Commento alle letture del 6 Agosto 2018 – Mons. Costantino Di Bruno

Il commento alle letture del 6 agosto 2018 a cura di  Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace (CZ).

FU TRASFIGURATO DAVANTI A LORO

Dn 7,9-10.13-14 opp. 2 Pt 1,16-19; Sal 96; Mc 9,2-10

Il Signore attesta che Mosè è da Lui, dalla sua verità e dalla sua voce, irradiando il suo volto con la sua luce. Il volto di Mosè era in tutto simile ad uno specchio che rifletteva la luce del suo Dio e la riversava sul popolo. Ora i figli di Israele sanno che Mosè è con il Signore e il Signore è con Mosè. Lo attesta la luce che si sprigiona dal suo volto.

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Quando Mosè scese dal monte Sinai – le due tavole della Testimonianza si trovavano nelle mani di Mosè mentre egli scendeva dal monte – non sapeva che la pelle del suo viso era diventata raggiante, poiché aveva conversato con lui. Ma Aronne e tutti gli Israeliti, vedendo che la pelle del suo viso era raggiante, ebbero timore di avvicinarsi a lui. Mosè allora li chiamò, e Aronne, con tutti i capi della comunità, tornò da lui. Mosè parlò a loro. Si avvicinarono dopo di loro tutti gli Israeliti ed egli ingiunse loro ciò che il Signore gli aveva ordinato sul monte Sinai. Quando Mosè ebbe finito di parlare a loro, si pose un velo sul viso. Quando entrava davanti al Signore per parlare con lui, Mosè si toglieva il velo, fin quando non fosse uscito. Una volta uscito, riferiva agli Israeliti ciò che gli era stato ordinato. Gli Israeliti, guardando in faccia Mosè, vedevano che la pelle del suo viso era raggiante. Poi egli si rimetteva il velo sul viso, fin quando non fosse di nuovo entrato a parlare con il Signore (Es 34,29-35).

Gesù è luce eterna nascosta nella sua umanità. Sul monte per qualche attimo la luce avvolge tutto il suo corpo ed esso diviene una sorgente di luce bianchissima. È il segno che Gesù non è solo uomo, è anche Dio. Nessuno mai ha mostrato una luce e un candore così puri. Se Gesù è Dio, viene da Dio, ogni sua Parola è vera. Non può avere una persona che appartiene a Dio Parole non di Dio. Mosè ed Elia, la Legge e i Profeti, vengono per rendergli testimonianza. Quanto Gesù dice è verità. Non c’è inganno sulle sue labbra. Lui è il Messia, ma è il Messia dalla Croce, Lui è il Servo Sofferente, è il Giusto perseguitato dei Salmi. La croce è essenza e culmine della sua missione. Comprendono tutto questo i tre discepoli? Essi attualmente sono semplicemente storditi da quella visione. Vorrebbero fermare il tempo e rimanere sul monte per l’eternità. Non sanno che nell’eternità si giunge proprio passando per la Croce. è questa la verità che ancora oggi manca all’uomo: la croce. Non vuole credere che è proprio per questa via che si perviene alla gloria eterna. Dalla croce non si scende. Verso la croce si cammina, abbracciandola con tutto l’amore di obbedienza.

Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati. Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!». E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro. Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti. Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.

Anche il Padre fa udire la sua voce: “Questi è il Figlio mio, l’amato; ascoltatelo!”. Questo comando che il Padre ha dato a Pietro, a Giacomo e ai Giovanni, non lo ha dato solo per essi, lo ha dato ad essi perché lo facessero conoscere a tutta la Chiesa. La forza della Chiesa è in questo ascolto. In esso è anche la sua verità. Quando la Chiesa non ascolta più Cristo, essa perde la sua verità, smarrisce la sua missione, diviene una struttura umana come tutte le altre che sono nel mondo. Oggi il pericolo è proprio questo: separarsi dalla verità di Cristo in nome di un ecumenismo o di un dialogo interreligioso che prescinda dalla più pura essenza di Gesù. Poiché la Chiesa è per la verità di Cristo e da essa, se questa verità si perde è la sua verità che si perde.

Madre Purissima, Angeli, Santi, fate che mai smarriamo la verità di Gesù Signore.

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