Il commento alle letture del 4 Aprile 2018 a cura di Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace (CZ).
PARTIRONO SENZA INDUGIO
Gesù è il vero Maestro nel dialogo. Lui sa di quale parola servirsi per entrare in un cuore e installare in esso la sua verità . Il dialogo per lui però non consiste solo in parole, ma anche in gesti e segni sempre appropriati e dati al momento giusto. Lui sa anche quale domanda suscitare perché partendo da essa lui possa dare la giusta risposta. Si comprende che questa modalità perfetta di dialogo è possibile solo per chi possiede in pienezza lo Spirito Santo nei suoi sette doni di sapienza, conoscenza o scienza, intelletto, consiglio, fortezza, pietà , timore del Signore. Senza lo Spirito Santo, che è la comunione tra il cuore di chi parla e il cuore di chi ascolta, nessun vero dialogo potrà mai compiere e ognuno parla solo a se stesso. Ognuno si parla e si risponde. Sulla via di Emmaus Gesù trasforma due uomini senza speranza, delusi e sconfortati, in missionari della sua risurrezione. A Gerusalemme Gesù era risuscitato dal sepolcro. Sulla via verso Emmaus Gesù risuscita nel cuore di questi due suoi discepoli.
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Ed ecco, in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto». Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.
Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?». Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.
Il fine del dialogo del cristiano è uno solo: risuscitare nel cuore dell’uomo il vero Dio, il vero Cristo, il vero Spirito Santo, la vera Chiesa, la vera grazia, il vero ministero, i veri sacramenti. Consolidare o impiantare la falsità nel cuore di colui con il quale si dialoga è gravemente dannoso. Se prima vi era un qualche dubbio circa la verità , un falso dialogo rafforza la falsità del cuore e della mente. Perché il dialogo sia veramente efficace, chi parla deve essere in possesso della sua verità e in essa non avere alcun dubbio o perplessità . Se un ministro di Cristo Signore non sa neanche qual è la volontà di Dio sulla sua vita, tutti i suoi dialoghi saranno con il tarlo della falsità , dell’ambiguità , della mancanza di verità . Gesù sa chi Lui è. Deve portare la sua verità nel cuore dei due discepoli. Messa la verità nel loro cuore, essi subito vanno ad annunziare a quanti erano rimasti delusi come loro, che Gesù è risorto e che in Lui si deve continuare a credere e a sperare. Chi da Gesù è aiutato risorgendo nel suo cuore, deve aiutare per obbligo di amore ogni altro uomo, perché anche in lui Gesù risusciti e viva.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, risuscitate Gesù in ogni cuore.
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Lc 24, 13-35
Dal Vangelo secondo Luca
Ed ecco, in quello stesso giorno, [il primo della settimana], due [dei discepoli] erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto.
Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto».
Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.
Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?».
Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.