4a domenica di Pasqua «C»
Rito ambrosiano • 4a dom. di Pasqua C: Gv 15,9-17
Le letture oggi ci riempiono di fiducia: siamo nelle mani di Dio,e non
c’è un posto migliore. Perché Dio è Padre, asciuga le lacrime dagli occhi dei suoi figli, li guida alle fonti della vita eterna e li protegge da ogni nemico, che non potrà prevalere: nessuno, infatti, può strapparci da Lui.
Cristo è la nostra garanzia: chi ha incontrato Lui, mite agnello, ha
incontrato Dio.
COMPRENDO LA PAROLA
Mie pecore.
Un’immagine cara a Gesù, che si definisce
«buon pastore». «Mie» non è da intendere in senso possessivo,
ma come unione profonda e indissolubile, almeno
da parte sua.
Conosco.
Nella Bibbia il verbo indica un legame intenso, assoluto.
Ascoltano, seguono.
Sono i due atteggiamenti di un buon discepolo, e dipendono da noi. Non basta sentire la sua voce, occorre anche mettere in pratica i suoi suggerimenti, seguire i suoi passi.
La vita eterna.
Non ha soltanto il significato di aldilà, ma è una vita migliore, più piena e realizzata, già nel tempo presente.
Una cosa sola.
Qui intende l’unità di intenti e opere tra Gesù e il Padre.
Per noi cristiani è un chiaro riferimento all’unità tra le persone della Santissima Trinità.
ASCOLTO LA VITA
Oggi Francesco ha l’incarico di badare alla sorellina Giada, accompagnandola a scuola. Lui andrebbe più in fretta, ma si adatta al suo passo, fermandosi ad aspettarla quando rallenta incuriosita dalle vetrine.
«Su, che arriviamo in ritardo!», la esorta bonariamente.
È contento di vederla muoversi liberamente, anche se tiene sempre un occhio su di lei. A un certo Dunto devono attraversare una strada dal traffico intenso e disordinato. Francesco moltiplica la sua attenzione e la prende per mano per sicurezza.
Giada gliela stringe forte. «Hai paura?», le chiede per confortarla. «No,- risponde lei con convinzione. – Non ho paura perché ci sei tu e sei grande».
PREGO LA PAROLA
Le tue mani, o Dio, sono grandi:
tengono insieme
luniverso intero.
Le tue mani sono potenti:
sanno fare cose meravigliose.
Le tue mani sono pure:
in te non c’è cattiveria,
ma soltanto amore e bontà.
Le tue mani sono forti:
non ti lasci strappare chi ami.
Le tue mani sono morbide:
ci offri delicatezza e libertà
perché ci vuoi grandi
e responsabili.
Siamo nelle tue mani,
e non ci può essere
un posto migliore.
MI ATTIVO
Oggi la Chiesa intera prega per le vocazioni, ossia per coloro che sono chiamati a occuparsi dei membri della comunità. In gruppo facciamo un elenco delle vocazioni presenti nella nostra parrocchia: sacerdoti, religiosi, diaconi, ma anche genitori, professionisti, persone che si mettono a servizio degli altri in nome di Gesù.
Che cosa possiamo fare per loro, oltre al ricordo davanti a Dio? Possiamo agevolare il loro incarico? In che modo? Possiamo far loro sentire la nostra riconoscenza?
Abbiamo sentito che Gesù ci conosce profondamente e intimamente. E io, lo conosco almeno un po’? In settimana mi propongo ogni giorno di leggere un episodio del Vangelo che non conoscevo.
Fonte: Dossier Catechiesta – Maggio 2019 pag. 53
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