Il commento alle letture del 27 Maggio 2018 a cura di Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace (CZ).
NEL NOME DEL PADRE
Dt 4,32-34.39-40; Sal 32; Rm 8,14-17; Mt 28,16-20
Il Vangelo offerto alla nostra meditazione, posto da San Matteo a chiusura di tutta la vita di Gesù sulla terra nel suo corpo, prima visibile e poi risorto, richiede di essere preso in esame parola per parola. Niente di esso deve sfuggire alla nostra attenta, sapiente, intelligente riflessione, nella preghiera elevata allo Spirito Santo, per chiedere a Lui ogni luce di verità. Lo esige la gravità o pesantezza di ogni sua Parola.
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“A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra”: Ogni potere sulla terra e nei cieli è del Padre. Anche Gesù è dal Padre per generazione eterna. Lui è il suo Figlio Unigenito. Il Padre dona al Figlio ogni suo potere. Anzi pone tutto se stesso nelle mani del Figlio, perché il Figlio lo doni ad ogni uomo, come sua sola sorgente di vita eterna. È sul fondamento di questo potere che gli apostoli vengono mandati nel mondo. Il Padre manda Cristo con ogni potere di salvezza e di redenzione. Cristo manda i suoi apostoli con ogni potere di salvezza e di redenzione. Gli apostoli sono da Cristo come Cristo è dal Padre. Gli apostoli devono obbedire a Cristo come Cristo obbedisce al Padre. È nell’obbedienza degli apostoli a Cristo che si compie la salvezza del mondo.
“Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli”: Cristo è venuto ed ha fatto gli apostoli suoi discepoli. Gli apostoli devono andare per il mondo e fare loro discepoli tutti i popoli. In questo comando salta tutta la falsa problematica del cristiano che vuole essere nel mondo solo un annunciatore di verità non negoziabili, principi primi indistruttibili, altre teorie morali anche di altissimo valore. Salta anche il cristiano operatore sociale, elemosiniere, curatore del corpo dell’uomo, difensore di giustizia umana. Tutte queste cose sono conseguenze della missione, ma non il fine di essa. Il fine della missione è ben chiaro: gli apostoli sono mandati nel mondo per fare discepoli tutti i popoli: discepoli degli apostoli, per essere di Cristo, per essere figli del Padre. Se i discepoli non vengono fatti, non c’è missione. Non c’è obbedienza. Non c’è salvezza.
“Battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”: I discepoli si fanno predicando il Vangelo, invitando esplicitamente alla conversione e alla fede nella Parola di Gesù. Fatti i discepoli essi vanno battezzati nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Il Padre dona loro la sua paternità. La dona però nel Figlio che dona la sua vera figliolanza. La dona attraverso la comunione dello Spirito Santo, sempre in Lui e per Lui. Senza questo battesimo si rimane fuori del mistero della Trinità. Non si diviene neanche continuatori della missione di redenzione di Gesù.
Gli undici discepoli, intanto, andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato. Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».
“Insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato”: L’insegnamento serve perché si viva in Cristo da veri figli del Padre, nella piena obbedienza alla sua volontà. Gli apostoli vivono come veri figli di Dio e insegnando ad ogni battezzato come si vive da vero figlio del Padre, in Cristo, nella comunione dello Spirito Santo.
“Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”: Gesù è con i suoi apostoli così come Dio era con Mosè quando lo ha mandato a liberare il suo popolo dalla schiavitù dell’Egitto. Gesù è con loro per operare assieme a loro. È Lui che deve confermare ogni loro Parola, manifestando tutta la sua potenza di salvezza e di redenzione. Perché Gesù sia con loro, è necessario che essi siano nella sua Parola, obbediscono ad ogni suo comando. Gesù di certo non è con chi si vergogna di predicare il Vangelo, invitare alla conversione e alla fede, battezzando e insegnando come il Vangelo va vissuto. Lo attesta il loro modo di essere e di operare. Se gli apostoli non obbediscono a Cristo come Cristo ha obbedito al padre, non c’è salvezza.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci obbedienti a Cristo Gesù.