Il commento alle letture del 14 dicembre 2017 a cura di Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace (CZ).
CHI HA ORECCHI, ASCOLTI!
Gesù vuole i suoi discepoli capaci di leggere la storia che si vive sotto i loro occhi. Un discepolo che non sa leggere quanto accade attesta che in lui non vive lo Spirito del Signore, che è Spirito di Sapienza, Conoscenza, Intelligenza, Scienza, Verità. Giovanni non è Elia che ritorna con il suo carro di fuoco tra i figli di Abramo per preparare la via al Signore. È pieno invece dello Spirito di fortezza, di parola, di autorevolezza e autenticità che fu di Elia. Questa verità è annunziata dall’Angelo Gabriele nel tempio. Il suo avvenuto compimento è attestato da Elisabetta alla Vergine Maria. Zaccaria, nel suo cantico di benedizione, profetizza che Giovanni andrà dinanzi al Signore a preparargli la via. Se è venuto Elia, è venuto anche il Signore. Elia infatti non ha altra missione da compiere: solo preparare la via al Dio che viene a visitare il suo popolo. Sappiamo però che non viene nella sua essenza eterna purissima, con speciali teofanie. Viene invece con la sua divina essenza di Figlio Eterno nascosta nella carne.
Ma l’angelo gli disse: «Non temere, Zaccaria, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, e tu lo chiamerai Giovanni. Avrai gioia ed esultanza, e molti si rallegreranno della sua nascita, perché egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti, sarà colmato di Spirito Santo fin dal seno di sua madre e ricondurrà molti figli d’Israele al Signore loro Dio. Egli camminerà innanzi a lui con lo spirito e la potenza di Elia, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un popolo ben disposto» (Lc 1,13-17).
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto» (Lc 1,39-45).
Zaccaria, suo padre, fu colmato di Spirito Santo e profetò dicendo: «Benedetto il Signore, Dio d’Israele, perché ha visitato e redento il suo popolo, e ha suscitato per noi un Salvatore potente nella casa di Davide, suo servo, come aveva detto per bocca dei suoi santi profeti d’un tempo: salvezza dai nostri nemici, e dalle mani di quanti ci odiano. Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri e si è ricordato della sua santa alleanza, del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre, di concederci, liberati dalle mani dei nemici, di servirlo senza timore, in santità e giustizia al suo cospetto, per tutti i nostri giorni. E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade, per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza nella remissione dei suoi peccati. Grazie alla tenerezza e misericordia del nostro Dio, ci visiterà un sole che sorge dall’alto, per risplendere su quelli che stanno nelle tenebre e nell’ombra di morte, e dirigere i nostri passi sulla via della pace» (Lc 1,67-79).
La nostra fede non cammina nella storia per verità isolate, eventi staccati gli uni dagli altri. Essa è una comunione di molte parole, molte profezie, molti oracoli, molti eventi. Se una sola parola, una sola profezia, un solo oracolo, un solo evento esce dalla comunione, tutti gli altri soffrono per mancanza di luce purissima e intensa. Sapendo che Elia è venuto, ognuno può sapere, deve sapere che il Signore è in mezzo al suo popolo. Ponendo attenzione e vedendo le sue azioni si può giungere all’identificazione.
In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui. Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli subisce violenza e i violenti se ne impadroniscono. Tutti i Profeti e la Legge infatti hanno profetato fino a Giovanni. E, se volete comprendere, è lui quell’Elia che deve venire. Chi ha orecchi, ascolti!
Una verità va sempre ricordata: tra la lettera della profezia e il suo compimento vi è un abisso. La lettera è incapace di contenere l’abisso divino ed eterno. Essa però circoscrive il limite solo nel quale si potrà compire l’abisso, mai fuori di esso.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, colmateci di ogni sapienza.
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Mt 11, 11-15
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse alle folle:
«In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui.
Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli subisce violenza e i violenti se ne impadroniscono.
Tutti i Profeti e la Legge infatti hanno profetato fino a Giovanni. E, se volete comprendere, è lui quell’Elìa che deve venire.
Chi ha orecchi, ascolti!».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.