Commento al Vengelo del 7 Settembre 2021 – Monaci Benedettini Silvestrini

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Gesù se ne andò sulla montagna a pregare.

La scelta dei dodici è un momento importante nella missione di Gesù. Gesù comincia a formare la sua futura Chiesa con il discepolato, da cui poi sceglierà i dodici apostoli. Sul monte, dopo una notte in preghiera, Gesù compie questa elezione dei dodici ai quali affiderà un compito particolare. Il momento è importante e Gesù lo partecipa con semplicità e solennità. La preghiera solitaria di una intera notte significa proprio il valore fondamentale e fondativo di questo momento.

Nel Vangelo di San Luca si vede che il monte è il luogo privilegiato della preghiera di Gesù. Sul monte, ora ci sono anche i discepoli. Si coglie, allora, il valore della notte in preghiera di Gesù anche come fonte del mandato ecclesiale. Possiamo già pensare a questo come un punto fondativo della Chiesa, che nasce dalla preghiera di Cristo e ha bisogno della preghiera come vera spina dorsale che veicola la linfa vitale della grazia. Rivolgiamo però la nostra attenzione proprio alla preghiera di Gesù Cristo; essa non è e non può essere come le preghiere che noi stessi rivolgiamo al Padre.

Egli non prega certo per il discernimento e non è un “chiedere lumi” al Padre in una scelta così difficile e delicata. La preghiera di Gesù sottolinea la profonda unione e comunione tra il Padre ed il Figlio. I discepoli, presenti sul monte partecipano a questa comunione e la scelta degli apostoli significa che il mandato Gesù che affiderà alla sua Chiesa rende sempre efficace la Grazia infinita donata dal Figlio nella realizzazione del suo Mistero Pasquale. Sul monte avviene, si prefigura questo mandato nel segno della missione trinitaria che si realizza nel Gesù, vero uomo e vero Dio.

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La nostra preghiera dovrebbe avere sempre questo aspetto ecclesiale, perché celebrata nella Chiesa – anche quella personale – con una grande valenza trinitaria. Lo scopo della nostra preghiera è di ritrovarci sul monte della comunione trinitaria del Padre ed il Figlio nello Spirito Santo per renderci disponibili al progetto di amore del Padre per noi.