Commento al Vangelo per bambini e ragazzi del 19 Maggio 2019 – Dossier Catechista

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5a domenica di Pasqua «C»

Amarsi gli uni gli altri

Rito ambrosiano • Uguale al rito Romano

Glorificare Dio vuol dire vivere da figli il suo amore. Così ha fatto Gesù e, come suo testamento, lo chiede ai suoi discepoli. Chiediamoci: davvero chi è
più lontano dalla fede può riconoscere i seguaci di Gesù da come vivono l’amore e si sostengono gli uni gli altri?

COMPRENDO LA PAROLA

Glorificato, glorificherà.

Ciò che rende Gesù degno di onore è ora chiaro: vivere l’amore e la fede nonostante la croce. Dio gli renderà merito con la Risurrezione.

Figlioli.

É usata soltanto qui nel Vangelo di Giovanni. Il momento è speciale, pieno di affetto e tenerezza.

Comandamento nuovo.

Non si tratta di un comandamento originale, diverso dagli altri. Piuttosto è
un’indicazione di qualità più alta, migliore. È lo spirito con cui gli altri
comandamenti vanno vissuti: non vivere soltanto per se stessi, ma «per» e «con» gli altri.

Tutti sapranno.

Qualche teologo considera questo versetto il distintivo del cristiano. Non sono sufficienti divise, proclami o colori sociali. Occorre che tutti
possano vedere l’attenzione reciproca, l’impegno disinteressato, la misericordia per i più fragili.

ASCOLTO LA VITA

Davanti alle case non ci sono campanelli né cancellate. Sono sempre aperte per tutti. E non sono «di qualcuno». A Nomadelfia, sulle colline della Maremma toscana,vive una comunità di 300 cattolici dallo stile di vita ispirato alla «Chiesa delle origini». La comunità dà a ciascuno i beni di cui necessita. In ogni gruppo di case vivono famiglie allargate (una trentina di
persone) che condividono gli spazi della quotidianità: una casa centrale per cucinare, mangiare, fare attività comuni; alcune casette per dormire. La scuola è fatta dalle famiglie e non usa i voti. La maggior parte del lavoro è legato alla terra: nessun padrone, ma responsabili d’attività. Se ci sono contrasti, vengono risolti con la correzione fraterna e il perdono.

PREGO LA PAROLA

Rendici la comunità che vorresti,
Signore Gesù.
Quella che s’incontra
alla stessa mensa,
ascolta Io stesso Vangelo,
guarda dalla stessa parte, la tua.
Quella dove
ci si parla e ci si ascolta,
dove si condividono
preoccupazioni, problemi
e risorse.
Quella dove non si giudica,
non si parla dietro le spalle,
si prova a crescere
nella comprensione e nel perdono.
Quella dove le persone amano,
al loro meglio, come Te.

MI ATTIVO

Ci sono anche dalle nostre parti esperienze di «cassa comune» o condivisioni di beni tra cristiani? Informiamoci, come gruppo, e facciamo un cartellone o una scheda su queste comunità.

Amare non si improvvisa! I bambini e i ragazzi Io possono imparare aprendo occhi e cuore sugli altri, e allenandosi con piccoli gesti di gentilezza, di affetto, di aiuto per le persone che stanno vicino a loro.

Un primo modo per amare i membri della comunità parrocchiale, a qualsiasi età, è quella di pregare per loro. Proponiti di dedicare un pensiero ogni giorno della settimana per le persone che conosci, a partire dai responsabili.


Fonte: Dossier Catechiesta – Maggio 2019 pag. 54

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