Oggi la liturgia ci propone un invito a diventare luminosi, ad avere uno sguardo che va oltre la superficie, che entra nel profondo della persona, perchรฉ Dio non guarda lโapparenza, ma la profonditร , il cuore dellโuomo. E siccome tutti noi cominciamo a guardare le cose dallโesterioritร , rischiamo di rimanere a guardare lโapparenza.
Ai tempi di Gesรน i farisei erano persone che vivevano secondo la legge, ma non riconoscono Gesรน. Gesรน era un artigiano, un uomo senza potere, un uomo semplice, del popolo, non un uomo di Dio, non aveva la preparazione degli scribi e dei farisei, non era della casta sacerdotale. I farisei erano ciechi nei confronti di Gesรน, ma potremmo esserlo anche noi se ci fermiamo alla superficie della vita religiosa.
Lโazione dello Spirito di Gesรน rinnova il nostro cuore, per cui vediamo in un modo diverso la realtร . Concretamente vivere cogliendo solo la superficie delle cose vuol dire cercare la stima degli altri, cercare il possesso dei beni โ i giocattoli della nostra vita โ impostare tutte le nostre scelte in ordine allโapparire, alla carriera, allโemergere sugli altri, allโesercitare un potere. Insomma tutte queste realtร che danno lโillusione di essere, ma non costituiscono la nostra realtร definitiva, quella che resta per sempre.
A questo corrisponde una luminositร particolare e quindi a uno sguardo particolare, per cui noi cogliamo la dimensione profonda delle persone, alla vita che si prolunga oltre la nostra piccola esperienza terrena, quella che il Vangelo chiama vita eterna, che รจ una realtร giร presente.
1 SAMUELE 16, 1-13
Nella prima lettura tratta dal profeta Samuele si anticipa profeticamente quello che Gesรน rivelerร compiutamente: il Signore non guarda le apparenze, ma guarda il cuore. Israele ha voluto a tutti i costi un re per rispondere in modo efficiente ai vari attacchi armati dei popoli vicini. Non sopporta la propria diversitร da loro e sembra voler rifiutare la regalitร di Yahveh su di lui. Il Signore accoglie la rivendicazione, chiarendo che il re che guiderร Israele dovrร essere secondo il suo cuore. Samuele viene mandato da Iesse a Betlemme, fuori cioรจ dallโambito dove Saul fa sentire il suo potere. Subito si mette in evidenza che la scelta di un re secondo il cuore di Dio non dipende da Samuele o da altri uomini, ma solo dal Signore. Lโarrivo di Samuele a Betlemme vede gli abitanti del villaggio terrorizzati perchรฉ avvertono che il motivo della sua venuta puรฒ comportare dei rischi politici, vista la tensione tra il profeta e Saul. Lโatmosfera di paura viene dissolta dallโaura di autoritร divina e dal carisma del profeta che passa in rassegna tutti i figli di Iesse. Ogni volta quello che agli occhi umani sembrerebbe il piรน adatto a divenire re, appare invece non approvato dal Signore; e cosรฌ cresce lโattesa di sapere chi verrร scelto da Lui. Dopo aver scartato tutti e sette i figli presenti si viene informati dellโesistenza di un ottavo figlio di Iesse, il quale per la sua giovanissima etร , non puรฒ avanzare nessuna credenziale.
Solo il Signore puรฒ dire se quel ragazzo potrร essere il re del popolo di Dio, ed รจ questo che Samuele si sente dire e perciรฒ puรฒ procedere allโunzione. A Davide non viene chiesto nulla, nรฉ sulla sua disponibilitร , nรฉ sui suoi desideri. La decisione spetta solo a Dio, รจ lui che chiama, รจ lui che dร la missione. Lโunzione non รจ solo un rito, ma รจ accompagnata dal vero dono, che puรฒ venire solo dal Signore: dal soffio dello Spirito di Dio. Cosรฌ un ragazzo che socialmente appare un emarginato, uno privo di credenziali, viene posto a capo dโIsraele.
Questo compie lo Spirito di Dio, che trasforma le persone e, nonostante le loro inadeguatezze e limiti, le rende adatte ad assumere la missione che il Signore affida a loro, missione esorbitante le loro forze umane, le loro qualitร . Eโ lo Spirito la fonte di novitร e la forza di trasformazione che Dio immette nella storia.
GIOVANNI 9, 1-41
Il cieco ha incontrato per caso Gesรน, mendicava sul ciglio della strada. Un cieco era escluso dal tempio, quindi dalla religione.
