Il commento alle letture del 16 Ottobre 2018 a cura di Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace (CZ).
EGLI ANDÒ E SI MISE A TAVOLA
Gal 5,1-6; Sal 118; Lc 11,37-41
Il Vangelo spesso ci mostra i frutti della religione corrotta e la religione è sempre corrotta quando sostituisce i Comandamenti del Signore con delle usanze umane. Essa è anche corrotta quando il culto prende il posto della Legge, della Parola, dell’Obbedienza. La vera religione è purissimo ascolto di ogni Parola che esce dalla bocca di Dio. Ai tempi degli antichi profeti, i sacrifici cultuali avevano sostituito la Legge. Il Signore interviene con fermezza e grida che Lui non vuole sacrifici, ma misericordia. Lui non vuole sangue di tori e di vitelli. Vuole l’amore verso l’uomo.
“Venite, ritorniamo al Signore: egli ci ha straziato ed egli ci guarirà. Egli ci ha percosso ed egli ci fascerà. Dopo due giorni ci ridarà la vita e il terzo ci farà rialzare, e noi vivremo alla sua presenza. Affrettiamoci a conoscere il Signore, la sua venuta è sicura come l’aurora. Verrà a noi come la pioggia d’autunno, come la pioggia di primavera che feconda la terra”. Che dovrò fare per te, Èfraim, che dovrò fare per te, Giuda? Il vostro amore è come una nube del mattino, come la rugiada che all’alba svanisce. Per questo li ho abbattuti per mezzo dei profeti, li ho uccisi con le parole della mia bocca e il mio giudizio sorge come la luce: poiché voglio l’amore e non il sacrificio, la conoscenza di Dio più degli olocausti. Ma essi come Adamo hanno violato l’alleanza; ecco, così mi hanno tradito. Gàlaad è una città di malfattori, macchiata di sangue. Come banditi in agguato una ciurma di sacerdoti assale e uccide sulla strada di Sichem, commette scelleratezze. Orribili cose ho visto a Betel; là si è prostituito Èfraim, si è reso immondo Israele. Anche a te, Giuda, io riserbo una mietitura, quando ristabilirò la sorte del mio popolo (Os 6,1-11).
Gesù viene invitato a pranzo. Lui accoglie l’invito e si mette a tavola. Il fariseo che lo aveva invitato, vide che Lui non aveva fatto le abluzioni e si meraviglia. Come? Un Maestro in Israele non osserva la tradizione degli antichi? Ma che religione è la sua? Di certo non sarà un Maestro credibile. Non osserva quanto i padri ci hanno tramandato. Gesù non si lascia sfuggire l’occasione per ribadire qual è la vera religione del Padre suo. È questa la grande, abissale differenza tra Lui e loro. Loro osservano la tradizione dei loro padri. Lui osserva la tradizione del Padre suo. Loro puliscono l’esterno del bicchiere e l’esterno del corpo, lasciando ogni impurità e putridume in essi. Lui invece è venuto per insegnare ad ogni uomo come si pulisce linterno e come si prepara una degna abitazione per il Padre suo. Qual è la tradizione del Padre suo? La più pura e fedele obbedienza alla sua Legge. Il più devoto ossequio alla sua volontà manifestata. La conservazione nella più alta purezza della sua Parola. Pulirsi o non pulirsi le mani non rende impuro l’uomo, perché questa tradizione non appartiene al Padre suo.
Mentre stava parlando, un fariseo lo invitò a pranzo. Egli andò e si mise a tavola. Il fariseo vide e si meravigliò che non avesse fatto le abluzioni prima del pranzo. Allora il Signore gli disse: «Voi farisei pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma il vostro interno è pieno di avidità e di cattiveria. Stolti! Colui che ha fatto l’esterno non ha forse fatto anche l’interno? Date piuttosto in elemosina quello che c’è dentro, ed ecco, per voi tutto sarà puro.
Gesù rivela cosa vi è nell’interno del bicchiere, cioè nel cuore, che va purificato. Esso è pieno di avidità e di cattiveria. È questo il segno che Dio non abita in esso. Se non abita nel cuore, neanche nella mente Lui abita. Se non abita nella mente, neanche sulla loro bocca c’è posto per il Signore, il loro Dio. Come si pulisce il cuore? Donando in elemosina ogni frutto dell’avidità. Spogliandosi di quanto non è frutto del loro lavoro. Si pulisce togliendo la cattiveria e sostituendola con la bontà, la misericordia, la grande carità, una parola sempre di benevolenza e di grande comprensione. La religione è sempre corrotta quando la “pulitura” dell’anima viene sostituita con la “pulitura” del corpo. L’anima si purifica liberandola anche dai più piccoli peccati veniali. Si rende bella adornandola di ogni virtù. L’avidità è vizio. Anche la cattiveria è vizio. Sono vizi che rendono l’anima irriconoscibile dinanzi a Dio e agli uomini, oggi e per l’eternità.
Vergine Purissima, Angeli, Santi, aiutateci a fare bella la nostra anima per il nostro Dio.