Commento alle letture del Vangelo del 26 marzo 2017 โ€“ Carla Sprinzeles

- Pubblicitร  -

Oggi la liturgia ci propone un invito a diventare luminosi, ad avere uno sguardo che va oltre la superficie, che entra nel profondo della persona, perchรฉ Dio non guarda lโ€™apparenza, ma la profonditร , il cuore dellโ€™uomo. E siccome tutti noi cominciamo a guardare le cose dallโ€™esterioritร , rischiamo di rimanere a guardare lโ€™apparenza.
Ai tempi di Gesรน i farisei erano persone che vivevano secondo la legge, ma non riconoscono Gesรน. Gesรน era un artigiano, un uomo senza potere, un uomo semplice, del popolo, non un uomo di Dio, non aveva la preparazione degli scribi e dei farisei, non era della casta sacerdotale. I farisei erano ciechi nei confronti di Gesรน, ma potremmo esserlo anche noi se ci fermiamo alla superficie della vita religiosa.
Lโ€™azione dello Spirito di Gesรน rinnova il nostro cuore, per cui vediamo in un modo diverso la realtร . Concretamente vivere cogliendo solo la superficie delle cose vuol dire cercare la stima degli altri, cercare il possesso dei beni โ€“ i giocattoli della nostra vita โ€“ impostare tutte le nostre scelte in ordine allโ€™apparire, alla carriera, allโ€™emergere sugli altri, allโ€™esercitare un potere. Insomma tutte queste realtร  che danno lโ€™illusione di essere, ma non costituiscono la nostra realtร  definitiva, quella che resta per sempre.
A questo corrisponde una luminositร  particolare e quindi a uno sguardo particolare, per cui noi cogliamo la dimensione profonda delle persone, alla vita che si prolunga oltre la nostra piccola esperienza terrena, quella che il Vangelo chiama vita eterna, che รจ una realtร  giร  presente.

1 SAMUELE 16, 1-13
Nella prima lettura tratta dal profeta Samuele si anticipa profeticamente quello che Gesรน rivelerร  compiutamente: il Signore non guarda le apparenze, ma guarda il cuore. Israele ha voluto a tutti i costi un re per rispondere in modo efficiente ai vari attacchi armati dei popoli vicini. Non sopporta la propria diversitร  da loro e sembra voler rifiutare la regalitร  di Yahveh su di lui. Il Signore accoglie la rivendicazione, chiarendo che il re che guiderร  Israele dovrร  essere secondo il suo cuore. Samuele viene mandato da Iesse a Betlemme, fuori cioรจ dallโ€™ambito dove Saul fa sentire il suo potere. Subito si mette in evidenza che la scelta di un re secondo il cuore di Dio non dipende da Samuele o da altri uomini, ma solo dal Signore. Lโ€™arrivo di Samuele a Betlemme vede gli abitanti del villaggio terrorizzati perchรฉ avvertono che il motivo della sua venuta puรฒ comportare dei rischi politici, vista la tensione tra il profeta e Saul. Lโ€™atmosfera di paura viene dissolta dallโ€™aura di autoritร  divina e dal carisma del profeta che passa in rassegna tutti i figli di Iesse. Ogni volta quello che agli occhi umani sembrerebbe il piรน adatto a divenire re, appare invece non approvato dal Signore; e cosรฌ cresce lโ€™attesa di sapere chi verrร  scelto da Lui. Dopo aver scartato tutti e sette i figli presenti si viene informati dellโ€™esistenza di un ottavo figlio di Iesse, il quale per la sua giovanissima etร , non puรฒ avanzare nessuna credenziale.
Solo il Signore puรฒ dire se quel ragazzo potrร  essere il re del popolo di Dio, ed รจ questo che Samuele si sente dire e perciรฒ puรฒ procedere allโ€™unzione. A Davide non viene chiesto nulla, nรฉ sulla sua disponibilitร , nรฉ sui suoi desideri. La decisione spetta solo a Dio, รจ lui che chiama, รจ lui che dร  la missione. Lโ€™unzione non รจ solo un rito, ma รจ accompagnata dal vero dono, che puรฒ venire solo dal Signore: dal soffio dello Spirito di Dio. Cosรฌ un ragazzo che socialmente appare un emarginato, uno privo di credenziali, viene posto a capo dโ€™Israele.
Questo compie lo Spirito di Dio, che trasforma le persone e, nonostante le loro inadeguatezze e limiti, le rende adatte ad assumere la missione che il Signore affida a loro, missione esorbitante le loro forze umane, le loro qualitร . Eโ€™ lo Spirito la fonte di novitร  e la forza di trasformazione che Dio immette nella storia.

