Commento al Vengelo del 28 Novembre 2021 – Monaci Benedettini Silvestrini

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Ecco, verranno giorni!

L’attesa fiduciosa alimenta la speranza. L’Avvento è la consolante promessa che il profeta Geremia enuncia oggi per noi. Sin dal primo giorno egli vuole subito predisporre il nostro animo ad una attesa, indicarci un percorso verso una meta, acquistare la gioiosa aspettativa che le promesse del Signore (dobbiamo dire la promessa), ancora una volta puntualmente si realizzeranno. Da oggi, sorretti dalla fede, vigilanti, certi dell’approssimarsi per noi di un evento salvifico e gioioso, ci poniamo in cammino implorando che si aprano i nostri cuori alla speranza. Attendiamo la nascita e la venuta gloriosa di Cristo.

Per questo, nell’orazione, imploriamo che il Signore susciti in noi la volontà di andare incontro con le buone opere a Colui che viene. Sentiamo che questo avvento, per quanto ci accade e stiamo vivendo, risuona con particolarissima attualità e intensità. Abbiamo urgente bisogno di sentire viva tra noi la divina presenza che pare offuscata dai tristi eventi che ci abbattono. Vi saranno segni, dice Gesù nel Vangelo.

Possiamo ben pensare, come suggeriscono alcuni Padri della Chiesa, che i “segni” siano innanzitutto gli interiori sconvolgimenti che ci assalgono e che stiamo vivendo e di cui noi siamo autori e vittime; i peccati personali e quelli che invadono il mondo, l’umanità intera e in particolare la nostra Madre Chiesa. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte: la divina onnipotenza pare sia vinta dal male che serpeggia e stravolge l’ordine supremo. È giunto fino al Cielo il pianto dell’uomo e il gemito della natura oppressa e sconvolta.

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Proprio questa però è la premessa che ci invita e sollecita alla speranza di “vedere” il Figlio dell’uomo venire su una nube, con grande potenza e gloria; è il tragitto misterioso della Grazia. Il Vangelo insiste: “quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina”.

Però, “State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere, e di comparire davanti al Figlio dell’uomo”. La storia, il male, i peccati, le più tristi vicende umane, da sempre si ritorcono contro di noi che ne siamo gli autori. Tutto questo però esalta l’amore provvido di Dio e la Sua misericordia. Buon cammino dell’Avvento.