Mentre Davide assediava Gerusalemme, gli abitanti della cittร lโavevano preso in giro, dicendo che persino i ciechi e gli zoppi gli avrebbero impedito di entrare nelle mura. Da vincitore, il re aveva fatto di Gerusalemme la sua capitale, e, per una ripicca un poโ infantile, aveva decretato che quegli infermi non sarebbero mai potuti entrare nel tempio. Cosรฌ il grande Davide si era vendicato della sua esclusione, escludendo a sua volta dei deboli innocenti. Oggi diremmo che li aveva scomunicati. Lโostracismo รจ un riflesso umano viscerale, irrazionale, spesso radicato nel sentimento di essere rifiutati. Il diverso fa sempre paura, meglio escluderlo dalla societร . Eโ cosรฌ che si giunge persino ad allontanare chi la pensa diversamente.
Gesรน si intrattiene con lui. Come sempre dialoga con chi รจ escluso, con le persone alle quali nessuno rivolge la parola. Come uno oggi si fermasse a dialogare con un marocchino o un barbone. Ma chi lo fa mai? Gesรน ridร la voce a chi non ce lโha. Ai peccatori, agli indemoniati, persino ai lebbrosi. Come se avesse bisogno della diversitร . Non si circonda forse di donne, di peccatori, di gentaglia, persino di bambini che contavano meno degli animali?
Gli apostoli si sentono a disagio nel vedere il Maestro fermarsi per strada con un mendicante. Alzano il livello della conversazione, tirando in ballo un quesito teologico. Bisogna sempre giustificare lโesclusione.
I discepoli cercano un responsabile di questa infermitร . Sarร lui? Ma se รจ nato cieco, che male avrebbe potuto commettere prima di nascere? I suoi genitori allora? Quando ci capita una disgrazia, ci chiediamo istintivamente che cosa abbiamo fatto per meritarla. โNรฉ lui ha peccato nรฉ i suoi genitori, ma รจ cosรฌ perchรฉ si manifestassero in lui le opere di Dio.โ No, non รจ la solita risposta che presenta lโeternitร come il compenso alle pene di quaggiรน! Quali sono le opere di Dio? La creazione, di cui il capolavoro รจ lโessere umano. Lโopera di Dio รจ lโuomo felice, rispettato nella sua dignitร . Voi lo disprezzate perchรฉ รจ cieco, mendicante. E Gesรน โsputรฒ per terra, fece del fango con la saliva, spalmรฒ il fango sugli occhi del cieco e gli disse: โVaโ a lavarti nella piscina di Siloeโ. Come si ripetesse il gesto della creazione dโAdamo, plasmato dal fango del suolo. Il cieco, umiliato dalla sua infermitร e ora dalla supposizione che la sua menomazione sia frutto del peccato, รจ invitato a diventare protagonista della sua guarigione.
Eโ una storia che, come sempre con Gesรน, si rivolge su due piani: i ciechi sono coloro che guardano allโapparenza. Il vedente รจ Gesรน che non si ferma mai allโesterioritร : scorge in ogni essere umano il volto di Dio.
Il Vangelo รจ lโintreccio di queste due dimensioni. โQuestโuomo non viene da Dio, perchรฉ non osserva il sabato, accusano i farisei di fronte al miracolo. I genitori del cieco, chiamati in causa, preferiscono lโomertร alla veritร . Chi vive nellโesterioritร rifiuta il cambiamento di chi si avvicina alla veritร nascosta sotto lโapparente realtร . Lโuomo guarito cammina invece verso la veritร : โProprio questo รจ strano, che voi non sapete di dove sia, eppure mi ha aperto gli occhi.โ
Naturalmente lo cacciano via. Eccolo nuovamente escluso dalla religione ufficiale. A questo punto sโincontra con Gesรน e avviene la vera guarigione di cui la prima era solo simbolo; cosรฌ scopre la realtร nascosta dellโidentitร di Gesรน: โTu credi nel Figlio dellโuomo?โ. โIo credo Signore!โ
Amici, sforziamoci di guardare oltre lโapparenza, con lo stesso sguardo di Gesรน, diventeremo vedenti e riusciremo a scoprire il bene anche nelle situazioni negative!
A cura di Carla Sprinzeles | via Qumran
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IV Domenica del Tempo di Quaresima
- Colore liturgico: Rosa
- 1 Sam 16, 1.4. 6-7. 10-13; Sal.22; Ef 5, 8-14; Gv 9, 1-41
Gv 9, 1-41
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesรน passando vide un uomo cieco dalla nascita e i suoi discepoli lo interrogarono: ยซRabbรฌ, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perchรฉ sia nato cieco?ยป. Rispose Gesรน: ยซNรฉ lui ha peccato nรฉ i suoi genitori, ma รจ perchรฉ in lui siano manifestate le opere di Dio. Bisogna che noi compiamo le opere di colui che mi ha mandato finchรฉ รจ giorno; poi viene la notte, quando nessuno puรฒ agire. Finchรฉ io sono nel mondo, sono la luce del mondoยป.
Detto questo, sputรฒ per terra, fece del fango con la saliva, spalmรฒ il fango sugli occhi del cieco e gli disse: ยซVaโ a lavarti nella piscina di Sรฌloeยป, che significa โInviatoโ. Quegli andรฒ, si lavรฒ e tornรฒ che ci vedeva.
Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima, perchรฉ era un mendicante, dicevano: ยซNon รจ lui quello che stava seduto a chiedere lโelemosina?ยป. Alcuni dicevano: ยซร luiยป; altri dicevano: ยซNo, ma รจ uno che gli assomigliaยป. Ed egli diceva: ยซSono io!ยป. Allora gli domandarono: ยซIn che modo ti sono stati aperti gli occhi?ยป. Egli rispose: ยซLโuomo che si chiama Gesรน ha fatto del fango, me lo ha spalmato sugli occhi e mi ha detto: โVaโ a Sรฌloe e lร vati!โ. Io sono andato, mi sono lavato e ho acquistato la vistaยป. Gli dissero: ยซDovโรจ costui?ยป. Rispose: ยซNon lo soยป.
Condussero dai farisei quello che era stato cieco: era un sabato, il giorno in cui Gesรน aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi. Anche i farisei dunque gli chiesero di nuovo come aveva acquistato la vista. Ed egli disse loro: ยซMi ha messo del fango sugli occhi, mi sono lavato e ci vedoยป. Allora alcuni dei farisei dicevano: ยซQuestโuomo non viene da Dio, perchรฉ non osserva il sabatoยป. Altri invece dicevano: ยซCome puรฒ un peccatore compiere segni di questo genere?ยป. E cโera dissenso tra loro. Allora dissero di nuovo al cieco: ยซTu, che cosa dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi?ยป. Egli rispose: ยซร un profeta!ยป. Ma i Giudei non credettero di lui che fosse stato cieco e che avesse acquistato la vista, finchรฉ non chiamarono i genitori di colui che aveva ricuperato la vista. E li interrogarono: ยซร questo il vostro figlio, che voi dite essere nato cieco? Come mai ora ci vede?ยป. I genitori di lui risposero: ยซSappiamo che questo รจ nostro figlio e che รจ nato cieco; ma come ora ci veda non lo sappiamo, e chi gli abbia aperto gli occhi, noi non lo sappiamo. Chiedetelo a lui: ha lโetร , parlerร lui di sรฉยป. Questo dissero i suoi genitori, perchรฉ avevano paura dei Giudei; infatti i Giudei avevano giร stabilito che, se uno lo avesse riconosciuto come il Cristo, venisse espulso dalla sinagoga. Per questo i suoi genitori dissero: ยซHa lโetร : chiedetelo a lui!ยป.
Allora chiamarono di nuovo lโuomo che era stato cieco e gli dissero: ยซDaโ gloria a Dio! Noi sappiamo che questโuomo รจ un peccatoreยป. Quello rispose: ยซSe sia un peccatore, non lo so. Una cosa io so: ero cieco e ora ci vedoยป. Allora gli dissero: ยซChe cosa ti ha fatto? Come ti ha aperto gli occhi?ยป. Rispose loro: ยซVe lโho giร detto e non avete ascoltato; perchรฉ volete udirlo di nuovo? Volete forse diventare anche voi suoi discepoli?ยป. Lo insultarono e dissero: ยซSuo discepolo sei tu! Noi siamo discepoli di Mosรจ! Noi sappiamo che a Mosรจ ha parlato Dio; ma costui non sappiamo di dove siaยป. Rispose loro quellโuomo: ยซProprio questo stupisce: che voi non sapete di dove sia, eppure mi ha aperto gli occhi. Sappiamo che Dio non ascolta i peccatori, ma che, se uno onora Dio e fa la sua volontร , egli lo ascolta. Da che mondo รจ mondo, non si รจ mai sentito dire che uno abbia aperto gli occhi a un cieco nato. Se costui non venisse da Dio, non avrebbe potuto far nullaยป. Gli replicarono: ยซSei nato tutto nei peccati e insegni a noi?ยป. E lo cacciarono fuori.
Gesรน seppe che lโavevano cacciato fuori; quando lo trovรฒ, gli disse: ยซTu, credi nel Figlio dellโuomo?ยป. Egli rispose: ยซE chi รจ, Signore, perchรฉ io creda in lui?ยป. Gli disse Gesรน: ยซLo hai visto: รจ colui che parla con teยป. Ed egli disse: ยซCredo, Signore!ยป. E si prostrรฒ dinanzi a lui. Gesรน allora disse: ยซร per un giudizio che io sono venuto in questo mondo, perchรฉ coloro che non vedono, vedano e quelli che vedono, diventino ciechiยป. Alcuni dei farisei che erano con lui udirono queste parole e gli dissero: ยซSiamo ciechi anche noi?ยป. Gesรน rispose loro: ยซSe foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: โNoi vediamoโ, il vostro peccato rimaneยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 26 Marzo โ 01 Aprile 2017
- Tempo di Quaresima IV, Colore rosa
- Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 4
Fonte: LaSacraBibbia.net
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