“Lo avete fatto a me”
Ultima domenica di questo anno liturgico: finisce un tempo e ne inizia un altro, chiudiamo un anno di cammino con Gesù ma sappiamo anche che ricomincerà in modo nuovo! Ora però pensiamo a questa conclusione, a questo giorno in cui Gesù ci ricorda che è il Re dell’Universo. Giusta conclusione del cammino di un anno, ricordarci che è Lui il Re del nostro cuore, colui che lo fa sentire leggero e allo stesso tempo ricolmo e traboccante.
In questo passo del Vangelo Gesù spiega proprio questo ai suoi discepoli: essere suo servitore rende possibile il Regno di Dio, un regno in cui vivremo con gioia e leggerezza e di cui saremo eredi. Esattamente così, siamo noi i figli eredi del Regno ed insieme a noi tutti quelli che lo hanno accolto nel modo più semplice e più vero.
Cosa vuol dire questo?
Gesù dice ai suoi discepoli che ogni volta che avranno dato da mangiare, da bere o avranno vestito uno dei fratelli più piccoli, lo avranno fatto a lui. Sappiamo che al tempo di Gesù dare da mangiare, da bere o vestire erano le cose più semplici ma anche le più importanti, perché permettevano di vivere senza la preoccupazione di procurarsi il pasto o l’acqua e di poter concludere la giornata serenamente. Ricordiamoci che a quei tempi facevano un pasto alla mattina ed uno alla sera; per prendere l’acqua dovevano arrivare al pozzo; mentre si viaggiava poteva capitare di incontrare viandanti spesso aggrediti e svestiti…
Ma cosa vuol dire questo oggi per noi? Come possiamo anche noi accogliere Gesù attraverso i piccoli gesti di tutti i giorni? Può capitarci qualche volta di uscire dal supermercato con mamma e papà e regalare un pezzo di pane o di pizza alla signora che è lì fuori e chiede aiuto per sé e per il suo bambino. O anche quelle volte che, senza sbuffare, aiutiamo la mamma a mettere a posto la nostra stanza (o addirittura lo faremo da soli!) perché ci piace vedere mamma meno affaticata e tenere in ordine le nostre cose. Quella volta che saremo disposti a condividere il nostro gioco più bello con un compagno meno fortunato, correndo il rischio che qualche pezzo non torni intatto o quando un compagno è scoraggiato perché non riesce a fare un compito perché si sente il più lento ma in realtà ha solo bisogno di un po’ di incoraggiamento… insomma tutte quelle volte che avremo fatto questi piccoli gesti con il cuore sincero, sarà come averli fatti a Gesù!
La cosa più bella di tutto è che questi piccoli gesti sono tanti piccoli mattoni che costruiranno il Regno di Dio, il Regno di cui saremo eredi nel quale potremmo vivere in pace e con il cuore leggero. Ma non è fantastico?!
Certo se ci guardiamo intorno e vediamo tutto quello che capita ci viene un po’ di tristezza, se ascoltiamo il telegiornale, diventiamo pessimisti e pensiamo che questo non potrà mai accadere, ma se ci impegniamo a vivere queste piccole cose nel nostro piccolo mondo, tanti piccoli mondi fanno più rumore delle brutte notizie e piano piano possiamo coltivare la speranza che i piccoli mondi diventeranno grandi e si vivrà bene! Intanto impegniamoci a vivere così e ad essere i primi costruttori di questo Regno.
Per aiutarci prendiamo la storia di un santo che abbiamo festeggiato in questo mese: San Martino. Si narra che in una giornata d’autunno il cavaliere Martino, uscendo dalle porte della città francese di Amiens, dove viveva, si accorse di un povero vecchio quasi nudo e infreddolito. Davanti a tale povertà, Martino prese la sua spada e tagliò il suo caldo mantello di lana per donarlo al poveretto. La notte stessa in sogno gli apparve Gesù, con indosso il mantello, che gli disse: “Martino, oggi mi hai vestito”. Al suo risveglio Martino trovò il mantello di nuovo intatto.
Ecco, pensiamo che ogni volta che compiamo un gesto con il cuore Gesù sia lì a dirci: “Oggi lo hai fatto a me”.
In questa settimana prestiamo attenzione ai nostri piccoli gesti e magari facciamoci aiutare da Martino riportandoci alla mente questa sua storia, così da ricordarci che donare sinceramente a chi ha bisogno, è come donare a Gesù.
Buona domenica!