Commento alle letture del 6 Luglio 2018 – Mons. Costantino Di Bruno

Il commento alle letture del 6 Luglio 2018 a cura di  Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace (CZ).

SEDUTO AL BANCO DELLE IMPOSTE

Am 8,4-6.9-12; Sal 118; Mt 9,9-13

Gesù non è stato mandato in una regione di Santi per scegliere tra essi persone per mandarle a predicare il Vangelo in terra di gente pagana e peccatrice. Lui è mandato in mezzo ad un popolo dalle labbra e dal cuore impuro ed è da questo popolo che Lui dovrà scegliere gli uomini che domani continueranno la sua missione di salvezza e di redenzione. Levi non è nel tempio come Isaia. È al banco delle imposte. Esercita la professione di esattore delle tasse per conto dei pagani. È un pubblico peccatore. È come se stesse esercitando il ministero del peccato. Per tutti è uomo dal cuore impuro.

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Io vidi il Signore seduto su un trono alto ed elevato; i lembi del suo manto riempivano il tempio. Sopra di lui stavano dei serafini; ognuno aveva sei ali: con due si copriva la faccia, con due si copriva i piedi e con due volava. Proclamavano l’uno all’altro, dicendo: «Santo, santo, santo il Signore degli eserciti! Tutta la terra è piena della sua gloria». Vibravano gli stipiti delle porte al risuonare di quella voce, mentre il tempio si riempiva di fumo. E dissi: «Ohimè! Io sono perduto, perché un uomo dalle labbra impure io sono e in mezzo a un popolo dalle labbra impure io abito; eppure i miei occhi hanno visto il re, il Signore degli eserciti». Allora uno dei serafini volò verso di me; teneva in mano un carbone ardente che aveva preso con le molle dall’altare. Egli mi toccò la bocca e disse: «Ecco, questo ha toccato le tue labbra, perciò è scomparsa la tua colpa e il tuo peccato è espiato». Poi io udii la voce del Signore che diceva: «Chi manderò e chi andrà per noi?». E io risposi: «Eccomi, manda me!» (Is 6,1-8).

Levi non vede il Signore seduto su un trono altissimo. Ascolta però la voce dello Spirito Santo, che attraverso la Parola di Gesù, più che carbone ardente, entra nel suo cuore e in un solo istante lo purifica, lo rinnova, lo rigenera, lo illumina. Isaia si offre. Levi dallo Spirito Santo è mosso, attratto, trascinato via dal banco delle imposte e condotto a Gesù Signore. Possiamo dire che presso il banco delle imposte si è verificato lo stesso prodigio avvento cuore di Elisabetta appena udito il saluto di Maria.

In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto» (Lc 1,39-45).

Ma il fariseo nulla comprende delle opere dello Spirito del Signore. Lui parla dal suo cuore cattivo, malvagio, chiuso nella sua “santità” di peccato che lo rende incapace di percepire le cose dello Spirito Dio. Gli altri peccatori invece vedono i prodigi dello Spirito e credono che anche in loro possono essere compiuto da Gesù e si accostano a Lui con grande gioia. Anche per essi ci potrà essere salvezza come per evi.

Andando via di là, Gesù vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì. Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: Misericordia io voglio e non sacrifici. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori».

Prima che avvenga l’incontro con lo Spirito Santo il cuore è sempre di pietra. Dopo che si incontra lo Spirito del Signore, esso diviene di carne. In esso lo Spirito può scrivere la volontà di Dio. Levi lascia il banco delle imposte e segue Gesù, perché ormai sa cosa Dio ha scritto nel suo cuore. Questa regola divina vale per ogni discepolo di Gesù. Chi vuole che i cuori cambino, deve essere pieno di Spirito Santo, come Gesù.

Vergine Purissima, Angeli, Santi, fate che la nostra parola sia piena di Spirito Santo.

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