Il commento alle letture del 21 agosto 2018 a cura di Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace (CZ).
ALLORA, CHI PUÒ ESSERE SALVATO?
Ez 28,1-10; C Dt 32,26-28.30.35-36; Mt 19,23-30
È cosa giusta che venga data piena luce alle parole di Gesù: “In verità vi dico: difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli. Ve lo ripeto: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio”. Chi entrerà nel regno dei cieli? Chi abiterà nella tenda eterna del Signore? Chi sarà immerso nella sua luce divina? A questa domanda già il Salmista aveva dato risposta inequivocabile.
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Signore, chi abiterà nella tua tenda? Chi dimorerà sulla tua santa montagna? Colui che cammina senza colpa, pratica la giustizia e dice la verità che ha nel cuore, non sparge calunnie con la sua lingua, non fa danno al suo prossimo e non lancia insulti al suo vicino. Ai suoi occhi è spregevole il malvagio, ma onora chi teme il Signore. Anche se ha giurato a proprio danno, mantiene la parola; non presta il suo denaro a usura e non accetta doni contro l’innocente. Colui che agisce in questo modo resterà saldo per sempre /Sal 15 (14) 1-5(,
Amore e giustizia io voglio cantare, voglio cantare inni a te, Signore. Agirò con saggezza nella via dell’innocenza: quando a me verrai? Camminerò con cuore innocente dentro la mia casa. Non sopporterò davanti ai miei occhi azioni malvagie, detesto chi compie delitti: non mi starà vicino. Lontano da me il cuore perverso, il malvagio non lo voglio conoscere. Chi calunnia in segreto il suo prossimo io lo ridurrò al silenzio; chi ha occhio altero e cuore superbo non lo potrò sopportare. I miei occhi sono rivolti ai fedeli del paese perché restino accanto a me: chi cammina nella via dell’innocenza, costui sarà al mio servizio. Non abiterà dentro la mia casa chi agisce con inganno, chi dice menzogne non starà alla mia presenza. Ridurrò al silenzio ogni mattino tutti i malvagi del paese, per estirpare dalla città del Signore quanti operano il male (Sal 101 (100) 1-8).
Abiterà domani nella tenda eterna del Signore chi oggi abita nella tenda della sua Legge, chi vive secondo verità e giustizia tutti i suoi giorni. Ecco la domanda che ci si deve rivolgere: può un ricco abitare nella Legge del Signore? La risposta è un no assoluto. Perché non può abitare? Perché la Legge del Signore è la sua volontà a lui manifestata giorno per giorno. Quando un uomo fa della ricchezza il suo Dio, ascolterà sempre la voce della ricchezza e non più del vero Dio. Infatti quest’uomo ricco non ascolta la voce del suo Dio, ma quella della ricchezza. Mai potrà abitare nella tenda eterna del suo Signore. La via verso la tenda di Dio è l’ascolto della sua voce. Quando un uomo diviene servo della ricchezza, entra nella sua schiavitù e prigionia. Mai potrà essere libero di ascoltare la voce del suo Dio che lo chiama a dare la vita a Lui per la realizzazione del suo progetto di pace, redenzione, salvezza, benedizione.
Gesù allora disse ai suoi discepoli: «In verità io vi dico: difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli. Ve lo ripeto: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». A queste parole i discepoli rimasero molto stupiti e dicevano: «Allora, chi può essere salvato?». Gesù li guardò e disse: «Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è possibile». Allora Pietro gli rispose: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna. Molti dei primi saranno ultimi e molti degli ultimi saranno primi.
Non c’è allora salvezza per il ricco? Gesù afferma che c’è salvezza. Occorre però una potentissima grazia dello Spirito Santo, il solo che può cambiare un cuore schiavo della ricchezza in un cuore puro, libero, pronto a consegnarsi alla volontà di Dio. Per questo la Chiesa cammina con due potenti doni: il dono della Parola e il dono dello Spirito Santo. Più il cristiano cresce in grazia e sapienza e più può riversare nei cuori questi due doni. Sono essi, insieme, che cambiano un cuore e lo orientano verso Dio.
Vergine Obbediente, Angeli, Santi, fateci crescere in grazia e nello Spirito Santo.