Commento al Vangelo di domenica 29 ottobre 2017 – mons. Giuseppe Mani

Qual è il più grande comandamento? Fu chiesto a Gesù e Lui rispose: l’Amore. Ma è possibile? L’amore che diventa un comandamento? Un amore comandato è ancora amore? L’amore non deve nascere spontaneamente? Essere sovranamente libero? Farne un comandamento non è un falsarlo?

Evidentemente non è ciò che Gesù voleva dire e che intendevano i Giudei facendo la domanda.
Dagli scritti più antiche della Bibbia è sempre Dio che prende l’iniziativa d’amare Israele , scelto tra tutti i popoli della terra legandoselo “con dei legami di amore” diranno i profeti, finendo di trattarlo come la “sposa amata”. “Il tuo Dio è il tuo sposo “ dirà Isaia. Al punto che nel Cantico dei cantici, che non è che un canto d’amore, Dio cerca di tutto per sedurre la sua amata. E lì c’è la descrizione poetica della venuta di Dio tra gli uomini “Saltando sulle montagne, danzando sulle colline” alla ricerca della sua sposa amata: prova inaudita di questo amore senza limiti, a cui nessuno amore sulla terra può essere paragonato: “Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo proprio Figlio” dirà San Paolo.

Riflettendo su questa straordinaria storia di amore, l’amore di un Dio, lo dirà ancora più esplicitamente san Giovanni: “In questo consiste l’amore di Dio per noi: Dio ha mandato il suo Figlio unico nel mondo…. In questo consiste l’amore: non è che noi abbiamo amato Dio, ma è Lui che ci ha amati e che ha mandato suo Figlio”.
In effetti non siamo noi che abbiamo amato Dio, e ciò che si chiama il comandamento dell’amore non è come gli altri comandamenti o precetti che regolano la nostra vita. Di amare Dio e il prossimo ne siamo strettamente incapaci a meno di essere stati toccati in precedenza interiormente, feriti, colpiti dall’amore che Dio ha per noi, da aver riconosciuto in un modo o nell’altro a che punto ci ama e di essere caduti innamorati tra le braccia di colui che ci ama ostinatamente e meravigliosamente di una grande tenerezza.. Cos’è che da un momento all’altro ciò che era un comandamento è divenuto una dolce necessità un irresistibile bisogno fino a dire con San Paolo “l’amore di Cristo ci spinge al pensiero che Egli è morto per noi…. Perché noi non viviamo più per noi stessi me per Lui che è morto e risuscitato per noi”?

Questo amore irresistibile che ci spinge dal di dentro non è il nostro. E’ colui che, sempre secondo San Paolo “è stato diffuso nei nostri cuori dallo Spirito Santo che ci è stato dato” al momento del nostro battesimo; un amore che da allora ha stabilito la sua dimora nel più intimo del nostro cuore al punto che tutta la nostra vita può riassumersi in una delle ultime parole che, secondo San Giovanni, Gesù ci ha lasciato prima della sua passione ”Dimorate nell’amore”. “Come il Padre ha amato me, dice Gesù, anch’io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti rimarrete nel mio amore….. e la mia gioia sarà in voi, e la vostra gioia sarà perfetta”. Non c’è che un solo comandamento anche se è duplice: “Ecco qual’è il mio comandamento, aggiunge Gesù, che vi amiate gli uni gli altri come io vi ho amato”.

Incapaci di amare Dio prima di aver riconosciuto il suo amore per noi, lo siamo anche per amare veramente i nostri fratelli. Nessuna buona volontà da parte nostra, nessuna generosità ben intenzionata, nessuna donazione umanitaria – e Dio sa fino a che punto sia necessario- potrà sostituirsi a questa esperienza concreta dell’amore di Dio per noi che permette di dire con l’apostolo “Il Cristo mi ha amato e si è offerto per me”. Essendo stati così gratuitamente amati, non possiamo cessare di amare a sua volta e di riversare questo amore su tutti coloro che ci circondano. Allora sarà ben più di un comandamento. Sarà la nostra unica dimora. Sarà lo stesso Dio in persona. Perché Dio è Amore e colui che dimora nell’amore dimora in Dio e Dio dimora in lui.

Commento a cura di mons. Giuseppe Mani dal sito www.lamiavocazione.it

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XXX Domenica del Tempo Ordinario – Anno A

Mt 22, 34-40
Dal Vangelo secondo  Matteo

34Allora i farisei, avendo udito che egli aveva chiuso la bocca ai sadducei, si riunirono insieme 35e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: 36«Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?». 37Gli rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. 38Questo è il grande e primo comandamento. 39Il secondo poi è simile a quello: Amerai il tuo prossimo come te stesso. 40Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 29 Ottobre – 04 Novembre 2017
  • Tempo Ordinario XXX
  • Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo A
  • Salterio: sett. 2

Fonte: LaSacraBibbia.net

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