Commento alle letture del 19 Marzo 2018 – Mons. Costantino Di Bruno

Il commento alle letture del 19 Marzo 2018 a cura di  Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace (CZ).

NON TEMERE DI PRENDERE CON TE MARIA

San Giuseppe è uomo speciale. I suoi pensieri non escono fuori di lui. Possiede una potentissima arma per risolverli: la sua perfetta giustizia. Quando essi però riguardano direttamente o indirettamente la Madre e il Bambino, allora alla sua giustizia è chiesto di lasciare il posto alla diretta e immediata volontà di Dio che a Lui è data, comunicata, rivelata per mezzo dell’Angelo del Signore. Più si cresce e più ci si affina nella giustizia e più diamo soluzioni di bene alla nostra vita. Maria si trova incinta per opera dello Spirito Santo. È evento unico, nuovissimo, che mai più si ripeterà nella storia della salvezza. Giuseppe non possiede alcun “parametro” antico con il quale confrontarsi, altrimenti la storia della Parola del Signore di certo lo avrebbe aiutato per una soluzione ben differente di quella che lui pensa nella sua perfetta giustizia. Poiché Lui è giusto – ed è proprio del giusto ascoltare la Parola del suo Dio, tutta la Parola –il Signore gli manda il suo Angelo e Giuseppe da una giustizia secondo la Legge antica, diviene giusto secondo il comando ricevuto da parte del suo Dio. Da una giustizia secondo la Parola di ieri ad una giustizia pronta alla Parola di oggi. È questo il frutto della giustizia: preparare cuori sempre disponibili ad ascoltare ogni Parola del loro Dio e Signore. Giuseppe in questo passaggio si rivela grandissimo. Obbedisce senza neanche chiedere una parola di spiegazione. Ascolta e vive donando se stesso.

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Giuseppe non può essere messo a confronto con nessuna persona dell’Antico Testamento. Lui è oltre Abramo, Isacco, Giacobbe, Giuseppe, Mosè, Aronne, Giosuè, Samuele, Davide, Salomone, i profeti e tutti i giusti che lo hanno preceduto. È oltre tutti, perché il Signore chiede a Lui ciò che mai ha chiesto ad altri. Gli chiede di consacrare anima, spirito, corpo, pensieri, desideri, volontà, aspirazioni, tutto il suo presente e il suo futuro a Lui perché Lui metta tutta la sua vita a servizio della Madre e del Bambino. Giuseppe risponde sì a questa divina volontà e si pone tutto nelle mani del suo Dio. A Maria ha chiesto il corpo e con il corpo l’anima e lo spirito, a Giuseppe ha chiesto tutto il suo cuore, il suo spirito. In Maria il Figlio suo Unigenito doveva farsi carne. Anche a Giuseppe è chiesto di concepire Gesù Signore, non però con il suo corpo, ma nel suo spirito, nella sua anima. È questo il grande prodigio compiuto in lui dallo Spirito Santo. Ha concepito Gesù nella sua anima e nel suo spirito e Gesù è vero suo Figlio. Questo miracolo è unico nella storia. Per questo concepimento nello spirito e nell’anima, nel cuore e nei pensieri, nella volontà e nei desideri per opera dello Spirito Santo, Giuseppe è vero Padre di Gesù. Non Padre secondo la carne. Lui è rimasto vergine in eterno. Ma Padre nello spirito e nell’anima per lo Spirito Santo. La carne non comprende questo mistero, perché concepimento di luce nel cuore.

Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo. Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore.

Solo per una adozione morale il legame con Davide sarebbe stato troppo debole. Invece Giuseppe veramente può dire, sempre perché in lui ha agito lo Spirito Santo, come in Adamo ha agito il Signore: “Questa volta Lui, Gesù, è anima della mia anima e spirito del mio cuore, cuore del mio cuore, desiderio del mio desiderio”. Per questo legame di anima e di spirito, o se si preferisce per questo concepimento nell’anima e nello spirito, la discendenza è vera discendenza. Gesù è vero Figlio di Davide, il vero Messia del Signore. Perché Gesù nasce e perché è vero Figlio di Davide? Per salvare il suo popolo dai suoi peccati. Grande prodigio di una nascita spirituale.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci comprendere il mistero.

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Mt 1, 16.18-21.24
Dal Vangelo secondo Matteo

Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo.
Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.
Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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