Commento al Vangelo di domenica 3 gennaio 2016 – don Mauro Manzoni

La Parola di Dio“, canale YouTube del prolifico Don Mauro Manzoni di graficapastorale.it, propone una riflessione sul brano del Vangelo di venerdì prossimo, 3 gennaio 2016.

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Non so giocare a poker e quindi non ne conosco le regole. So, però, che esiste una cosa che si chiama “rilancio”, quando uno crede o ha carte buone per abbattere l’avversario. E’ un pò quello che ci suggerisce il prologo del Vangelo di Giovanni proposto in questa domenica.
Dio gioca le sue carte alla richiesta che il mondo gli fa e che proviene dalla vita di tutte le persone: richiesta di pace, di dignità, di moralità, di giustizia. E le carte di Dio sono la sua Parola, il suo Verbo, umanizzato in un bambino neonato, fragile e bisognoso. Ma il mondo non lo ha accettato e fa il suo rilancio: vuole un Dio potente, che esaudisca i nostri desideri, che agisca secondo le nostre smanie e i nostri capricci.
Ma il rilancio di Dio è sempre il suo Verbo, luce che illumina e vita degli uomini. Ma le tenebre, dice ancora il Vangelo, non lo hanno riconosciuto. E rilanciamo nel chiedere un Dio che sistemi le nostre cose, che paghi i nostri debiti, che faccia cessare i cannoni costruiti da noi per il nostro interesse.
E Dio viene ancora, in Cristo, ma non trova l’uomo. Mette la sua tenda in mezzo a noi, ma noi non lo accogliamo, abita nelle nostre case, ma non lo riconosciamo.
Amarezza e delusione scaturisce dalla lettura di questo Vangelo. Dio viene, Dio c’è, ma il dramma è che siamo proprio noi a non esserci.
Ma a quanti lo hanno accolto, continua il Vangelo, a quanti lo hanno accolto ha dato il potere di diventare figli di Dio. Donaci, Signore, la grazia di riconoscerti e di accoglierti.

II Domenica del Tempo di Natale

[ads2] Gv 1, 1-18
Dal Vangelo secondo Giovanni

In principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
Egli era, in principio, presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui
e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre
e le tenebre non l’hanno vinta.
Venne un uomo mandato da Dio:
il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce,
ma doveva dare testimonianza alla luce.
Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
Era nel mondo
e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;
eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
Venne fra i suoi,
e i suoi non lo hanno accolto.
A quanti però lo hanno accolto
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
i quali, non da sangue
né da volere di carne
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
gloria come del Figlio unigenito
che viene dal Padre,
pieno di grazia e di verità.
Giovanni gli dà testimonianza e proclama:
«Era di lui che io dissi:
Colui che viene dopo di me
è avanti a me,
perché era prima di me».
Dalla sua pienezza
noi tutti abbiamo ricevuto:
grazia su grazia.
Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè,
la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
Dio, nessuno lo ha mai visto:
il Figlio unigenito, che è Dio
ed è nel seno del Padre,
è lui che lo ha rivelato.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 03 Gennaio – 09 Gennaio 2015
  • Tempo di Natale II, Colore Bianco
  • Lezionario: Ciclo C, Salterio: sett. 2

Fonte: LaSacraBibbia.net

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