GIOVANNI 9, 1-41
Il cieco ha incontrato per caso Gesรน, mendicava sul ciglio della strada. Un cieco era escluso dal tempio, quindi dalla religione.
Mentre Davide assediava Gerusalemme, gli abitanti della cittร  lโ€™avevano preso in giro, dicendo che persino i ciechi e gli zoppi gli avrebbero impedito di entrare nelle mura. Da vincitore, il re aveva fatto di Gerusalemme la sua capitale, e, per una ripicca un poโ€™ infantile, aveva decretato che quegli infermi non sarebbero mai potuti entrare nel tempio. Cosรฌ il grande Davide si era vendicato della sua esclusione, escludendo a sua volta dei deboli innocenti. Oggi diremmo che li aveva scomunicati. Lโ€™ostracismo รจ un riflesso umano viscerale, irrazionale, spesso radicato nel sentimento di essere rifiutati. Il diverso fa sempre paura, meglio escluderlo dalla societร . Eโ€™ cosรฌ che si giunge persino ad allontanare chi la pensa diversamente.
Gesรน si intrattiene con lui. Come sempre dialoga con chi รจ escluso, con le persone alle quali nessuno rivolge la parola. Come uno oggi si fermasse a dialogare con un marocchino o un barbone. Ma chi lo fa mai? Gesรน ridร  la voce a chi non ce lโ€™ha. Ai peccatori, agli indemoniati, persino ai lebbrosi. Come se avesse bisogno della diversitร . Non si circonda forse di donne, di peccatori, di gentaglia, persino di bambini che contavano meno degli animali?
Gli apostoli si sentono a disagio nel vedere il Maestro fermarsi per strada con un mendicante. Alzano il livello della conversazione, tirando in ballo un quesito teologico. Bisogna sempre giustificare lโ€™esclusione.
I discepoli cercano un responsabile di questa infermitร . Sarร  lui? Ma se รจ nato cieco, che male avrebbe potuto commettere prima di nascere? I suoi genitori allora? Quando ci capita una disgrazia, ci chiediamo istintivamente che cosa abbiamo fatto per meritarla. โ€œNรฉ lui ha peccato nรฉ i suoi genitori, ma รจ cosรฌ perchรฉ si manifestassero in lui le opere di Dio.โ€ No, non รจ la solita risposta che presenta lโ€™eternitร  come il compenso alle pene di quaggiรน! Quali sono le opere di Dio? La creazione, di cui il capolavoro รจ lโ€™essere umano. Lโ€™opera di Dio รจ lโ€™uomo felice, rispettato nella sua dignitร . Voi lo disprezzate perchรฉ รจ cieco, mendicante. E Gesรน โ€œsputรฒ per terra, fece del fango con la saliva, spalmรฒ il fango sugli occhi del cieco e gli disse: โ€œVaโ€™ a lavarti nella piscina di Siloeโ€. Come si ripetesse il gesto della creazione dโ€™Adamo, plasmato dal fango del suolo. Il cieco, umiliato dalla sua infermitร  e ora dalla supposizione che la sua menomazione sia frutto del peccato, รจ invitato a diventare protagonista della sua guarigione.
Eโ€™ una storia che, come sempre con Gesรน, si rivolge su due piani: i ciechi sono coloro che guardano allโ€™apparenza. Il vedente รจ Gesรน che non si ferma mai allโ€™esterioritร : scorge in ogni essere umano il volto di Dio.
Il Vangelo รจ lโ€™intreccio di queste due dimensioni. โ€œQuestโ€™uomo non viene da Dio, perchรฉ non osserva il sabato, accusano i farisei di fronte al miracolo. I genitori del cieco, chiamati in causa, preferiscono lโ€™omertร  alla veritร . Chi vive nellโ€™esterioritร  rifiuta il cambiamento di chi si avvicina alla veritร  nascosta sotto lโ€™apparente realtร . Lโ€™uomo guarito cammina invece verso la veritร : โ€œProprio questo รจ strano, che voi non sapete di dove sia, eppure mi ha aperto gli occhi.โ€
Naturalmente lo cacciano via. Eccolo nuovamente escluso dalla religione ufficiale. A questo punto sโ€™incontra con Gesรน e avviene la vera guarigione di cui la prima era solo simbolo; cosรฌ scopre la realtร  nascosta dellโ€™identitร  di Gesรน: โ€œTu credi nel Figlio dellโ€™uomo?โ€. โ€œIo credo Signore!โ€

