Commento al Vangelo di domenica 5 novembre 2017 โ€“ don Enzo Bianco

 

Spunti per il commento al Vangelo

LE PAROLE E I FATTI

Non รจ molto che abbiamo ricordato il dovere che incombe al cristiano di essere coerente fra quello che dice e quello che fa; ma le letture di oggi cโ€™impongono di ritornare su questo argomento, veramente essenziale per chi intende prendere sul serio il Vangelo.

Parola non di uomini ma di Dio

รˆ unโ€™affermazione coraggiosa quella di Paolo quando dichiara che la parola da lui recata ai Tessalonicesi non รจ ยซparola di uominiยป, ma ยซparola di Dioยป, e li elogia perchรฉ essi come tale lโ€™hanno accolta. Chi fra gli uomini potrebbe pretendere di farsi portavoce di Dio? Paolo meno di tutti, se egli contasse su se stesso, sulla propria intelligenza, sullโ€™eloquenza di cui facevano sfoggio gli oratori del suo tempo (e di tutti i tempi). Piรน tardi scriverร  alla comunitร  di Corinto: ยซCristo mi ha mandatoโ€ฆ a predicare il vangelo, non perรฒ con un discorso sapiente, perchรฉ non venga resa vana la croce di Cristoโ€ฆ La mia parola e il mio messaggio non si basarono su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua potenzaยป (1 Cor 1,17; 2,4). Ma egli รจ ben consapevole, e lo dice due volte, di aver ยซannunziato il vangelo di Dioยป; sa che i Tessalonicesi hanno ascoltato da lui ยซla parola divina della predicazioneยป.
Lโ€™elogio fatto ai suoi destinatari รจ un insegnamento e un ammonimento valido anche per noi. Il messaggio degli apostoli consegnato alla Bibbia e affidato alla Chiesa, pur espresso con parola dโ€™uomo e in un contesto storico e letterario che risente della cultura del tempo e dellโ€™ambiente, รจ parola di Dio. Le sacre Scritture, ยซispirate da Dio e redatte una volta per sempre, comunicano immutabilmente la parola di Dio stesso e fanno risuonare nelle parole dei profeti e degli apostoli la voce dello Spirito Santoยป. Perciรฒ ยซla Chiesa le ha sempre considerate e le considera come la regola suprema della propria fedeยป (Dei Verbum, 21). ยซPer quel senso della fede, che รจ suscitato e sorretto dallo Spirito di veritร , il popolo di Dio sotto la guida del sacro magistero, al quale fedelmente si conforma, accoglie non la parola degli uomini ma, qual รจ in realtร , la parola di Dio (cf 1 Ts 2,13), aderisce indefettibilmente โ€œalla fede una volta per tutte trasmessa ai santiโ€ (Gd 3), con retto giudizio penetra in essa piรน a fondo e piรน pienamente lโ€™applica nella vitaยป (Lumen gentium, 12).

ยซDicono e non fannoยป

Qualcuno penserร : quando chi parla cosรฌ รจ lโ€™apostolo Paolo, รจ abbastanza facile accettare quello che dice come parola di Dio; ma che fare se chi pretende di parlare a nome di Dio fa il contrario di quello che dice? Anzitutto, teniamo presente che non tutti accolsero la predicazione di Paolo come i Tessalonicesi. Basta leggere gli Atti degli Apostoli e il cap. 11 della seconda lettera ai Corinzi per rendersi conto dei rifiuti, dei contrasti, delle persecuzioni di cui egli fu bersaglio. Ma non era avvenuto lo stesso di Gesรน? Perรฒ anche quando i predicatori di Dio ยซdicono e non fannoยป, dobbiamo osservare quello che insegnano, se questo รจ conforme alla parola di Dio. Come nota s. Ilario, Gesรน condanna chi imita le azioni degli scribi e farisei perchรฉ sono empie e perverse, ma vuole che si ascolti la legge e si obbedisca a quanto essa dice perchรฉ vi si parla di Cristo.

