Costruire il Regno…
La costruzione della casa di Dio non è opera umana, edificare la Chiesa non è in potere degli uomini: solo Gesù ha questo potere e lo trasmette ai Dodici. Ma perché sia chiaro che quella loro non sia opera umana, chiede di non preoccuparsi di nulla, neppure di ciò che sembra indispensabile. La prima lettura ci mostra anche un altro aspetto.
La costruzione è opera divina, noi dobbiamo portare come fondamento l’umile confessione dei nostri peccati: “Mio Dio, sono confuso, ho vergogna di alzare la faccia verso di te, mio Dio, poiché le nostre iniquità si sono moltiplicate fin sopra la nostra testa”. E’ questa la condizione per “rialzare la casa di Dio”, per “restaurare le rovine”.
Se mancano l’umiltà e il dolore per i peccati l’opera divina non si può effettuare e si avrà solo uno sterile tentativo umano. Se invece poniamo le autentiche fondamenta nell’umiltà e nel pentimento Dio può costruire e lo fa con la munificenza della sua misericordia. Ecco perché il salmo responsoriale ci invita: “Contemplate quel che il Signore ha fatto per voi, e ringraziatelo con tutto il vostro cuore”.
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Monaci Benedettini Silvestrini
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