Amici, sforziamoci di guardare oltre lโ€™apparenza, con lo stesso sguardo di Gesรน, diventeremo vedenti e riusciremo a scoprire il bene anche nelle situazioni negative!

A cura di Carla Sprinzeles | via Qumran

- Pubblicitร  -

[toggle title=โ€LEGGI IL BRANO DEL VANGELOโ€ state=โ€closeโ€]

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 26 marzo 2017 anche qui.

IV Domenica del Tempo di Quaresima

Gv 9, 1-41
Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesรน passando vide un uomo cieco dalla nascita e i suoi discepoli lo interrogarono: ยซRabbรฌ, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perchรฉ sia nato cieco?ยป. Rispose Gesรน: ยซNรฉ lui ha peccato nรฉ i suoi genitori, ma รจ perchรฉ in lui siano manifestate le opere di Dio. Bisogna che noi compiamo le opere di colui che mi ha mandato finchรฉ รจ giorno; poi viene la notte, quando nessuno puรฒ agire. Finchรฉ io sono nel mondo, sono la luce del mondoยป.

Detto questo, sputรฒ per terra, fece del fango con la saliva, spalmรฒ il fango sugli occhi del cieco e gli disse: ยซVaโ€™ a lavarti nella piscina di Sรฌloeยป, che significa โ€œInviatoโ€. Quegli andรฒ, si lavรฒ e tornรฒ che ci vedeva.

Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima, perchรฉ era un mendicante, dicevano: ยซNon รจ lui quello che stava seduto a chiedere lโ€™elemosina?ยป. Alcuni dicevano: ยซรˆ luiยป; altri dicevano: ยซNo, ma รจ uno che gli assomigliaยป. Ed egli diceva: ยซSono io!ยป. Allora gli domandarono: ยซIn che modo ti sono stati aperti gli occhi?ยป. Egli rispose: ยซLโ€™uomo che si chiama Gesรน ha fatto del fango, me lo ha spalmato sugli occhi e mi ha detto: โ€œVaโ€™ a Sรฌloe e lร vati!โ€. Io sono andato, mi sono lavato e ho acquistato la vistaยป. Gli dissero: ยซDovโ€™รจ costui?ยป. Rispose: ยซNon lo soยป.

Condussero dai farisei quello che era stato cieco: era un sabato, il giorno in cui Gesรน aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi. Anche i farisei dunque gli chiesero di nuovo come aveva acquistato la vista. Ed egli disse loro: ยซMi ha messo del fango sugli occhi, mi sono lavato e ci vedoยป. Allora alcuni dei farisei dicevano: ยซQuestโ€™uomo non viene da Dio, perchรฉ non osserva il sabatoยป. Altri invece dicevano: ยซCome puรฒ un peccatore compiere segni di questo genere?ยป. E cโ€™era dissenso tra loro. Allora dissero di nuovo al cieco: ยซTu, che cosa dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi?ยป. Egli rispose: ยซรˆ un profeta!ยป. Ma i Giudei non credettero di lui che fosse stato cieco e che avesse acquistato la vista, finchรฉ non chiamarono i genitori di colui che aveva ricuperato la vista. E li interrogarono: ยซรˆ questo il vostro figlio, che voi dite essere nato cieco? Come mai ora ci vede?ยป. I genitori di lui risposero: ยซSappiamo che questo รจ nostro figlio e che รจ nato cieco; ma come ora ci veda non lo sappiamo, e chi gli abbia aperto gli occhi, noi non lo sappiamo. Chiedetelo a lui: ha lโ€™etร , parlerร  lui di sรฉยป. Questo dissero i suoi genitori, perchรฉ avevano paura dei Giudei; infatti i Giudei avevano giร  stabilito che, se uno lo avesse riconosciuto come il Cristo, venisse espulso dalla sinagoga. Per questo i suoi genitori dissero: ยซHa lโ€™etร : chiedetelo a lui!ยป.

