Commento alle letture del 9 Marzo 2018 – Mons. Costantino Di Bruno

Il commento alle letture del 9 Marzo 2018 a cura di  Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace (CZ).

NON SEI LONTANO DAL REGNO DI DIO

La verità di ogni amore è dalla verità di Dio. Quando si adora un Dio falso, anche l’amore è falso. Se il Dio adorato è imperfetto, anche l’amore è imperfetto. Le opere dell’uomo manifestano chi è il suo Dio: vero, imperfetto, falso, idolo, invenzione, fantasia dell’uomo. Sempre anche il vero Dio può essere trasformato in un falso Dio. La religione dei figli di Abramo ha sofferto questa trasformazione. La religione dei discepoli di Gesù la subisce e la soffre ogni giorno. Oggi più che mai si è tentati addirittura ad abbandonare Cristo Gesù, la purissima verità di Dio, per un Dio senza Cristo, una Chiesa senza Cristo, un papa senza Cristo, una grazia senza Cristo.

[better-ads type=”banner” banner=”84722″ campaign=”none” count=”2″ columns=”1″ orderby=”rand” order=”ASC” align=”right” show-caption=”1″][/better-ads]

Per noi cristiani sia l’antico comandamento su Dio che quello sul prossimo non valgono più: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza. Il secondo è questo: Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Urge uno spostamento. Si deve sostituire Dio con Cristo Gesù. Anche il “come te stesso”, va sostituito. I due comandamenti dovrebbero così recitare: “Ascolta, uomo! Cristo Gesù è il tuo unico Salvatore e Redentore; amerai Cristo Gesù, tuo Redentore e Salvatore con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza. E il secondo è questo: Amerai il tuo prossimo come Cristo ha amato e ama te”. San Paolo pone Cristo come unico e solo modello da imitare nell’amore vicendevole e verso tutti. Se prendiamo altri modelli, siamo altro, ma non siamo cristiani.

Se dunque c’è qualche consolazione in Cristo, se c’è qualche conforto, frutto della carità, se c’è qualche comunione di spirito, se ci sono sentimenti di amore e di compassione, rendete piena la mia gioia con un medesimo sentire e con la stessa carità, rimanendo unanimi e concordi. Non fate nulla per rivalità o vanagloria, ma ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso. Ciascuno non cerchi l’interesse proprio, ma anche quello degli altri. Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù: egli, pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio  l’essere come Dio, ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini. Dall’aspetto riconosciuto come uomo, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce. Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome, perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra, e ogni lingua proclami: «Gesù Cristo è Signore!», a gloria di Dio Padre. Quindi, miei cari, voi che siete stati sempre obbedienti, non solo quando ero presente ma molto più ora che sono lontano, dedicatevi alla vostra salvezza con rispetto e timore. È Dio infatti che suscita in voi il volere e l’operare secondo il suo disegno d’amore. Fate tutto senza mormorare e senza esitare, per essere irreprensibili e puri, figli di Dio innocenti in mezzo a una generazione malvagia e perversa. In mezzo a loro voi risplendete come astri nel mondo, tenendo salda la parola di vita. Così nel giorno di Cristo io potrò vantarmi di non aver corso invano, né invano aver faticato. Ma, anche se io devo essere versato sul sacrificio e sull’offerta della vostra fede, sono contento e ne godo con tutti voi. Allo stesso modo anche voi godetene e rallegratevi con me (Fil 2,1-18).

Lo scriba non è lontano dal regno di Dio, ma non è ancora regno di Dio. Manca il suo passaggio a Cristo. La conversione a Cristo è necessaria per divenire vero regno. Sarebbe il più grave danno alla verità del regno, il declassamento di Cristo.

Allora si avvicinò a lui uno degli scribi che li aveva uditi discutere e, visto come aveva ben risposto a loro, gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?». Gesù rispose: «Il primo è: Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza. Il secondo è questo: Amerai il tuo prossimo come te stesso. Non c’è altro comandamento più grande di questi». Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici». Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci vero regno in Cristo.

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Mc 12, 28-34
Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?».
Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi».
Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocàusti e i sacrifici».
Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Read more

Local News