Commento al Vangelo di domenica 8 dicembre 2017 – mons. Giuseppe Mani

La storia della salvezza comincia con una storia di peccato. Nella prima lettura della messa di oggi assistiamo alla caduta dei progenitori e all’ inizio di una vita fatta di dolori e di sofferenze ma soltanto provvisoriamente.
Infatti nella seconda lettura ci viene subito proposto il piano di Dio con la venuta di un nuovo Adamo venuto in sostituzione del primo che avrebbe restaurato ciò che il primo aveva rovinato. Infatti “in Cristo siamo stati benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli”. Il disegno della salvezza che era stato interrotto è ricominciato a lode della gloria della sua grazia”. Il vangelo ci presenta il primo frutto di questa gioiosa ripresa che non avrà mai un eguale, celebriamo infatti il singolare privilegio della Vergine “Immacolata Concezione”; quel privilegio per il quale la futura Madre di Dio non avrebbe contratto, fin dal primo momento della sua esistenza, le conseguenze del primo peccato che noi ci trasciniamo faticosamente dietro.

Per celebrare questo privilegio la liturgia ci riferisce nella seconda lettura quello che era descritto per il secondo disegno di salvezza e che Dio aveva previsto per Maria “prima della fondazione del mondo essere santa e immacolata al suo cospetto nell’amore”, ed essere così “messa a parte e designata secondo il piano prestabilito da Colui che guida tutte le cose secondo il suo disegno”.

Prima ancora di essere concepita nel seno di Sant’Anna, ma ancora “prima della fondazione del mondo” la Vergine preesisteva, possiamo dire, a se stessa nel pensiero e nel cuore di Dio con una purezza e una santità che solo Dio poteva immaginare per Lei. L’Immacolata Concezione effettiva non sarà che la proiezione nel tempo di ciò che Essa viveva in Dio da sempre, ancora incosciente essa stessa ma già oggetto di scelta e di predilezione da parte di Dio. Tutto ciò che si realizzerà nella vita concreta di Maria sulla terra non sarà che l’espressione nel tempo creato di ciò che esisteva da sempre. Nella storia di Maria c’è un privilegio unico che Lei non condivide con nessun altro: la sua Immacolata concezione ma ci sono altri elementi importanti che condivide con noi e che in un certo senso ci avvicinano a Lei.

Anche ciascuno di noi è stato previsto da Dio da tutta l’eternità, “Nel suo Figlio diletto”, voluto, scelto e in un certo senso preferito agli altri perché ciascuno è unico e insostituibile nel cuore di Dio. E ciascuno di noi è destinato ad essere “Santo e Immacolato al suo cospetto nell’amore”.

San Paolo, scrivendo questa frase audace, che la liturgia oggi applica alla Vergine non faceva nessuna differenza tra Lei e noi. Non soltanto la Vergine Maria ma anche noi col Battesimo ci siamo rivestiti di Cristo, segnati dallo Spirito. Anche noi preesistiamo a noi stessi nel disegno amoroso ed eterno di Dio, disegno che si è concretamente realizzato al momento in cui siamo venuti al mondo.

Se la nostra esistenza avrà una fine, in rapporto alla nostra esistenza dall’eternità e per l’eternità, le cose che viviamo quaggiù sono ben piccola cosa. Siamo da sempre e per sempre “A lode della sua gloria” questa è la vita, questo è quanto ci insegna l’Immacolata Concezione.

Commento a cura di mons. Giuseppe Mani dal sito www.lamiavocazione.it

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Lc 1, 26-38
Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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