Certo รจ ben grave la responsabilitร  degli annunziatori del Vangelo che non si sforzano, pur consapevoli delle debolezze che condividono con tutti i fratelli, di mettere in pratica quello che insegnano. Lโ€™ha detto il Signore per bocca del profeta Malachia ai sacerdoti del suo tempo: ยซSe non mi ascolterete e non vi prenderete a cuore di dar gloria al mio nome, dice il Signore degli eserciti, manderรฒ su di voi la maledizione e cambierรฒ in maledizione le vostre benedizioniโ€ฆ Vi ho reso spregevoli e abbietti davanti a tutto il popoloยป. Che cosa rimprovera Gesรน agli scribi e ai farisei? Risponde s. Ilario: ยซVogliono essere chiamati maestri dagli uomini, mentre non conoscono lโ€™insegnamento della legge e respingono il maestro della salvezza eternaยป. E ancora: gli scribi e i farisei ยซcomandano di amare il Signore con tutto il cuore e il prossimo come se stesso, mentre essi, contro la testimonianza della legge loro affidata, perseguitano Dio in Cristo con le sofferenze che gli infliggonoยป. Risponde s. Giovanni Crisostomo: ยซAmano i posti dโ€™onore nei conviti, i primi seggi nelle sinagoghe e i saluti nelle piazze, come anche sentirsi chiamare โ€œrabbiโ€ dalla gente. Sembra a qualcuno che queste siano cose da poco; invece sono causa di grandi mali, sono una rovina per la societร  civile e per la Chiesa. Sรฌ, mi vengono le lacrime, quando sento parlare di precedenze, di saluti ossequiosi, e penso quanto male ne รจ venuto alle chiese di Dio. A voi non รจ necessario spiegare queste cose, e gli anziani non hanno bisogno di impararle da noiยป. Invece, ci ricorda il Concilio, la Chiesa ยซnon rivendica a sรฉ altra autoritร , se non quella di servire amorevolmente e fedelmente, con lโ€™aiuto di Dio, gli uominiยป (Apostolicam actuositatem, 12).

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Ammonimento per tutti

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Le dure parole di Dio ai sacerdoti dellโ€™Antico Testamento e quelle di Gesรน agli scribi e ai farisei, mentre sono monito salutare a coloro che nella Chiesa coprono posti di maggiore responsabilitร , sono un richiamo per tutti i cristiani al dovere fondamentale della coerenza fra la fede e la vita. Il Concilio, riferendosi anche a questa pagina del Vangelo, denuncia il comportamento di coloro che fanno consistere la loro fede e la vita religiosa ยซesclusivamente in atti di culto e in alcuni doveri moraliยป, operando ยซun distacco, che si costata in molti, fra la fede che professano e la loro vita quotidianaยป, ciรฒ che ยซva anno-verato fra i gravi errori del nostro tempoยป, con una inaccettabile contrapposizione fra ยซle attivitร  professionali e sociali da una parte, e la vita religiosa dallโ€™altra. Il cristiano [si pesino queste gravi parole] che trascura i suoi impegni temporali, trascura i suoi doveri verso il prossimo, anzi verso Dio stesso, e mette in pericolo la propria salvezza eternaยป (Gaudium et Spes, 43).

Amorevoli come una madre

Torniamo a Paolo da cui siamo partiti. Qui egli non fa, come ritiene suo dovere altrove, lโ€™a-pologia di se stesso, ma semplicemente si presenta cosรฌ comโ€™รจ, a cuore aperto. Senza volerlo ci dร  un ritratto di sรฉ che ci aiuta a capire come i Tessalonicesi trovassero facile accogliere con gioia la sua parola. Ascoltiamo la sua protesta di affetto quando si paragona a una madre che ยซnutre e ha cura delle proprie creatureยป. Vediamo questo affetto in pratica, nella fatica e nel travaglio quotidiano a cui si sottomette volentieri, ยซlavorando notte e giorno per non essere di peso ad alcunoยป. Lo sentiamo dichiarare โ€“ e non possiamo dubi-tare della sua sinceritร  โ€“ che per lโ€™affetto che porta ai Tessalonicesi avrebbe desiderato dare loro non solo il Vangelo di Dio, ma la sua stessa vita. Quale lezione, quale esempio per tutti!

 

Tratto da: Omelie per un anno, A โ€“ E. Bianco โ€“ ElleDiCi | Fonte

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 5 novembre 2017 anche qui.

XXXI Domenica del Tempo Ordinario โ€“ Anno A

Mt 23, 1-12
Dal Vangelo secondo  Matteo

1Allora Gesรน si rivolse alla folla e ai suoi discepoli 2dicendo: ยซSulla cattedra di Mosรฉ si sono seduti gli scribi e i farisei. 3Praticate e osservate tutto ciรฒ che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perchรฉ essi dicono e non fanno. 4Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito. 5Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattรจri e allungano le frange; 6si compiacciono dei posti dโ€™onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, 7dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati โ€œrabbรฌโ€ dalla gente. 8Ma voi non fatevi chiamare โ€œrabbรฌโ€, perchรฉ uno solo รจ il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. 9E non chiamate โ€œpadreโ€ nessuno di voi sulla terra, perchรฉ uno solo รจ il Padre vostro, quello celeste. 10E non fatevi chiamare โ€œguideโ€, perchรฉ uno solo รจ la vostra Guida, il Cristo. 11Chi tra voi รจ piรน grande, sarร  vostro servo; 12chi invece si esalterร , sarร  umiliato e chi si umilierร  sarร  esaltato.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 05 โ€“ 11 Novembre 2017
  • Tempo Ordinario XXXI
  • Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo A
  • Salterio: sett. 3

Fonte: LaSacraBibbia.net

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