7a domenica di Pasqua «C»
Domenica dell’ascensione del Signore
«Li benediceva…»
Rito ambrosiano • Ascensione – anno C: Lc 24,36b-53 (come nel rito romano
Leggere
Gesù disse: «… nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme… io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto»… Mentre li benediceva, si staccò da loro… Ed essi si prostrarono davanti a lui… tornarono a Gerusalemme con grande gioia… (Lc 24,46-53).
Segno
Gesù lascia dei testimoni: accanto alla sede saranno posti la Parola (annuncio), con la stola viola (perdono).
Capire
- Suo nome: nel nome cioè di Colui che ha patito ed è risuscitato dai morti il terzo giorno.
- Gerusalemme: i discepoli devono permanere nei luoghi della Pasqua.
- Promesso e potenza: la testimonianza coraggiosa sarà resa possibile dallo Spirito che è la potenza del Padre.
- Benediceva: quella benedizione è il suo testamento, raggiunge ciascuno di noi. È l’ultimo messaggio di Gesù: tu sei benedetto, c’è del bene in te, c’è molto bene in ogni uomo: questo devi annunciare.
- Loro: ciò che il Cristo ha vissuto, sarà ciò che testimoniano i discepoli.
- Prostrarono: riconoscono che Gesù è Dio.
- Gioia: la gioia è il modo migliore per riconoscere i testimoni.
Riflettere
Con l’Ascensione si conclude il tempo di Gesù tra i discepoli. Inizia il tempo dello Spirito Santo. È lui che opera e rende presente Gesù in mezzo ai suoi; è il tempo della Chiesa missionaria… Oggi il Vangelo è posto nelle nostre mani.
Il Signore ci ha lasciata una benedizione. Poiché si benedice chi ci ha fatto del bene, io quale bene ho fatto a Dio? Nessuno. Eppure Dio mi benedice. Non ne sono degno, ma mi prendo lo stesso e mi tengo stretto questo atto di enorme speranza in me, in noi che stiamo ancora e solo imparando.
Che cosa credono i cristiani? Una folla immensa di tutte le nazioni, di ogni colore, che credono senza aver visto nulla, è un po’ folle, no? Credono alla testimonianza di quelli che hanno visto, hanno fiducia in loro. Il tempo di Gesù è il tempo in cui i suoi discepoli lo vedono, lo toccano, lo ascoltano. Il tempo della Chiesa è il tempo della fiducia in coloro che hanno visto con i loro occhi.
Raccontare
Ogni mattina porta con sé una benedizione nascosta: una benedizione valida solo per questo giorno, e che non può essere conservata o goduta di nuovo. Se non usiamo questo miracolo oggi, esso andrà perduto. Bisogna vivere ogni minuto, perché solo in questo modo troviamo la gioia dei nostri momenti buoni, la strada giusta per la decisione che dev’essere presa. Non dobbiamo mai permettere che un giorno sembri uguale al precedente, perché tutti i giorni sono diversi. • Il vecchio cinese conosceva i segnali. Un giorno, il cavallo di suo figlio scomparve. Tutti si rattristarono, tranne il padre: «Chi lo sa che non sia una benedizione!», commentò. Sei mesi dopo, il cavallo tornò insieme a una splendida cavalla. Tutti esultarono, tranne il padre, che disse: «Chi lo sa che non sia un disastro!». Il figlio montò il cavallo, cadde e si ruppe una gamba. Tutti si lamentarono, tranne il padre:
«Chi lo sa che non sia una benedizione!». Una settimana dopo, i giovani della città furono chiamati a combattere contro i mongoli. Morirono tutti. Il ragazzo con la gamba rotta non poté andare, e sopravvisse. Le benedizioni possono essere dei disastri, e i disastri possono essere delle benedizioni.
Fonte: Dossier Catechiesta
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