Il commento alle letture del 20 Aprile 2018 a cura diย Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dellโArcidiocesi di CatanzaroโSquillace (CZ).
COLUI CHE MANGIA ME VIVRร PER ME
At 9,1-20; Sal 116; Gv 6,52-59
Gesรน vive per il Padre, portando a compimento nel suo corpo, nella sua anima, nel suo spirito, nel suo cuore tutte le parole del Padre, anche quelle che annunziavano la sua indicibile sofferenza, il suo olocausto per lโespiazione dei peccati.
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Venne a Nร zaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrรฒ nella sinagoga e si alzรฒ a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; aprรฌ il rotolo e trovรฒ il passo dove era scritto: Lo Spirito del Signore รจ sopra di me; per questo mi ha consacrato con lโunzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertร gli oppressi, a proclamare lโanno di grazia del Signore. Riavvolse il rotolo, lo riconsegnรฒ allโinserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciรฒ a dire loro: ยซOggi si รจ compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltatoยป (Lc 4,16-21). ย Venuta la sera, gli portarono molti indemoniati ed egli scacciรฒ gli spiriti con la parola e guarรฌ tutti i malati, perchรฉ si compisse ciรฒ che era stato detto per mezzo del profeta Isaia: Egli ha preso le nostre infermitร e si รจ caricato delle malattie (Mt 8,16-17).
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Il testo della profezia rivela che tutte le colpe del mondo si sono abbattute su di lui.
Chi avrebbe creduto al nostro annuncio? A chi sarebbe stato manifestato il braccio del Signore? ร cresciuto come un virgulto davanti a lui e come una radice in terra arida. Non ha apparenza nรฉ bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per poterci piacere. Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia; era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima. Eppure egli si รจ caricato delle nostre sofferenze, si รจ addossato i nostri dolori; e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato. Egli รจ stato trafitto per le nostre colpe, schiacciato per le nostre iniquitร . Il castigo che ci dร salvezza si รจ abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti. Noi tutti eravamo sperduti come un gregge, ognuno di noi seguiva la sua strada; il Signore fece ricadere su di lui lโiniquitร di noi tutti. Maltrattato, si lasciรฒ umiliare e non aprรฌ la sua bocca; era come agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, e non aprรฌ la sua bocca. Con oppressione e ingiusta sentenza fu tolto di mezzo; chi si affligge per la sua posteritร ? Sรฌ, fu eliminato dalla terra dei viventi, per la colpa del mio popolo fu percosso a morte. Gli si diede sepoltura con gli empi, con il ricco fu il suo tumulo, sebbene non avesse commesso violenza nรฉ vi fosse inganno nella sua bocca. Ma al Signore รจ piaciuto prostrarlo con dolori. Quando offrirร se stesso in sacrificio di riparazione, vedrร una discendenza, vivrร a lungo, si compirร per mezzo suo la volontร del Signore. Dopo il suo intimo tormento vedrร la luce e si sazierร della sua conoscenza; il giusto mio servo giustificherร molti, egli si addosserร le loro iniquitร . Perciรฒ io gli darรฒ in premio le moltitudini, dei potenti egli farร bottino, perchรฉ ha spogliato se stesso fino alla morte ed รจ stato annoverato fra gli empi, mentre egli portava il peccato di molti e intercedeva per i colpevoli (Is 53,1-12).
Non cโรจ parola nรฉ dei Salmi, nรฉ della Legge, nรฉ dei Profeti che non abbia ricevuto compimento. Ecco il fine dellโEucaristia: dare vita in noi ad ogni Parola di Gesรน contenuta nel Vangelo. Il discepolo mangia Cristo per dare vita alla Parola di Cristo.
Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: ยซCome puรฒ costui darci la sua carne da mangiare?ยป. Gesรน disse loro: ยซIn veritร , in veritร io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dellโuomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterรฒ nellโultimo giorno. Perchรฉ la mia carne รจ vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, cosรฌ anche colui che mangia me vivrร per me. Questo รจ il pane disceso dal cielo; non รจ come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrร in eternoยป. Gesรน disse queste cose, insegnando nella sinagoga a Cafร rnao.
Finchรฉ una sola Parola di Gesรน resta ancora da compiere, il discepolo non deve darsi pace. Deve sempre accostarsi allโEucaristia con forte desiderio di dare a Cristo la piรน grande gloria: la sua Parola si puรฒ vivere. Il discepolo, fortificato dal suo corpo e dal suo sangue, attesta che tutto il Vangelo puรฒ trasformarsi in vita. Il cristiano รจ colui che toglie ogni scusa a quanti dicono che il Vangelo non puรฒ essere vissuto.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci vivere per Cristo.