Commento al Vangelo di domenica 3 dicembre 2017 โ€“ ElleDiCi

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VEGLIATE! VIENE IL SALVATORE

Allโ€™inizio del nuovo anno liturgico, piรน precisamente allโ€™inizio dellโ€™Avvento, chiediamoci: quali sono i desideri che porto dentro di me? Noi siamo un fascio di desideri vari e anche contraddittori. Ma qual รจ il desiderio dominante? รˆ molto importante che riusciamo a definire quel che desideriamo, a dargli un nome e a smascherare il fondo del nostro animo. Venendo alla Messa di questa domenica, che cosa ci aspettiamo? E allargando lโ€™orizzonte fino a comprendere anche quelli che vivono nella nostra societร , pur non essendo cristiani, ritorna la domanda: che cosa desidera la gente con la quale ci incontriamo ogni giorno? Forse non andiamo errati se diciamo che noi tutti desideriamo โ€œvivere ed essere feliciโ€. Ma la vita e la felicitร  non sono esattamente quel che la Bibbia chiama la โ€œsalvezzaโ€? E noi, allora, desideriamo essere salvati?

Il desiderio di Gesรน

Le prime comunitร  cristiane erano attraversate da impetuose ventate di fanatismo escatologico, per cui si era convinti della imminente venuta finale del Signore. Ma cโ€™era anche chi, invece, cedeva a un atteggiamento di indifferenza verso il futuro del ritorno di Cristo, tendendo a fare della vita cristiana un modo di vivere ordinato privo di tensione escatologica. Sia gli evangelisti sia lโ€™apostolo Paolo sono molto attenti ad evitare questi due scogli: sia il fanatismo sia lโ€™indifferenza.

Nel brano marciano di questa domenica che fa parte del cosiddetto โ€œdiscorso escatologicoโ€ di Gesรน, lโ€™evangelista presenta un tale che รจ partito per un lungo viaggio, ma che tornerร  certamente. Si tratta della venuta finale del Signore, non imminente, ma nemmeno lontana: egli tornerร  allโ€™improvviso. Non si puรฒ vivere, dunque, come se non tornasse, ma nemmeno come se fosse alla porta e perciรฒ non valesse la pena darsi da fare nellโ€™attesa del ritorno.
Il padrone di casa, infatti, ha โ€œdato il potere ai suoi serviโ€ e โ€œa ciascuno il suo compitoโ€. รˆ qui adombrato, nella parabola, il potere che Gesรน ha dato ai suoi discepoli e la missione che ciascuno di essi ha ricevuto. Nellโ€™attesa del padrone, i โ€œserviโ€, ossia i discepoli del Signore, devono esercitare il potere e svolgere i compiti affidati dal loro Signore. Soltanto cosรฌ essi sono veramente โ€œvigilantiโ€, pronti allโ€™incontro col Signore. Non si puรฒ attendere la venuta del padrone di casa restando a braccia conserte, con le mani in mano. Il desiderio dellโ€™incontro col Signore deve essere unโ€™attesa operosa e dinamica, perchรฉ solo cosรฌ si adempiono i desideri del Signore. Ricordiamo lโ€™aneddoto che narra come un giorno un pio ebreo chiese al suo maestro: โ€œChe cosa faresti se tu sapessi che il Messia arriva fra pochi istanti?โ€. E il saggio rabbino rispose: โ€œContinuerei a fare quello che sto facendoโ€.

Lโ€™Avvento, che iniziamo con questo brano evangelico, รจ il tempo della responsabilitร , il tempo dellโ€™impegno e dellโ€™attivitร , รจ il tempo della vigilanza operosa e non dellโ€™attesa inerte e pigra. Andiamo dunque incontro al Signore con la nostra vita, le nostre respon-sabilitร  quotidiane, le nostre fatiche professionali, con il nostro impegno fattivo e generoso. Gesรน ci avverte che non sappiamo quando sarร  โ€œil momento precisoโ€ del nostro incontro finale e definitivo con lui e ci esorta a vigilare: ciรฒ vuol dire che dobbiamo lasciar decidere a lui la fine della nostra vita, ma nello stesso tempo dobbiamo essere attivi e operosi nella โ€œsuaโ€ casa, nella quale egli ci ha giร  fatto entrare dandoci potere e compiti. Soltanto se resteremo fedelmente, qui e ora, nella sua casa, potremo restarci per sempre.

