Commento alle letture del 18 Agosto 2018 – Mons. Costantino Di Bruno

Il commento alle letture del 18 agosto 2018 a cura di  Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace (CZ).

NON SONO PIÙ DUE, MA UNA SOLA CARNE

Ez 18,1-10.13b.30-32; Sal 50; Mt 19,13-15

Prima ancora che l’uomo sia concepito, è del Signore, perché frutto del suo pensiero eterno. Non solo è del Signore, Lui lo “crea” per una missione speciale, particolare, che nella volontà del suo Creatore è sempre per operare il più grande bene a favore di ogni altro uomo. Questa verità è attestata ad iniziare dal Primo e dal Secondo Capitolo della Genesi. Il Creatore, il Signore dell’universo è anche Provvidenza. Tutto dispone perché ogni sua creatura per mezzo delle altre creature raggiunga il fine per cui è stata creata.

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Dio disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza: dòmini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutti gli animali selvatici e su tutti i rettili che strisciano sulla terra». E Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò:  maschio e femmina li creò.  Dio li benedisse e Dio disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela, dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente che striscia sulla terra» (Gen 1,26-27).

E il Signore Dio disse: «Non è bene che l’uomo sia solo: voglio fargli un aiuto che gli corrisponda». Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di animali selvatici e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all’uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l’uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome. Così l’uomo impose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli animali selvatici, ma per l’uomo non trovò un aiuto che gli corrispondesse. Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull’uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e richiuse la carne al suo posto. Il Signore Dio formò con la costola, che aveva tolta all’uomo, una donna e la condusse all’uomo. Allora l’uomo disse: «Questa volta è osso dalle mie ossa, carne dalla mia carne. La si chiamerà donna, perché dall’uomo è stata tolta». Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due saranno un’unica carne (Gen 2,18-24).

Gli apostoli si limitano a rimproverare coloro che conducono e presentano i bambini a Gesù Signore. Lo fanno per custodire a loro giudizio la verità del loro Maestro. Il futuro re d’Israele deve occuparsi di cose molto più impegnative. Non può pensare ad accarezzare o a benedire bambini. Il mondo attuale contro i bambini esercita azioni altamente nefande e abominevoli. Prima di ogni cosa, appena concepiti, li sottrae alla vita facendoli uscire dal seno della madre con azione violenta, spietata, crudele. Tra quanti non vengono falciati da questa disumana insensatezza, molti sono condannati a vivere nella più estrema povertà e non raggiungono l’età adulta. Molti altri sono abusati dall’impurità degli adulti. Non sono pochi quelli che vengono addestrati per la guerra. Se si volessero enumerare tutti i peccati dell’uomo contro il frutto del suo grembo, ci sarebbe davvero da inorridire. Essi sono i nuovi crocifissi dell’umanità. Gesù lo dice: Quanto avrete fatto ad uno di questi miei fratelli più piccoli, lo avrete fatto a me. Ogni croce portata dai bambini, ad iniziare dalla soppressione della vita, è croce di Gesù.

Allora gli furono portati dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li rimproverarono. Gesù però disse: «Lasciateli, non impedite che i bambini vengano a me; a chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli». E, dopo avere imposto loro le mani, andò via di là.

È questa la peggiore delle conseguenze del peccato: rende l’uomo cieco, sordo, muto. Non vede questi milioni e milioni di ”martiri” della civiltà, del progresso, del diritto che di volta in volta l’uomo si costruisce per dare al suo peccato regolare, legale permesso per annidarsi nella sua città. Oggi vi sono altri due “martirii”, anch’essi ormai legalizzati: condannare un bambino a vivere con due persone delle stesso sesso, come fosse una vera famiglia; strappare un bambino alla madre naturale per essere comprato dal committente. Non parliamo poi di tutti gli altri molteplici disordini legati allo stesso concepimento. A tutti questi misfatti l’umana ipocrisia dono il nome di “politiche sociali”.

Madre di Dio, Angeli, Santi, aiutateci a vedere in ogni bambino un dono di Dio.

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