Il commento alle letture del 16 Gennaio 2019 a cura di Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace (CZ).
E subito gli parlarono di lei
Eb 2.14-18; Sal 104; Mc 1,29-39
Ogni uomo deve farsi voce dell’uomo bisognoso verso ogni altro uomo, per intervenire secondo le sue possibilità e aiutare chi è in stato di sofferenza sia fisica, sia materiale o spirituale. La voce dell’uomo in favore dell’uomo è obbligo, comando del Signore. La voce va data sempre a coloro che non hanno voce. È divina volontà.
Apri la bocca in favore del muto, in difesa di tutti gli sventurati. Apri la bocca e giudica con equità, rendi giustizia all’infelice e al povero (Pr 31,8-9).
Gesù ci avverte che ogni uomo non parla a noi solo con la sua voce, parla anche con il suo corpo. Il corpo dell’uomo è preghiera incessante. La vista è via attraverso la quale le necessità dei fratelli entrano nel cuore. Il giudizio finale è sulla vista.
Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”. Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”. Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”. Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”. Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me”. E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna» (Mt 25,31-46).
Il ricco cattivo della parabola di Gesù si dannò perché per la sua salvezza il Signore gli aveva mandato Lazzaro, il povero, coperto di piaghe e lo aveva fatto sedere dinanzi alla porta della sua casa. I cani lo videro e ne ebbero compassione. Lui non lo vide. Non vi è parola più potente della visione e non vi è preghiera più alta dell’immagine. Finché non si vede, si è tutti scusati. Nel momento in cui si vede, la visione, l’immagine diventano preghiera e si deve intervenire con immediatezza. Gesù ascolta e agisce.
E subito, usciti dalla sinagoga, andarono nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva. Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta. Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano. Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!». E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.
Quando si sente e si vede, non si può far finta di non aver veduto o ascoltato. Quando siamo liberi dall’intervento? Quando il Signore, il nostro Dio, ci ha chiamato e consacrato per altre cose. Allora visione e parola degli uomini devono essere ascoltate secondo la volontà di Dio, dal suo comando. A Gesù il Padre, nello Spirito Santo, chiede di ascoltare il grido dell’anima, di vedere lo stato miserevole dei cuori, privi di ogni luce, verità, giustizia, e secondo questa visione dovrà servire i suoi fratelli. Madre di Dio, Angeli, Santi, aiutateci a vedere gli uomini con gli occhi del Signore.