Commento al Vangelo – Terza domenica – 25/01/2009

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La chiamata di Pietro e Andrea - DUCCIO di Buoninsegna  L’evangelista Marco (1,14-20) inizia il racconto dell’attività pubblica di Gesù con un’annotazione cronologica («Dopo che Giovanni fu arrestato») e un’annotazione geografica («Si recò nella Galilea»). Seguono alcune parole che secondo Marco sono le prime che Gesù ha pronunciato, parole programmatiche e riassuntive, dense, per spiegare le quali occorrerebbe commentare l’intero Vangelo. Infine un breve racconto: la chiamata dei primi discepoli.
«Il tempo è compiuto e il Regno di Dio è vicino»: sono queste parole non facili, sulle quali tuttavia l’evangelista non ha creduto opportuno attardarsi in spiegazioni. È come se egli ci dicesse: hai tutto il resto del Vangelo davanti a te per comprendere: leggi e comprenderai.
«Convertitevi e credete»: convertirsi è un invito a un vero e proprio capovolgimento di mentalità. Non soltanto un capovolgimento nel modo corrente di organizzare la vita, ma anche e più profondamente, un capovolgimento teologico, cioè nel modo di pensare il Messia, la salvezza, la manifestazione di Dio.

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