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Il desiderio di essere salvati

Lโ€™attesa del Signore assume, per ogni uomo, la caratteristica del desiderio di essere salvati. Si dovrebbe allora gridare col profeta: โ€œSe tu squarciassi i cieli e scendessi!โ€ (Is 63,19). Chi grida cosรฌ era un profeta del periodo postesilico, cioรจ dopo il 538 a.C., quando il popolo ebraico era ancora sbandato e brancolante nel buio della catastrofe che era caduta su Israele. Quello era il tempo in cui occorreva restaurare socialmente e religiosamente la comunitร  israelita. E il profeta deve incoraggiare gli sfiduciati, sostenere i delusi, dare speranza ai disperati: con tutti costoro egli prega: โ€œRitorna, Signore, per amore dei tuoi servi, per amore delle tribรน, tua ereditร โ€ (Is 63,18). รˆ il desiderio di Dio, della sua azione salvifica.

Ma il desiderio di salvezza suppone il riconoscimento della propria condizione di peccato: โ€œSiamo divenuti tutti come cosa impura e come panno immondo sono tutti i nostri atti di giustizia: tutti siamo avvizziti come foglieโ€ (Is 64,5). La radice del peccato รจ lโ€™abbandono della ricerca di Dio: โ€œNessuno invocava il tuo nome, nessuno si riscuoteva per stringersi a teโ€ (Is 64,6). La confessione dei peccati รจ il primo passo per intraprendere il cammino incontro al Signore: โ€œAbbiamo peccato contro di te da lungo tempo e siamo stati ribelliโ€ (Is 64,4).

Non si tratta di una confessione dei peccati che chiuda in se stessi, nella sfiduciata desolazione della propria miseria, ma di un anelito di ripresa che si fonda sulle sempre nuove possibilitร  di Dio: โ€œTu Signore, sei nostro padre, da sempre ti chiami nostro redentoreโ€ (Is 63,16). Non per i nostri meriti, ma perchรฉ Dio รจ padre e redentore si puรฒ e si deve sperare un rinnovamento. Noi restiamo, anche se peccatori, โ€œopera delle mani di Dioโ€ (Is 64,7) e Dio non dimentica le sue creature. La speranza di un futuro nuovo, di un inizio qualita-tivamente diverso non dipende, dunque, da noi, ma da Dio.

Lโ€™Avvento รจ il tempo di desiderare la salvezza. Ce lo fa dire il ritornello del salmo responsoriale: โ€œFaโ€™ splendere il tuo volto e salvaci, Signoreโ€. Siamo noi capaci di domandare la salvezza? Desideriamo davvero di essere salvati? Siamo convinti che soltanto Dio puรฒ darci la vita e la felicitร ?

Nel brano paolino (1 Cor 1,3-9) lโ€™apostolo ironizza duramente sulla autosufficienza dei Corinzi, che si ritenevano โ€œarricchiti di tutti i doni, quelli della parola e quelli della scienzaโ€ (1 Cor 1,5). Addirittura lโ€™ironia di Paolo รจ assoluta: โ€œNessun dono di grazia piรน vi mancaโ€ (v. 7). Nel corso della lettera risulterร  poi che mancano invece molte cose perchรฉ i Corinzi possano vantarsi di essere perfetti cristiani. Ma qui Paolo li prende in giro! Ai Corinzi manca soprattutto la qualitร  piรน importante: โ€œessere di Cristoโ€ (1 Cor 3,23). Dio solo infatti โ€œvi confermerร  fino alla fineโ€ (v. 8), cioรจ fino al giorno della sua venuta o manifestazione; lui che ci ha chiamati alla comunione col Figlio suo, puรฒ e vuole renderci โ€œirreprensibiliโ€.

I nostri desideri di salvezza, se non sono radicati nella coscienza dellโ€™iniziativa assoluta di Dio salvatore, non sono che velleitร  irrisorie e sogni che presto svaniscono. Non ci prepariamo allโ€™incontro finale col Signore soltanto coi doni della parola e della scienza, cioรจ parlando molto e forse anche bene, ma soprattutto confidando nella potenza ed efficacia della sua azione salvifica. Il desiderio di essere salvati รจ autentico e valido se รจ anche consapevole che soltanto Dio puรฒ salvarci. Significa: attendere soltanto da Dio la salvezza.

 Fonte

Tratto da โ€œOmelie per un anno 1 e 2 โ€“ Anno Aโ€ โ€“ a cura di M. Gobbin โ€“ LDC

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

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I Domenica di Avvento โ€“ Anno B

Mc 13, 33-37
Dal Vangelo secondo Marco

33Fate attenzione, vegliate, perchรฉ non sapete quando รจ il momento. 34รˆ come un uomo, che รจ partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare. 35Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerร , se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; 36fate in modo che, giungendo allโ€™improvviso, non vi trovi addormentati. 37Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!ยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 03 โ€“ 09 Dicembre 2017
  • Tempo di Avvento I
  • Colore Viola
  • Lezionario: Ciclo B
  • Salterio: sett. 1

Fonte: LaSacraBibbia.net

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