Commento alle letture del 17 Aprile 2018 – Mons. Costantino Di Bruno

Il commento alle letture del 17 Aprile 2018 a cura di  Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace (CZ).

QUALE OPERA FAI?

At 7,51-8,1a; Sal 30; Gv 6,30-35

La fede nella Scrittura è obbedienza ad ogni Parola che esce dalla bocca di Dio. Si toglie l’obbedienza alla Parola, non c’è fede. Il segno che la Parola di Dio è vera è dato dal compimento della Parola. Che si obbedisca o non si obbedisca alla Parola, essa sempre produce ciò che dice. La storia dell’umanità inizia con una Parola di Dio fin dal primo istante della creazione dell’uomo e della donna. Nel secondo capitolo della Genesi, la Parola è data prima della creazione della donna. Poiché la donna è stata tratta dall’uomo e data all’uomo, il comando dato all’uomo è dato anche alla donna.

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Dio disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza: dòmini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutti gli animali selvatici e su tutti i rettili che strisciano sulla terra». E Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò:  maschio e femmina li creò. Dio li benedisse e Dio disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela, dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente che striscia sulla terra» (Gen 1,26-28). Allora il Signore Dio plasmò l’uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente. Il Signore Dio prese l’uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse. Il Signore Dio diede questo comando all’uomo: «Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino, ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, nel giorno in cui tu ne mangerai, certamente dovrai morire» (Gen 2,7.15-17).

La vita della terra e dell’uomo è nell’obbedienza a questa Parola. Non si obbedisce, è la morte. La morte che nasce dalla disobbedienza è il segno che la Parola di Dio è vera. I dannati dell’inferno confesseranno in eterno la verità della Parola del Signore e così anche i beati del paradiso. Avendo noi abolito l’inferno, abbiamo dichiarato falsa ogni Parola di Dio. Mentre i dannati dicono che essa è vera, noi diciamo che è falsa. I Giudei hanno visto il segno della moltiplicazione dei pani. Hanno tutti affermato che Gesù è il profeta che deve venire. Se Gesù è il profeta promesso da Dio, il profeta va ascoltato. Le parole della promessa sono chiare. Il profeta va ascoltato.

Io susciterò loro un profeta in mezzo ai loro fratelli e gli porrò in bocca le mie parole ed egli dirà loro quanto io gli comanderò. Se qualcuno non ascolterà le parole che egli dirà in mio nome, io gliene domanderò conto. Ma il profeta che avrà la presunzione di dire in mio nome una cosa che io non gli ho comandato di dire, o che parlerà in nome di altri dèi, quel profeta dovrà morire”. Forse potresti dire nel tuo cuore: “Come riconosceremo la parola che il Signore non ha detto?”. Quando il profeta parlerà in nome del Signore e la cosa non accadrà e non si realizzerà, quella parola non l’ha detta il Signore. Il profeta l’ha detta per presunzione. Non devi aver paura di lui (Dt 18,18-22).

Secondo queste parole della rivelazione, Gesù non deve compiere nessuna opera. Lui deve dire solamente la Parola di Dio. Sarà la Parola ad attestare la sua verità, compiendosi. Gesù è grande nella sua misericordia e vuole aiutare i Giudei a porre in Lui la loro fede. Dice loro che non è stato Mosè a dare loro il pane dal cielo. È questo un miracolo o un segno dato direttamente da Dio. Gesù invece è stato mandato per dare loro il vero pane. Questo pane non è di materia. Perché il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo. Si passa dal pane materiale ad un altro pane.

Allora gli dissero: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: Diede loro da mangiare un pane dal cielo». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo». Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!

I Giudei non comprendono quanto Gesù sta dicendo loro, ma chiedono il pane. Gesù ancora una volta li conduce alla verità del pane: “Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai”. Il pane di Dio è Cristo Gesù.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, dateci Cristo nostro pane di vita.

 

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