendo amato i suoi che erano nel mondo, li amรฒ fino alla fineโ (Gv 13,1), fino al supremo compimento dellโamore, che รจ dare la vita per coloro che si amano (cfr Gv 15,13): il pane mangiato e il vino bevuto sono il segno di questo โconsumarsiโ per i suoi, farsi tutto per essi.
Il comando di imitare Gesรน
Due comandi accompagnano lโazione profetica: il primo รจ: โPrendete, mangiateโฆ; beveteโ (Mc 14,22; Mt 26,26.28): i discepoli non sono solo oggetto passivo di questa autodonazione del Cristo, ma sono invitati a prenderne parte attiva, a partecipare al suo amore, ad accettare la sua vita come dono, a riempirsi consapevolmente e responsabilmente di lui. Da questo nasce il secondo comando: โFate questo in memoria di meโ (Lc 22,19; 1 Cor 11,24): Gesรน ordina che anche i suoi discepoli si facciano pane e bevanda per gli altri, divengano cibo per tutti, si lascino โmangiareโ dai fratelli.
Lโimportanza del mimo eucaristico
Nella lettura biblica del mimo il primo significato รจ quindi l’invito al dono totale agli altri, sull’esempio del Maestro. Gli altri significati (la presenza reale di Cristo, il sacrificio della Nuova Alleanza, un segno escatologico…), ci sono certamente, ma sono a questo secondari e da questo traggono luce e comprensione.
Si noti che, nel mimo eucaristico, โil momento centrale รจ dato non dai due elementi significativi del corpo e del sangue,ย bensรฌ dal dono che Dio fa di Gesรน e che si compie nella sua morte violenta (ยซil mio sangue versatoยป)โฆ Vuol dire che i discepoli divengono partecipi dellโautodonazione di Gesรน nel momento stesso in cui ricevono il paneโฆ La cena del Signore รจ dunque unโazione – segno, profetica, cioรจ vera, e non solo simbolica: nel porgere il pane spezzato e il vino rosso, si verifica e si comunica la realtร indicata con lโazione โ segno, la partecipazione dei discepoli allโatto del donare la vita che Gesรน compie donando la propria per i moltiโ (B. Klappert).
โยซFate questo in memoria di meยป. Queste parola sono ripetute in ogni celebrazione eucaristicaโฆ Si pensa che riguardino solo la formula della consacrazione. Ma Gesรน non ci ha mai chiesto di ripetere queste parole. Ci ha chiesto, invece, di fare quello che lui stesso faceva in quel momento. E cioรจ prepararsi a dare la vita per la salvezza del mondoโฆ Se le nostre celebrazioni eucaristiche in passato non sono state del tutto efficaci per trasformare la vita delle persone, nel rendere i fedeli piรน impegnati nellโopera di Cristo, forse รจ perchรฉ la gente ha sempre pensato di dovere ricevere anzichรฉ dare. Le mani che porgiamo, tuttavia, non sono solo per ricevere il corpo di Cristo, ma anche per darlo agli altriโ (P. Bernier).
LโEucarestia allora diventa per i credenti un programma di vita, la loro logica nellโessere presenti nella compagnia degli uomini, la matrice della loro operositร nelle realtร mondane.
Bisogna avere davvero il coraggio di prendere sul serio lโEucarestia, e di non celebrarla quando le nostre scelte politiche non hanno privilegiato i poveri nei quali il Cristo si identifica, le nostre scelte sociali non hanno voluto che le nostre Parrocchie o i nostri quartieri diventassero ospitalitร per gli stranieri, i migranti, i senzatetto, se non abbiamo almeno cercato di fare della nostra vita un dono a servizio dei fratelli.
Carlo Miglietta
Da: C. MIGLIETTA, LโEUCARESTIA SECONDO LA BIBBIA. Itinerario biblico-spirituale, Gribaudi, Milano, 2005, con presentazione di S. E. Mons. Giacomo Lanzetti