Allora chiamarono di nuovo lโ€™uomo che era stato cieco e gli dissero: ยซDaโ€™ gloria a Dio! Noi sappiamo che questโ€™uomo รจ un peccatoreยป. Quello rispose: ยซSe sia un peccatore, non lo so. Una cosa io so: ero cieco e ora ci vedoยป. Allora gli dissero: ยซChe cosa ti ha fatto? Come ti ha aperto gli occhi?ยป. Rispose loro: ยซVe lโ€™ho giร  detto e non avete ascoltato; perchรฉ volete udirlo di nuovo? Volete forse diventare anche voi suoi discepoli?ยป. Lo insultarono e dissero: ยซSuo discepolo sei tu! Noi siamo discepoli di Mosรจ! Noi sappiamo che a Mosรจ ha parlato Dio; ma costui non sappiamo di dove siaยป. Rispose loro quellโ€™uomo: ยซProprio questo stupisce: che voi non sapete di dove sia, eppure mi ha aperto gli occhi. Sappiamo che Dio non ascolta i peccatori, ma che, se uno onora Dio e fa la sua volontร , egli lo ascolta. Da che mondo รจ mondo, non si รจ mai sentito dire che uno abbia aperto gli occhi a un cieco nato. Se costui non venisse da Dio, non avrebbe potuto far nullaยป. Gli replicarono: ยซSei nato tutto nei peccati e insegni a noi?ยป. E lo cacciarono fuori.

Gesรน seppe che lโ€™avevano cacciato fuori; quando lo trovรฒ, gli disse: ยซTu, credi nel Figlio dellโ€™uomo?ยป. Egli rispose: ยซE chi รจ, Signore, perchรฉ io creda in lui?ยป. Gli disse Gesรน: ยซLo hai visto: รจ colui che parla con teยป. Ed egli disse: ยซCredo, Signore!ยป. E si prostrรฒ dinanzi a lui. Gesรน allora disse: ยซรˆ per un giudizio che io sono venuto in questo mondo, perchรฉ coloro che non vedono, vedano e quelli che vedono, diventino ciechiยป. Alcuni dei farisei che erano con lui udirono queste parole e gli dissero: ยซSiamo ciechi anche noi?ยป. Gesรน rispose loro: ยซSe foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: โ€œNoi vediamoโ€, il vostro peccato rimaneยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 26 Marzo โ€“ 01 Aprile 2017
  • Tempo di Quaresima IV, Colore rosa
  • Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 4

Fonte: LaSacraBibbia.net

LEGGI ALTRI COMMENTI AL VANGELO

[/toggle]

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Salva

Altri Articoli
Related

p. Enzo Fortunato โ€“ Commento al Vangelo del 11 Maggio 2025

Il commento al Vangelo del giorno a cura di...

don Luigi Verdi โ€“ Commento al Vangelo di domenica 11 Maggio 2025

Impariamo ad ascoltare la voce di Dio nel frastuono Sentirsi...

Donata Horak โ€“ Commento al Vangelo del 11 Maggio 2025

In questo video Donata commenta il significato della quarta...

Luciano Manicardi โ€“ Commento al Vangelo di domenica 11 Maggio 2025

Nelle mani di un Agnello Lโ€™accento della quarta domenica di...