Il commento alle letture del 7 Marzo 2019 a cura di Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace (CZ).
Se qualcuno vuole venire dietro a me
Dt 3,0,15-20; Sal 1; Lc 9,22-25
La sequela di Gesù è in tutto simile alla morte. Quando un uomo muore, la sua anima lascia il corpo e di esso gli altri possono fare ciò che desiderano. Il cadavere non ha alcuna resistenza. Non esprimere desideri. Non manifesta pensieri. Non si oppone a nessuna decisione che viene presa su di esso. Così deve essere per chi vuole seguire il Signore. Deve togliere dal petto il suo cuore e mettere quello di Gesù Signore. Deve privarsi del suo spirito e far subentrare lo Spirito Santo. Deve rinunciare alla sua volontà e assumere quella del Padre. Deve persino spogliarsi del suo corpo, per essere e vivere come vero, perfetto, santo corpo di Cristo. Nella sua vita il discepolo deve manifestare la volontà del Padre e il suo amore, la grazia di Cristo e il mistero della sua croce, la nuova vitalità dello Spirito Santo e ogni frutto che è opera dello Spirito di Dio nella sua vita. La sequela di Gesù è missione altissima. Il discepolo è chiamato a manifestare tutto Cristo anche nelle più piccole cose della sua quotidianità. Per questo dovrà essere un Vangelo vivente. Chi vede lui deve vedere la Parola di Dio che agisce in lui con grande potenza e forza. Essendo la Parola di Dio onnipotente e creatrice, Lui deve manifestare di essa tutta la forza trasformatrice e di salvezza.
Chi è il Gesù che il discepolo è chiamato a manifestare al vivo nel suo corpo? È il Gesù che dovrà soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno. Sofferenza e gloria sono in Gesù un solo mistero. Prima però viene il mistero della sofferenza e poi, come suo frutto, il mistero della gloria. Sottoponendosi Gesù al mistero della sofferenza con il dono di tutto se stesso al Padre, il Padre gli darà anche il sommo della gloria. Sommo nella sofferenza, sommo nella gloria. Eccelso nella passione, eccelso nella risurrezione. La passione di Gesù è purissima obbedienza al Padre. Essa è il frutto del compimento di ogni opera che il Padre ha comandato a Gesù di compiere e di ogni Parola che gli ha detto di annunziare e insegnare agli uomini. Quella di Gesù non è una sofferenza di peccato commesso o di vizio da lui contratto. È invece un dolore generato dalla sua più pura relazione di ascolto del Padre. Tutto Lui ha fatto per gloria del Padre. Il Padre tutto ha fatto e tutto farà per la gloria del Figlio. Il Figlio glorifica il Padre. Il Padre glorifica il Figlio. Il Figlio offre al Padre tutta la sua vita. Il Padre gliela dona gloriosa, immortale, spirituale, incorruttibile. Senza misura il Figlio ama il Padre. Senza misura il Padre onora il Figlio. Il Figlio dona al Padre il suo corpo dalla croce. Il Padre dona al Figlio tutto l’universo, costituendolo Signore, Redentore, Salvatore, Giudice.
«Il Figlio dell’uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno». Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà. Infatti, quale vantaggio ha un uomo che guadagna il mondo intero, ma perde o rovina se stesso?
Chi vuole seguire Gesù, chi vuole essere vita del suo mistero di sofferenza e di gloria, deve anche Lui rinnegare se stesso. Deve cioè rinunziare ai suoi pensieri e assumere i pensieri del Padre. Deve spogliarsi della sua volontà e prendere quella di Dio. Deve togliere dal suo petto il cuore di pietra e mettere il cuore di Cristo Gesù, per poter amare come Lui ama, obbedire come Lui obbedisce. Deve lasciarsi muovere e condurre dallo Spirito Santo, allo stesso modo che Gesù è condotto da Lui. Tutto nel discepolo deve avere il profumo di Cristo Signore. Profumo di obbedienza, amore, sacrificio, servizio, perdono, oblazione, olocausto, immolazione. Si dona a Gesù la vita nel tempo, Lui ci darà la vita eterna nel tempo e per l’eternità. O uno scambio: noi diamo tutto l’uomo. Gesù ci dona tutto Dio. Noi rinunciamo alle cose della terra. Lui ci colma delle cose del cielo. Noi lavoriamo per la sua gloria, rinunciando alla nostra effimera e vana e stolta gloria sulla terra e Lui ci rivestirà di gloria eterna. È una scelta.
Madre di Dio, Angeli, Santi, aiutateci a dare tutta la nostra vita a Cristo Signore.