Il commento alle letture del 28 febbraio 2018 a cura di Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace (CZ).
DARE LA PROPRIA VITA IN RISCATTO PER MOLTI
Basta cambiare un solo pensiero e cambia tutta la vita. Satana lo sa bene che tutto è dal pensiero e per questo di notte e di giorno lavora per cambiare i pensieri degli uomini. Diciamolo fin da subito: pensiero vero è solo quello di Dio, manifestato, rivelato, contenuto nella sua Parola che è ben scritta e codificata. Si esce dalla Parola, si è nella falsità, nella menzogna, nell’inganno, nella morte. I figli di Satana, sanno bene questo e con ogni mezzo vanno alla conquista del pensiero degli uomini, in ogni campo e in ogni settore della vita. Oggi si servono delle minacce, del terrorismo psicologico, della pietà o misericordia, della compassione, del bene, della stessa Parola del Signore, privata della sua verità, per conquistare il pensiero.
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Anche Gesù sa che tutto è dal pensiero e per questo inizia il suo Vangelo offrendo il suo pensiero e chiedendo la conversione ad esso. Ci si converte al suo pensiero, contenuto nella sua Parola, si diviene suoi discepoli. Si esce dal suo pensiero, Lui non ci considera suoi discepoli, non ci conosce. Neanche ci accoglierà nelle sue dimore eterne. Non abbiamo seguito il suo esempio, non abbiamo camminato per le sue vie. Gli Apostoli camminano dietro Gesù, ma ancora non conoscono tutto il suo pensiero. Sanno il pensiero morale, non sanno ancora il pensiero politico, di governo. Non conoscendolo, vanno dietro Gesù con i loro vecchi pensieri politici. La richiesta della madre dei figli di Zebedeo fatta a Gesù perché conceda a Giacomo e Giovanni di sedere nel suo regno uno alla sua destra e uno alla sua sinistra è pensiero politico secondo l’Antico Testamento. Nuovo regno, nuovo pensiero politico, nuovo pensiero di governo, nuovo pensiero di servizio.
Gesù coglie l’occasione per rivelare ai suoi discepoli qual è il suo nuovo pensiero politico. Nel suo nuovo regno non è grande chi comanda, è invece grande colui che serve. Non è il primo colui che siede alla sua destra o alla sua sinistra, ma colui che occupa l’ultimo posto per amare con umiltà e grande disponibilità tutti coloro che sono sopra di lui. Prendiamo l’immagine di una piramide. Nel nuovo regno di Gesù non è la pietra che sta alla sommità la più grande, è invece quella che sta nascosta nella terra e che regge il peso di tutto l’edificio. Grandezza invisibile agli uomini, grandezza eterna presso Dio e dall’inestimabile valore. Tutto l’edificio regge su quella pietra.-
Mentre saliva a Gerusalemme, Gesù prese in disparte i dodici discepoli e lungo il cammino disse loro: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani perché venga deriso e flagellato e crocifisso, e il terzo giorno risorgerà». Allora gli si avvicinò la madre dei figli di Zebedeo con i suoi figli e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Di’ che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno». Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo». Ed egli disse loro: «Il mio calice, lo berrete; però sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo: è per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparato». Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli. Ma Gesù li chiamò a sé e disse: «Voi sapete che i governanti delle nazioni dóminano su di esse e i capi le opprimono. Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. Come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».
Pietra che regge tutto l’edificio del Regno di Dio è Cristo Gesù. Lui si è fatto l’ultimo di tutti. Si è spogliato di tutto. Si è lasciato crocifiggere. Ha dato la vita in riscatto per tutti. È questo il suo nuovo pensiero politico: consegna della propria vita a Dio perché ne faccia un olocausto e un sacrificio di salvezza e di redenzione. Si badi bene: non è l’uomo che si dona all’uomo. L’uomo si dona a Dio. Dio lo dona agli uomini dalla sua volontà. Il discepolo di Gesù non serve l’uomo dal suo cuore. Lo serve dal cuore del Padre ed è per questo che si deve dare al Padre. Se si dona, non è più da se stesso.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci olocausto per il Padre.
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Mt 20, 17-28
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, mentre saliva a Gerusalemme, Gesù prese in disparte i dodici discepoli e lungo il cammino disse loro: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani perché venga deriso e flagellato e crocifisso, e il terzo giorno risorgerà».
Allora gli si avvicinò la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Di’ che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno». Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo». Ed egli disse loro: «Il mio calice, lo berrete; però sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo: è per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparato».
Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli. Ma Gesù li chiamò a sé e disse: «Voi sapete che i governanti delle nazioni dòminano su di esse e i capi le opprimono. Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. Come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.