Commento alle letture del 7 Agosto 2018 – Mons. Costantino Di Bruno

Il commento alle letture del 7 agosto 2018 a cura di  Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace (CZ).

DAVVERO TU SEI FIGLIO DI DIO!

Ger 30.1-2,12-15. 18-22 ; Sal 101; Mt 14,22-36

Gesù cammina sulle acque. Pietro chiede a Gesù di poter camminare anche lui sul lago e Gesù esaudisce la sua richiesta. Il vento è forte. Pietro s’impaurisce e sta per affondare. Grida a Gesù e subito viene salvato. È giusto che ci chiediamo: perché Pietro non riesce a camminare sulle acque? Perché invece sta correndo il rischio di affondare? Si risponde che tutto sta nella grande differenza tra la fede di Gesù e la fede di Pietro. Gesù è di fede purissima perché è di obbedienza perfettissima. Pietro invece è di fede imperfetta, assai lacunosa, perché la sua obbedienza è imperfetta e lacunosa. Se avesse camminato sulle onde avrebbe potuto avere una idea di sé non corrispondente alla verità del suo essere e del suo cuore. Questo principio mai va dimenticato. Sempre deve essere ricordato. Ogni discepolo di Gesù può operare sempre in misura della sua fede. Se la sua fede è poca, le sue opere saranno sempre poche. Se la sua fede è perfetta, le sue opere saranno perfette. Più crescerà nella fede e più crescerà nelle opere. Chi vuole crescere nelle opere, sempre dovrà crescere nella fede. Le opera sono per il discepolo di Gesù il frutto della sua fede.

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Ma c’è ancora un secondo principio che va messo in evidenza. Se Pietro avesse camminato sulle acque avrebbe potuto insuperbirsi. Avrebbe potuto ammirare la sua abilità, umiliando i suoi fratelli. Invece sta per annegare e sa quanto grande è la sua fragilità. Possiamo noi leggere questo evento in parallelo con quanto è avvenuto la notte della passione. Pietro aveva chiesto a Gesù di camminare sulle acque della croce. Gesù gli ha risposto che non era possibile. Lui ha voluto scendere sulle acque. Stava per annegare. Ha chiesto subito aiuto a Gesù e il Signore lo ha salvato.

Mentre Pietro era giù nel cortile, venne una delle giovani serve del sommo sacerdote e, vedendo Pietro che stava a scaldarsi, lo guardò in faccia e gli disse: «Anche tu eri con il Nazareno, con Gesù». Ma egli negò, dicendo: «Non so e non capisco che cosa dici». Poi uscì fuori verso l’ingresso e un gallo cantò. E la serva, vedendolo, ricominciò a dire ai presenti: «Costui è uno di loro». Ma egli di nuovo negava. Poco dopo i presenti dicevano di nuovo a Pietro: «È vero, tu certo sei uno di loro; infatti sei Galileo». Ma egli cominciò a imprecare e a giurare: «Non conosco quest’uomo di cui parlate». E subito, per la seconda volta, un gallo cantò. E Pietro si ricordò della parola che Gesù gli aveva detto: «Prima che due volte il gallo canti, tre volte mi rinnegherai». E scoppiò in pianto (Mc 14,66-72).

Ora Pietro sa che dovrà avere infinita pazienza nell’esercizio del suo ministero.

Subito dopo costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, finché non avesse congedato la folla. Congedata la folla, salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassù, da solo. La barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario. Sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare. Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: «È un fantasma!» e gridarono dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro dicendo: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!». Pietro allora gli rispose: «Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque». Ed egli disse: «Vieni!». Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma, vedendo che il vento era forte, s’impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». E subito Gesù tese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?». Appena saliti sulla barca, il vento cessò. Quelli che erano sulla barca si prostrarono davanti a lui, dicendo: «Davvero tu sei Figlio di Dio!». Compiuta la traversata, approdarono a Gennèsaret. E la gente del luogo, riconosciuto Gesù, diffuse la notizia in tutta la regione; gli portarono tutti i malati e lo pregavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello. E quanti lo toccarono furono guariti.

Quanto è avvenuto con Pietro avviene con ogni Cristiano. Sempre lui sperimenterà che non è possibile fin da subito camminare sul mare. Il Signore concederà questa grazia solo alla fine. Nessuno deve umiliare gli altri con la propria bravura spirituale.

Madre di Gesù, Angeli, Santi, rivestite ogni discepolo di Gesù di grande umiltà.

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