Commento alle letture del 21 Febbraio 2019 – Mons. Costantino Di Bruno

Il commento alle letture del 21 Febbraio 2019 a cura di  Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace (CZ).

Va’ dietro a me, Satana!

Gn 9,1-13; Sal 101; Mc 8,27-33

La tentazione di prendere il posto di Dio viene molte volte in diversi modi. Anzi essa segue ogni uomo come l’ombra segue o precede il suo corpo. Il primo che volle prendere il posto di Dio sappiamo che fu Lucifero. Era la luce più splendente del Paradiso. Poiché superiore ad ogni altra luce, volle essere luce superiore a quella del suo Creatore e Signore, luce senza Dio, contro Dio, perché sopra Dio.

Un segno grandioso apparve nel cielo: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e, sul capo, una corona di dodici stelle. Era incinta, e gridava per le doglie e il travaglio del parto. Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago rosso, con sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi; la sua coda trascinava un terzo delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra. Il drago si pose davanti alla donna, che stava per partorire, in modo da divorare il bambino appena lo avesse partorito. Essa partorì un figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro, e suo figlio fu rapito verso Dio e verso il suo trono. La donna invece fuggì nel deserto, dove Dio le aveva preparato un rifugio perché vi fosse nutrita per milleduecentosessanta giorni. Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme ai suoi angeli, ma non prevalse e non vi fu più posto per loro in cielo. E il grande drago, il serpente antico, colui che è chiamato diavolo e il Satana e che seduce tutta la terra abitata, fu precipitato sulla terra e con lui anche i suoi angeli.

Allora udii una voce potente nel cielo che diceva: «Ora si è compiuta la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio e la potenza del suo Cristo, perché è stato precipitato l’accusatore dei nostri fratelli, colui che li accusava davanti al nostro Dio giorno e notte. Ma essi lo hanno vinto grazie al sangue dell’Agnello e alla parola della loro testimonianza, e non hanno amato la loro vita fino a morire. Esultate, dunque, o cieli e voi che abitate in essi. Ma guai a voi, terra e mare, perché il diavolo è disceso sopra di voi pieno di grande furore, sapendo che gli resta poco tempo». Quando il drago si vide precipitato sulla terra, si mise a perseguitare la donna che aveva partorito il figlio maschio. Ma furono date alla donna le due ali della grande aquila, perché volasse nel deserto verso il proprio rifugio, dove viene nutrita per un tempo, due tempi e la metà di un tempo, lontano dal serpente. Allora il serpente vomitò dalla sua bocca come un fiume d’acqua dietro alla donna, per farla travolgere dalle sue acque. Ma la terra venne in soccorso alla donna: aprì la sua bocca e inghiottì il fiume che il drago aveva vomitato dalla propria bocca. Allora il drago si infuriò contro la donna e se ne andò a fare guerra contro il resto della sua discendenza, contro quelli che custodiscono i comandamenti di Dio e sono in possesso della testimonianza di Gesù. E si appostò sulla spiaggia del mare (p 12,1-18).

Anche Gesù fu tentato perché fosse Dio senza Dio, cioè senza il Padre e senza lo Spirito Santo. Ma il Figlio vive nella comunione dello Spirito Santo la sua figliolanza eterna che è dal Padre. Vive nell’unica natura divina. Mai potrà esistere il Verbo senza Dio, contro Dio, senza il Padre, contro il Padre, autonomia del Padre. Oggi è tentato Pietro. Essere discepolo di Cristo, ma sopra Cristo, imponendo a Cristo cosa fare e cosa non fare. Per questa ragione Gesù lo chiama Satana, perché vuole prendere il posto di Dio, del Padre suo, e dello Spirito Santo nella sua vita. Mai questo potrà accadere. Gesù in eterno dovrà essere sempre dal Padre, nel Padre, per il Padre.

Poi Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarèa di Filippo, e per la strada interrogava i suoi discepoli dicendo: «La gente, chi dice che io sia?». Ed essi gli risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elia e altri uno dei profeti». Ed egli domandava loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro gli rispose: «Tu sei il Cristo». E ordinò loro severamente di non parlare di lui ad alcuno. E cominciò a insegnare loro che il Figlio dell’uomo doveva soffrire molto ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere. Faceva questo discorso apertamente. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo. Ma egli, voltatosi e guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro e disse: «Va’ dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini».

Oggi il mondo intero si sta trasformando in Satana. Vuole essere Dio, senza Dio, contro Dio, senza Cristo, contro Cristo. Quando questo avviene, non c’è più salvezza.

Madre di Dio, Angeli, Santi, fate che rimaniamo sempre uomini, mai ci facciamo Dio.

Fonte@MonsDiBruno

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