Commento alle letture del 3 Ottobre 2018 – Mons. Costantino Di Bruno

Il commento alle letture del 3 Ottobre 2018 a cura di  Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace (CZ).

NON HA DOVE POSARE IL CAPO

Gb 9,1-12.14-16; Sal 87; Lc 9,57-62

A volte è necessario leggere il Vangelo servendosi di esempi troppo materiali, ma che esprimo in pienezza di verità quanto è nascosto in ogni Parola di Gesù Signore. Un uomo entra in un negozio. Compra un oggetto. Una volta che ha pagato il prezzo corrispettivo, l’oggetto è suo e può servirsene secondo la sua volontà. Non appartiene più al proprietario di prima. Dio viene nel negozio della nostra vita, chiede che gli vendiamo la nostra vita. Lui non ci paga oggi, all’sitante della vendita. Ci pagherà al momento della nostra entrata nell’eternità. Anche se sulla terra ci dona cento volte tanto quanto abbiamo lasciato. Dal momento in cui la nostra vita è venduta a Lui, non appartiene più a noi. Lui può servirsene come a Lui piace secondo la sua volontà. In fondo anche l’Alleanza, sia quella Antica che la Nuova, è una compravendita. Dio vende a noi tutta la sua vita eterna, noi gli vendiamo la vita del tempo. Lui ci dona se stesso per l’eternità. Noi gli diamo tutto di noi perché Lui possa continuare la sua missione di salvezza e di redenzione sulla nostra terra, per mezzo del nostro corpo.

Un uomo chiede di “vendersi” a Cristo Gesù. Il Signore è onesto con lui. Gli dice quali sono le condizioni. Se ti vendi, non solo il corpo devi vendere, ma anche l’anima, lo spirito, la volontà, i pensieri, ogni desiderio e aspirazione. Se ti sei venduto tutto, nulla più ti appartiene. Tutto è del Padre mio. Lui sarà il tuo pensiero e Lui la tua volontà. L’obbedienza alla sua voce dovrà essere perfetta, sempre, in ogni comando. Osserva il Figlio dell’uomo. Ha dato tutta la sua vita al Padre. Nulla che è sulla terra gli appartiene, neanche un nido o una tana o una pietra sulla quale poggiare il capo. Qui il riferimento è a Giacobbe. Di lui è detto espressamente che dopo un lungo viaggio, la sera prenda una pietra e se ne serva come cuscino. Almeno aveva qualcosa.

Giacobbe partì da Bersabea e si diresse verso Carran. Capitò così in un luogo, dove passò la notte, perché il sole era tramontato; prese là una pietra, se la pose come guanciale e si coricò in quel luogo. Fece un sogno: una scala poggiava sulla terra, mentre la sua cima raggiungeva il cielo; ed ecco, gli angeli di Dio salivano e scendevano su di essa. Ecco, il Signore gli stava davanti e disse: «Io sono il Signore, il Dio di Abramo, tuo padre, e il Dio di Isacco. A te e alla tua discendenza darò la terra sulla quale sei coricato. La tua discendenza sarà innumerevole come la polvere della terra; perciò ti espanderai a occidente e a oriente, a settentrione e a mezzogiorno. E si diranno benedette, in te e nella tua discendenza, tutte le famiglie della terra. Ecco, io sono con te e ti proteggerò dovunque tu andrai; poi ti farò ritornare in questa terra, perché non ti abbandonerò senza aver fatto tutto quello che ti ho detto».  Giacobbe si svegliò dal sonno e disse: «Certo, il Signore è in questo luogo e io non lo sapevo». Ebbe timore e disse: «Quanto è terribile questo luogo! Questa è proprio la casa di Dio, questa è la porta del cielo». La mattina Giacobbe si alzò, prese la pietra che si era posta come guanciale, la eresse come una stele e versò olio sulla sua sommità. E chiamò quel luogo Betel, mentre prima di allora la città si chiamava Luz. (Gen 28,10-19).

Il Figlio dell’uomo solo sulla croce potrà poggiare il campo e nel sepolcro. Altro il Padre non gli ha concesso sulla terra e altro non potrà avere. Lui è tutto e solo del Padre suo.

Mentre camminavano per la strada, un tale gli disse: «Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo». A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dio». Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro è adatto per il regno di Dio».

Le stesse condizioni valgono per ogni altro che è chiamato o si offre a Cristo per l’edificazione del regno di Dio, per essere un suo missionario. La regola è una ed è per tutti: la “vendita” a Cristo della propria vita. Tutto è venduto e nulla più ci appartiene.

Vergine Serva del Signore, Angeli, Santi, fate che ogni cristiano sia solo di Cristo.

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